Con quattro gare d’anticipo, Marc Marquez si è laureato campione del mondo della MotoGp per l’ottava volta in carriera. Considerando che il fuoriclasse spagnolo ha appena 26 anni, se continuerà anche nelle prossime stagioni a dominare in lungo e in largo su tutti gli avversari e nei vari circuiti del mondiale, sembra destinato ad incrementare ulteriormente i suoi titoli, scrivendo nuovi record per quanto concerne la classe regina delle due ruote. E proprio per evitare che i Gran Premi continuino ad essere un monologo da parte del numero 93 della Honda, le principali avversarie stanno già guardando alla MotoGp 2020 per trovare l’uomo giusto che possa dare del filo da torcere all’asso iberico.
Ovviamente, per provare a battere Marquez, le varie Ducati, Yamaha, Suzuki, Aprilia e KTM dovranno studiare a fondo le caratteristiche e le qualità sia del pilota che della sua Honda. Solo in questo modo, infatti, potranno approntare i correttivi necessari per scegliere i rispettivi centauri su cui puntare e soprattutto le modifiche da apportare alle rispettive moto per far sì che fin dalle qualifiche si possa impedire al 26enne di Cervera di scattare davanti a tutti e di andare in fuga fin dai primi giri di ogni corsa.
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Con la stagione 2019 ormai già conclusa per quanto concerne i titoli iridati, se da un lato gli avversari saranno chiamati ad ottenere almeno qualche successo parziale, dall’altro dovranno già scrutare l’orizzonte per essere pronti ad affrontare il pluri-campione del mondo ad armi pari nella MotoGp 2020. In quest’ottica si potranno avere già delle prime indicazioni importanti martedì 19 novembre quando si terranno i test post-gara a Valencia.
Ducati, Yamaha e Suzuki: sfida a Marquez nella MotoGp 2020
Le principali avversarie di Marc Marquez dovranno riflettere sulla perfetta simbiosi che ormai si è venuta a creare tra il campione spagnolo e il suo team. La Honda, infatti, ha ormai piena fiducia nella sua punta di diamante, e gran parte delle strategie in pista e delle innovazioni introdotte sulle moto vengono cucite su misura per garantire al fuoriclasse iberico prestazioni di alto livello, permettendogli di sprigionare al massimo il suo talento cristallino.
La Ducati, ad esempio, per quanto riguarda la gestione dei piloti dovrà certamente migliorare. Sicuramente il team italiano crede molto in Andrea Dovizioso, ma quest’anno è finita in confusione quando ha dovuto trattare i rinnovi di Miller e Petrucci, e quando addirittura ha provato a riaprire i contatti con Lorenzo per provare a convincerlo a lasciare anzitempo la Honda per tornare a vestirsi di rosso. L’azienda di Borgo Panigale, sotto l’aspetto squisitamente tecnico, ha dimostrato di essere in grado di presentare delle innovazioni che permettono alle sue moto di essere competitive, però spesso rischia di peccare di presunzione quando ritiene di aver raggiunto il massimo sviluppo, ritrovandosi poi battuta dalla Honda di Marquez.
Dunque, fin dai test di Valencia gran parte delle attenzioni saranno rivolte alla nuova «creatura» di Dall’Igna. Questi dovrà garantire alla scuderia italiana un considerevole salto in avanti per creare qualche apprensione alla Honda e al suo imbattibile campione, e per far sì che i suoi piloti possano contrastare da vicino l’otto volte iridato spagnolo.
Diversa la situazione in casa Yamaha. L’astro nascente in questo caso c’è e risponde al nome di Fabio Quartararo. Dunque, il team giapponese dovrà avere il coraggio di rischiare e di scommettere tutto sul 20enne francese, un po’ come fece nel 2004 quando si strinse attorno a Valentino Rossi, nonostante avesse ancora una moto in fase di sviluppo. Paradossalmente, quest’anno la squadra B targata Petronas ha dato maggiori soddisfazioni rispetto a quella titolare costituita da Vinales e Rossi.
Quindi per la MotoGp 2020 sarà il caso di dare maggior credito all’arrembante Quartararo, liberando Vinales da un’eccessiva pressione che probabilmente non è ancora in grado di gestire, e allo stesso tempo cercando di venire incontro alle esigenze di Valentino Rossi, il cui talento non si discute. Il campione di Tavullia, qualora dovesse tornare ad essere competitivo, potrebbe sia lottare per il mondiale che fare da valido alleato del collega francese nella sfida a Marquez.
Servirà uno sforzo più grande alla Suzuki soprattutto da un punto di vista prestazionale. Questo team, infatti, ha dimostrato di avere buoni piloti in prospettiva, con un Rins che ha la stoffa per vincere i Gran Premi (anche se gli manca un pizzico di maturità in più) e un Mir che ha ancora bisogno di crescere. Sarebbe necessaria una squadra satellite per provare nuove soluzioni, ma per il momento i vertici dell’azienda non sembrano convinti di questa soluzione.
Infine Aprilia e KTM: quasi certamente queste due scuderie non saranno ancora pronte per affrontare il «cannibale» Marquez nella MotoGp 2020, quindi dovranno cercare di diventare più competitive il prossimo anno per convincere poi i top-driver ad accettare la loro corte nella stagione seguente.
Insomma, le grandi manovre sono già cominciate: Ducati, Yamaha, Suzuki e in seconda battuta KTM e Aprilia stanno già studiando per provare dal prossimo anno a superare una volta per tutte il temibile e attualmente insuperabile «esame Marquez».