Sembrava un’utopia, degna solo del miglior 1984 di Orwell. Eppure siamo di fronte ad un nuovo capitolo della centenaria storia madridista: il crollo Zidane.
Perchè si è verificato il crollo Zidane?
Una situazione clamorosa, utopica e inimmaginabile. Per carità, i cicli prima o poi finiscono ed è inevitabile una flessione. Ma se si tratta del Real Madrid stenti a crederci. La domanda allora è la seguente: come è potuto accadere tutto questo?
La prima risposta a tale quesito ha un nome e un cognome ben preciso: Cristiano Ronaldo. Nedved ieri sera ha detto che la Juve non è Ronaldo-dipendente, ma i numeri dicono altro. Aggiungiamo ora un piccolo particolare: il Real Madrid post Ronaldo ha collezionato ben cinque sconfitte nella fase a gironi di Champions. Prima, se prendiamo le competizioni Champions dal 2013/14 a quella del 2017/18, il Real Madrid è crollato solo una volta nella fase a gironi. Volete sapere ancora una cosa? Il Real non è mai andato oltre gli ottavi di finale nel post Ronaldo (Ajax e Manchester City).
La difesa, altro motivo del crollo Zidane
Non c’è solo Cristiano Ronaldo, c’è dell’altro. In secondo luogo c’è la questione difesa. La fase di contenimento sta diventando un problema serio, perchè tra campionato e coppa il Real Madrid ha subito diciannove reti in dodici gare, solo nove di queste in cinque partite europee. L’infortunio di Ramos non ha aiutato, ma sottolinea quanto i Blancos siano dipendenti dallo storico capitano. Anche perchè Eder Miltao e Varane non si sono dimostrati all’altezza.
Un mercato non all’altezza negli ultimi anni
Le casse del Real Madrid sono vuote al momento, elemento evidenziato dai mancati acquisti nella sessione di mercato. Ma è proprio il mercato ad essere l’ennesima causa del crollo Zidane. Negli ultimi anni il Real ha investito molto su giocatori che nn hanno reso. Ad esempio Jovic e Mariano Diaz, ma alla lista si aggiungono Odriozola, Mendy, Hazard, Vinicius Jr. e Rodrygo. Casi come Bale e James Rodriguez non sono stati risolti con la cessione in prestito. Diversi elementi giovani come Reiner e Brahim Diaz sono stati dati via in prestito senza troppi problemi. Sono però le cessioni a titolo definitivo a posare la pietra tombale: Theo Hernandez, Hakimi e Reguilon. Elementi che avrebbero potuto dare una mano notevole ai Blancos.
Il tempo a disposizione di Zidane
Il tecnico francese deve dare una svolta alla stagione. Un’uscita prematura dalla Champions causerebbe un danno d’immagine clamoroso, ma soprattutto una perdita economica incredibile. Specie in un periodo così difficile come quello del Covid-19. Sabato sera c’è il primo match point, contro il Sevilla di Lopetegui (ironia della sorte). Tutto si deciderà però con la gara di Champions contro i tedeschi del Borussia Monchengladbach. Il Real sarà costretto a vincere dopo la sconfitta patita contro lo Shakhtar. Ma intanto i fantasmi di Pochettino e Raul aleggiano sulla testa di Zidane.