La pista di Daytona accoglie la NASCAR Cup series per la prima volta sul suo tracciato stradale. E lo show non ha deluso le aspettative.
Con uno shootout di tre giri, Chase Elliott tiene dietro Denny Hamlin fino al traguardo, segnando la seconda vittoria stagionale. Il figlio d’arte della Hendrick Motorsports sale a quota due per quanto riguarda i successi di quest’anno, e ad otto in tutta la sua giovane carriera.
Martin Truex jr, a lungo protagonista della corsa con diversi giri in testa, conclude al terzo posto. Dietro di lui un Jimmie Johnson pimpante, e la sorpresa Chris Buescher, che conclude la top five.
Sesta posizione per Clint Bowyer, il quale precede un sorprendente Kaz Grala. Il giovane pilota di Boston, chiamato all’ultimo momento per sostituire Austin Dillon, è settimo senza aver mai girato su una Cup prima di questa occasione. Dietro di lui, seguono William Byron e Joey Logano.
Deludono Kevin Harvick e Kyle Busch, entrambi vittime delle circostanze. Il numero 4 va in testacoda due volte per contatti vari, mentre il campione in carica deve rientrare ai box per un problema tecnico.
Buona prestazione per Michael McDowell, veterano con una robusta esperienza nelle sportscar. Il pilota dell’Arizona, uno dei pochi ad aver corso sul road course dell’International Speedway prima d’ora, ha concluso al decimo posto che vale oro per il suo piccolo team, il Front Row Motorsports.
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La cronaca della gara NASCAR sullo stradale di Daytona
Sotto un cielo nuvoloso che minaccia pioggia, il via viene dato regolarmente alle 15 locali. Il poleman Harvick tiene la posizione solo per due curve, prima di essere superato da Hamlin. Kyle Busch da spettacolo nei giri iniziali, arrivando ad insidiare la prima posizione.
Kyle passa in testa al secondo giro, ma subito dopo fa un bloccaggio in frenata e spiattella le gomme. E’ costretto ai box, perdendo la prima posizione.
Al giro 8, Truex raggiunge Hamlin e lo sorpassa. Denny prova a difendere il piazzamento, ma urta leggermente il compagno di team piegando il paraurti anteriore. Questi comincia a sfregare contro la gomma anteriore, obbligando il numero 11 alla sosta anticipata.
Truex tiene la testa della corsa fino a quattro giri dalla conclusione della Stage 1. Il pilota Gibbs decide di fare la sosta pianificata prima dell’interruzione, strategia imitata da molti altri. Fa eccezione Elliott, che rimane in pista vincendo la prima frazione.
Chase approfitta della bandiera gialla del dopo stage per effettuare i servizi alla macchina. Al restart, la top 3 è composta da Logano, Hamlin e Harvick.
Denny supera l’alfiere Penske dopo tre curve, il quale deve cedere anche il secondo posto a Truex. Martin poi raggiunge il compagno di squadra e gli soffia il primo posto, con un sorpasso al giro 23.
Kyle Busch si gira al giro 25, nell’ultima parte dell’infield. Il due volte iridato è scivolato nella via di fuga, per evitare di tamponare Ryan Blaney. Rimane la bandiera verde.
A tre giri dalla fine della Stage 2, Truex rientra ai box per il pit stop, mentre Hamlin resta in pista ed eredita la leadership. Denny vince la frazione, mentre Martin dovrà scontare una penalità per aver superato il limite di velocità.
Si riparte al giro 33, per l’ultima stage. Iniziano i guai per Harvick, il quale si gira in curva 3. Una spinta troppo veemente da parte di Christopher Bell fa perdere il controllo a “The Closer”, che finisce in traiettoria. Fortunatamente, tutti gli altri piloti riescono ad evitarlo.
Il marasma creato da Harvick agevola Elliott, che ripartito davanti a tutti si ritrova già con un bel vantaggio. La pacchia dura fino al giro 36, quando la NASCAR issa la bandiera gialla per i fulmini, che stanno cadendo a meno di 8 Km di distanza dalla pista.
Le condizioni meteo comportano una bandiera rossa di oltre 30 minuti. In caso di pioggia, i team avranno l’opportunità di montare le gomme rain, introdotte in NASCAR da soli dieci anni!
Durante lo stop, il team Rick Ware fa entrare in pista Bayley Currey, che prende il posto di JJ Yeley. Il pilota dell’Arizona è colto da un malore, che lo costringe a passare per il centro medico. Sta bene.
La gara riprende con pista asciutta. Il restart è al 40esimo giro: Elliott è un fulmine alla bandiera verde, e dopo il primo giro ha un vantaggio che sfiora i quattro secondi. Dietro di lui, Johnson e Kurt Busch danno spettacolo, battagliando per la terza posizione.
In prossimità del giro 47, all’inizio dell’ultimo ciclo di pit stop, Kyle Busch è risalito fino alla seconda posizione, lanciandosi all’inseguimento di Elliott. Due tornate dopo rientra ai box per la sua sosta, ma i meccanici scoprono un principio d’incendio su un disco freno. Il danno è riparabile solo nel garage, il che vuol dire che la gara di Kyle è compromessa.
Al termine del ciclo di soste, al giro 54, la classifica vede Elliott, Hamlin, Johnson e Bowyer nelle prime quattro posizione. Chase ha oltre dieci secondi di vantaggio sul primo inseguitore.
Kyle Busch rientra in pista nei giri finali, per prendere qualche punto per il campionato. Ma al giro 61 si gira in curva 8, con entrambe le gomme posteriori scoppiate!
Il restart successivo deciderà le sorti della gara. Elliott vede il vantaggio su Hamlin evaporare, ma non se ne preoccupa più di tanto. Denny è molto aggressivo allo sventolare la bandiera bianca, ma non trova alcuno spazio per superare il rivale.
Prima dall’ultima caution, Harvick si gira di nuovo, questa volta senza contatti. La bandiera gialla successiva gli permette di azzerare il divario dal resto del gruppo, e di rimontare fino alla 17esima posizione.