«Il tennis può e deve ripartire appena possibile: ci basta una settimana di preavviso». Con queste parole il presidente della Federazione Italiana Tennis (FIT), Angelo Binaghi, conclude l’intervista concessa al Corriere della Sera. In attesa che l’emergenza sanitaria rallenti e che gli eventi sportivi tornino a disputarsi, la Federtennis sta valutando tutte le opzioni possibili per gli Internazionali BNL d’Italia 2020.
L’ATP non può riprogrammare il calendario senza garanzie per la salute di giocatori e spettatori, sebbene la curva pandemica sia in discesa. «Vorremmo spostare gli Internazionali a settembre o a ottobre, ma siamo disposti a cambiare superficie casomai dovessero insorgere problemi. Siamo duttili a tal proposito», ha spiegato l’ex tennista italiano.
Duttilità e innovazione. Sono questi i due punti da cui ripartire. Si prevede che il pubblico entrerà e uscirà ordinato per file, siederà distanziato, dotato di mascherine e gel disinfettante. I giocatori raccatteranno palle e asciugamani autonomamente. Anche l’angolo del coach sarà deserto.
«Sarà un sistema di qualità e vorrei che il tennis fosse premiato per le sue caratteristiche uniche». Binaghi aveva sottolineato più volte la differenza tra sport individuali e di squadra, prendendo ad esempio la Cecoslovacchia o gli USA dove è possibile giocare sia a tennis che a golf negli impianti all’aperto. Il tutto facendo una netta distinzione tra sport privi di contatto fisico e sport di squadra o giocati in impianti chiusi.
Le possibili soluzioni
Disputare gli Internazionali BNL d’Italia tra settembre e ottobre nella capitale; a Cagliari a novembre; a Milano a dicembre sul veloce, con donne e uomini divisi tra Milano e Torino. Sono queste le idee messe sul tavolo da FIT, ATP e WTA.
«Stiamo cercando di trovare spazio anche per il Roland Garros, dopo gli Us Open. Spero che non si giochino gli Internazionali fuori Roma e al coperto, anzi vorrei giocarli a settembre proprio nella capitale». Sono le parole di Andrea Gaudenzi, presidente ATP ed ex numero 18 al mondo, a confermare l’obiettivo: tornare a giocare dopo Wimbledon facendo qualche torneo in Europa e negli Usa, per poi tornare in Europa con i tornei sulla terra.
Il tennis non dovrà fare i conti solo con l’emergenza sanitaria, ma anche con la crisi economica e psicologica che potrebbe colpire numerosi giocatori di tennis. «Nulla è deciso. Stiamo lavorando giornalmente, avremo le idee più chiare verso maggio», ha concluso Gaudenzi rispondendo così al possibile rischio di saltare la stagione 2021: «E’ una possibilità. Ma il tennis è uno sport sano e possiamo sopravvivere un anno senza giocare».