Il Calcio ha tanta voglia di ripartire, e con le notizie positive di questi giorni, con la diminuzione della curva delle persona contagiate in Italia, la Lega sta iniziando a pensare alla ripartenza. Su questo tema e su quello del taglio degli stipendi per i calciatori dei campionati professionistici italiani è intervenuto il presidente dell’Assocalciatori Damiano Tommasi. Questi due discorsi saranno poi ulteriormente discussi all’interno dell’assemblea della Lega che si sta svolgendo in queste ore. Di seguito andremo ad analizzare le parole di Tommasi sul calcio italiano e su cosa pensa riguardo ai tempi di discussione affrontati dalla Lega calcio.
IL CAMPIONATO RIPRENDERA’ O NO?
Una delle domande che si stanno facendo da settimane tutti i calciofili è questa: il campionato ripartirà o no? Tommasi spera e spinge, come molti, per la ripartenza, così da concludere la stagione in corso prima di iniziare in autunno quella nuova.
Questo le parole di Tommasi sul calcio italiano, in un’intervistata rilasciata a Radio1: “La volontà e la speranza è quella di poter tornare ad allenarsi e a giocare; si stanno cercando le modifiche regolamentari necessarie per poter andare oltre il 30 giugno con il campionato. Almeno per la serie A serviranno 45 giorni e le settimane di preparazione per poter concludere tutto. Se si ha questa prospettiva siamo contenti di ripartire. Di sicuro il calendario è compresso per finire la stagione e per decretare i verdetti sul campo”. Quindi, come già paventato da altri esponenti del Mondo del pallone la voglia di ripartire e di concludere la stagione ci sono, e in queste ore vedremo quale sarà il verdetto della Lega su questa importante questione.
I CALCIATORI DEVONO TAGLIARSI GLI STIPENDI?
L’altro tema molto caldo in questi giorni era quello legato agli stipendi dei calciatori delle varie squadre professionistiche del nostro calcio. Secondo molti i calciatori dovrebbero tagliarsi gli stipendi, per garantire alle loro società di non subire perdite troppo ingenti in questo periodo dove le entrare sono decisamente diminuite. Non tutti i calciatori però hanno compensi e stipendi milionari, e soprattutto nelle serie minori lo stipendio è simile a quello di un normale lavoratore degli altri settori. Infatti Tommasi, sempre attento ai calciatori anche e soprattutto al di sotto della Serie A, nel prosieguo dell’intervista ha sottolineato questo fatto, dicendo: “Oltre la metà dei calciatori di Lega Pro, senza dimenticare la serie D, con lo stipendio paga l’affitto o i mutui e mantiene la propria famiglia. Non sono le cifre che tutti si immaginano. C’è poi una parte alta dei professionisti e lì il tema è la patrimonializzazione di gestione delle società di Serie A. I giocatori sono già sulla lunghezza d’onda di capire come si possa sostenere il sistema e come andare incontro alle società, dipenderà molto dal fatto se si tornerà in campo o no. La cassa integrazione su cui lavoriamo riguarda i giocatori con i redditi più bassi, con il minimo contrattuale”. Quindi sì i calciatori delle società più ricche potrebbero tagliarsi lo stipendio, come già fatto ad esempio dalla Juventus, ma per quando riguarda i calciatori delle serie inferiori il discorso è tutt’altro, visto che le cifre percepite sono molto più simili a quelle di un normale lavoratore. Dunque il discorso in questo caso non può essere uguale per le varie categorie e sarà necessario attuare misure differenti in base alle varie società.
Vedremo dunque cosa si deciderà con l’assemblea di Lega e che decisioni verranno prese per il futuro a breve termine del nostro calcio, per proseguire tutti insieme dopo questa grande emergenza sanitaria che ha colpito tutti e tutto.