Tempo di conferenza stampa per Roberto Mancini alla vigilia di Polonia-Italia. Dopo la roboante vittoria di mercoledì con la Moldavia (https://www.youtube.com/watch?v=ETlkSPB3BCg), arriva il terzo appuntamento in Nations League. Tanti i temi trattatti: dalla formazione alla questione della riapertura degli stadi. Vediamo alcuni dei passaggi fondamentali.
Le scelte di formazione
Il dubbio più grande riguarda la presenza dal primo minuto di Giorgio Chiellini. “Valuteremo con Chiellini nella rifinitura, se starà bene giocherà lui. L’Italia ha sempre avuto i migliori difensori al mondo e li ha anche oggi. Ciò non toglie che come squadra possiamo migliorare molto”. Il secondo tema riguarda il centravanti titolare nel tridente con El Shaarawy e Chiesa. Il ballottaggio è aperto:””Loro come tutti gli altri vogliono giocare, ma abbiamo un modo di fare il nostro calcio che ci costringe a fare delle scelte e a sacrificare qualcuno in quella posizione. Kean sta bene, vedremo”. Chiosa poi su Immobile:”Tutte le volte che ha giocato con noi ha sempre fatto bene. Se noi giocassimo 38 partite di seguito, segnerebbe 25 gol, purtroppo ci ritroviamo una volta ogni tanto e diventa più difficile. Siamo felici di avere Immobile, Belotti, Caputo, attaccanti molto bravi. Immobile, Belotti, Kean: tutti vogliono giocare, a nessuno piace stare in panchina. Noi sviluppiamo un determinato sistema di gioco, che fin qui ci ha regalato soddisfazioni, e qualcuno purtroppo deve soffrire”. La notte scioglierà gli ultimi interrogativi.
Progressi costanti e questione stadi
Dopo due anni di lavoro i frutti cominciano a vedersi e Mancini lo sottolinea:”Speravo che partita dopo partita la squadra migliorasse e così è stato. Molto bravi i ragazzi: il merito è loro, sono stati rapidi ad apprendere. Sono due partite importanti, non so se saranno già decisive. Turn over? Non abbiamo programmato niente. Prima questa gara contro la Polonia, poi valuteremo“ Infine sul discorso eventuale riapertura degli stadi Mancini è netto nel chiarire il suo pensiero rispetto a quello di Gravina (per il quale non è il momento di riaprirli):”Non è importante che io e lui la pensiamo diversamente, l’importante è che ci sia il rispetto”.