Dopo il GP di San Marino, e prima di quello dell’Emilia Romagna, la MotoGP è ritornata sul Misano World Circuit Marco Simoncelli per una giornata di test. Martedì i team delle case ufficiali e le squadre satellite si sono impegnate in due sessioni, per provare diverse soluzioni anche in ottica 2021. E’ il primo test per la classe regina dallo scorso febbraio, quando le moto hanno girato in Qatar in quella che doveva essere la partenza della stagione 2020.
Com’è andato il test di Misano MotoGP
Nella sessione del mattino, conclusasi alle 13, il più veloce è risultato Pol Espargaro. Il catalano, che nella gara di domenica scorsa ha deluso le aspettative, ha preceduto i due piloti che hanno fatto compagnia a Franco Morbdielli sul podio del GP di San Marino, Joan Mir e Francesco Bagnaia. Il “Morbido” non era presente al mattino, causa problemi allo stomaco (non ha girato nemmeno il pomeriggio). Quarto Alex Rins con l’altra Suzuki a precedere Andrea Dovizioso. Takaaki Nakagami è sesto, seguito da Maverick Vinales, Fabio Quartararo, Johann Zarco e Alex Marquez. Quattordicesimo tempo per Danilo Petrucci, sedicesimo Valentino Rossi.
Nel turno del pomeriggio, dalle 14 alle 18, Vinales è balzato al comando della lista dei tempi, a precedere Nakagami e Zarco. Rins è sceso quarto con Mir quinto, mentre il primatista della mattina Pol Espargaro è stato autore del sesto tempo. Quartararo, Brad Binder, Marquez e Jack Miller hanno completato la top ten. Petrucci è rimasto quattordicesimo, subito davanti a Valentino Rossi. Dovizioso, invece, non ha percorso nemmeno un giro.
Oltre a Morbidelli, mancano all’appello anche Stefan Bradl Iker Lecuona. Il collaudatore Honda è alle prese con un problema ad un braccio, mentre il valenciano di Tech 3 è stato messo “a riposo” perché ritenuto troppo giovane per fare sviluppo.
La top ten della classifica combinata si compone quanto segue: Vinales, Nakagami, Zarco, Pol Espargaro, Rins, Mir, Bagnaia, Dovizioso, Quartararo, Binder. Petrucci è sedicesimo, Valentino Rossi diciassettesimo. La classifica è molto corta: sono ben 14 i piloti in un secondo!
Le novità tecniche
I tempi sul giro contano relativamente qui. La “ciccia” della sessione di test è rappresentata dalle novità tecniche che ciascun costruttore porta, e la MotoGP a Misano ne ha portate tante di novità. Andiamo a vederle più da vicino.
La soluzione più vistosa l’ha portata Yamaha, che ha montato sulla moto di Rossi un enorme terminale di scarico. La M1 soffre ancora di mancanza di velocità di punta, e si sta cercando una soluzione per spostare la cavalleria più in alto, per avere più allungo. Ulteriori approfondimenti sullo scarico li potete trovare in questo articolo.
La casa dei Tre diapason ha portato altre migliorie. Rossi e Vinales hanno provato un nuovo forcellone in carbonio ed un nuovo telaio, collaudato anche da Quartararo (assieme al tubone di scarico). Maverick ha fatto diversi long run con la gomma media, approfittandone per provare una leva del freno “a pollice” sul semi manubrio sinistro. Difficile dire se queste modifiche abbiano funzionato: sulla marmitta nessuno si è sbilanciato, così come sul forcellone. Il telaio, invece, è stato bocciato: sia Rossi che Quartararo non hanno riscontrato miglioramenti significativi.
La Ducati non porta pezzi nuovi a Misano, preferendo concentrarsi sul setting della Desmosedici. Johann Zarco ha montato una nuova valvola a farfalla, ma per il pilota di Cannes la priorità è trovare un assetto che faccia funzionare le benedette gomme Michelin, che in gara lo hanno fatto tribolare. Per il numero 5 anche una scivolata, senza conseguenze.
Stesso discorso per Dovizioso, il quale ha girato soltanto al mattino. Anche Bagnaia preferisce non girare al pomeriggio, in quanto lo vuole dedicare alla riabilitazione: la frattura alla gamba rimediata a Brno non è ancora saldata del tutto. Da segnalare un problema tecnico per Tito Rabat, che come Zarco guida una Desmosedici 2019.
Forcellone nuovo anche per la Suzuki, il quale era già stato provato nel corso delle prove libere del GP di San Marino. Tuttavia, il responso sul nuovo pezzo è negativo: sia Rins che Mir non hanno riscontrato delle migliorie rispetto al componente standard. Il resto del lavoro è di messa a punto, per far lavorare meglio le sacrosante gomme.
La Honda sta lavorando sul dispositivo holeshot, sulla quale è indietro rispetto a Ducati, Yamaha e Suzuki. Ma il grosso del lavoro è nel box di Nakagami, il quale ha ricevuto una RC 213 V versione 2020. E’ una delle moto del test team, che dopo la defezione di Bradl è rimasta inutilizzata. Dato che “Taka” non potrà avere la moto 2020 in gara, è probabile che si tratti semplicemente di una prova comparativa con la versione 2019, che il giapponese impiega abitualmente. Tra i piloti serpeggia il sospetto che la moto nuova vada meno di quella vecchia…
Infine, parliamo di KTM e Aprilia. Per la casa austriaca solo prove di messa a punto, più una nuova “veste” aerodinamica ed un nuovo telaio derivato da quello standard. Per la casa veneta, invece, ha svelato un’ulteriore visitazione della già rimaneggiata RS-GP. Si lavora in particolar modo sulle strategie elettroniche e sul telaio. Compare anche un dispositivo holeshot, in versione sperimentale.