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Riecco la Ferrari: Vettel si prende la pole in Canada

Era nell'aria. Questo fine settimana la Ferrari sembrava essersi presentata in Canada con un atteggiamento diverso. E così è stato.
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Le due facce di Red Bull: Verstappen e Ricciardo

Un anno complicato, diverso dall’inizio alla fine, per i due talentuosissimi piloti Red Bull. Un inizio difficile per il giovane Max Verstappen che, tra incidenti e ritiri, è stato costretto a cambiare il suo modo di porsi in pista e non, e di maturare per poter rivelare completamente il suo talento. Bellissima partenza invece per l’australiano Daniel Ricciardo, che dopo una prima vittoria in Cina è riuscito a conquistare anche il primo posto – desideratissimo – al Gran Premio di Monaco. Una vera e propria redenzione per il ragazzo più sorridente della Formula 1 che dopo essersi visto sfuggire la vittoria a Monte Carlo nel 2016 – con un errore da parte degli uomini del suo box – l’australiano ha vissuto la gioia di Monaco come una vera e propria redenzione. Non poteva però sapere che quella tanto voluta e meritata vittoria sarebbe stato l’inizio di una seconda parte della stagione più che disastrosa. Per Ricciardo, dopo i primi ritiri in Bahrein e in Baku, ha dovuto accettare – con una rabbia sempre crescente – uno zero sul tabellone nei Gran Premi di Austria, Germania, Belgio, Italia, Stati Uniti e, infine, Messico. Per lui tanti problemi anche nelle qualifiche del sabato, tra problemi alla monoposto e penalità dovute a ulteriori sostituzioni di componenti della power unit Renault, in un continuo viaggio alla ricerca della rimonta.

E se per Ricciardo proprio la rimonta non è mai stata un problema, con quei sorpassi impossibili che lo hanno consacrato come uno dei migliori piloti della scena mondiale, contro la sfortuna il simpatico Daniel non ha potuto fare molto.

Così, tra urla di frustazione, medi contro la sua stessa monoposto e pugni contro il muro, Ricciardo sembra aver perso le speranze dopo un ultimo ritiro messicano. Il ragazzo, ai microfoni Sky, non ha potuto trattenere tutta la disperazione di un mondiale che non sembra proprio sorridergli: “Non so più che cosa dire, voglio solo pensare all’anno prossimo e nelle ultime gare non voglio più”. Una frase lasciata a metà, che fa comunque capire che per  Ricciardo la voglia di correre, almeno per quest’anno, non c’è proprio più. In molti già chiacchierano un possibile ritiro anticipato per l’australiano, con l’arrivo di Pierre Gasly – ora pilota Toro Rosso – già a partire dal Gran Premio del Brasile. Ma con ogni probabilità per Ricciardo si trattava solo di un commento dovuto alla tanta (troppa) delusione dopo l’ennesimo ritiro, incrementato da una pole position che lo avrebbe potuto portare alla vittoria.

A vincere nello splendido scenario di Città del Messico è invece stato proprio il suo compagno di squadra, Max Verstappen, che sembra aver imparato tanto in questa stagione e aver trovato un equilibrio tra il suo talento e l’aggressività spesso criticata. All’inizio della stagione 2018 infatti per Verstappen sono arrivate critiche da ogni parte, con la stampa che lo voleva dipingere a tutti i costi come unico caprio espiatorio degli incidenti in cui è rimasto coinvolto. Con un po’ della fortuna che al compagno è stata negata, Verstappen si è ripreso grazie al grandissimo talento che tutti conoscono e ha portato punti importanti al terzo top team del Campionato, mentre il suo collega cercava di difendersi tra le sfortune e gli attacchi di una Scuderia che – da quasi due anni ormai – lo ha chiaramente messo in un angolo.

Non ha mai avuto problemi, Ricciardo, ad ammettere che il motivo per cui ha iniziato a guardarsi in giro, in altre scuderie, nonostante la volontà della red Bull di rinnovare il contratto con lui, è stato l’evidente preferenza di tutto il Team nei confronti di Verstappen. Con l’olandese infatti la casa austriaca ha costruito un progetto triennale e fortemente voluto un blindaggio estremo, per non permettere ad altri di avvicinarsi al campioncino del toro. Non è infatti un segreto che il piccolo olandese abbia sorpreso tutti, al suo esordio in Red Bull, conquistando una vittoria durante la sua prima gara e continuando a sorprendere, arrivando a quota cinque vittorie nonostante ancora nessuna pole position.

27.10.2018 – Qualifying, Press conference, Max Verstappen (NED) Red Bull Racing RB14

E dopo due anni da compagni e amici, le strade di Daniel Ricciardo e di Max Verstappen si divideranno, e le due facce strane e diverse di questo mondiale Red Bull prenderanno una nuova forma: in Renault arriverà un fuoriclasse come l’australiano più sorridente dei paddock, alla ricerca di nuovi stimoli, e al suo posto metterà le famosi “ali” il piccolo Pierre Gasly, andando a formare con Verstappen la squadra più giovane del panorama. I due, in totale, avranno infatti solo 42 anni, 2 in meno di quelli di che compierà il più anziano in pista, Kimi Raikkonen, il prossimo anno.

Due sfide diverse che potrebbero portare grandi soddifazioni ma anche tanti problemi di prestazioni e affidabilità. Bisognerà solo aspettare per vedere di cosa saranno capaci i due giovani campioni che quest’anno, nel bene e nel male, hanno regalato emozioni personalissime e una dimostrazione pura di due talenti diversi e ugualmente rari.