9 partite nella notte NBA: i Suns espugnano l’Oracle Arena, e a sorpresa battono i Warriors. Philadelphia supera Indiana per i playoff ad est
Sono i Philadelphia 76ers ad aggiudicarsi lo scontro al vertice della Eastern Conference (106-89) contro Indiana. Al Wells Fargo Center, è Joel Embiid il protagonista della serata: il 24enne di Yaoundè mette a referto una doppia doppia da 33 punti e 12 rimbalzi, e trascina i Sixers al 3° posto ad est, superando proprio i Pacers, che nonostante vadano sul +8 all’intervallo, subiscono la rimonta dei padroni di casa, che poi dilagano
Vincono ancora i Toronto Raptors, che questa volta espugnano l’AmericanAirlines Arena di Miami (104-125). I canadesi ipotecano la vittoria già nel primo tempo (32-27 il 1°Q, 36-27 il 2° Q), e nel secondo non devono far altro che gestire questo tesoretto. Prova di forza di Kyle Lowry, autore di 24 punti e 10 assist
Prosegue la rimonta ad est dei Detroit Pistons, che asfaltano in casa i Chicago Bulls (131-108), ottengono la quinta vittoria consecutiva e si riportano al 6° posto ad est, primi degli umani (i Celtics quinti sono distanti 7 vittorie). Chicago regge giusto un quarto, ma poi i Pistons dilagano (30-23 il 2°Q, 42-25 il 3°Q), trascinati dall’ennesima serata magica di Andre Drummond (16 punti e 15 rimbalzi)
Successo ad est anche per gli Atlanta Hawks, che alla Philips Arena regolano in rimonta i New Orleans Pelicans (128-116), che pure avevano concluso il primo tempo in vantaggio. Nella ripresa però Young e compagni salgono di livello, e portano a casa il successo numero 23. Migliore sul parquet John Collins (23 punti e 10 rimbalzi)
La grande sorpresa della sarata arriva però dalla costa occidentale, precisamente da Oakland, dove i Phoenix Suns (ultimi ad ovest con 16 vittorie in stagione e ben 52 sconfitte) beffano i padroni di casa, i detentori dell’anello, i Golden State Warriors. E dire che la partita sembrava essersi messa subito sui binari giusti per i ragazzi di Coach Kerr (29-16 il 1° Q). Ma i Suns dominano letteralmente il secondo quarto (40-28), e reggono la reazione dei padroni di casa dopo l’intervallo. E’ Devin Booker l’assoluto protagonista del successo di Phoenix: il 22enne di Grand Rapids sforna una prestazione da fuoriclasse (37 punti, 13/23 dal campo, 2/6 da tre) con la quale schianta i Warriors di uno spento Steph Curry (18 punti)
Finale al cardiopalma quello del derby texano tra Dallas Mavericks e Houston Rockets (93-94). Vincono gli ospiti, ma al termine di una partita tiratissima e decisa solo negli ultimi 12 minuti. Houston comincia infatti il 4° periodo con 9 punti di vantaggio, margine rassicurante per tener dietro una squadra come Dallas. Ma i Mavs reagiscono, tentano la rimonta ma si fermano ad un punto dall’impresa. Se da una parte Luka Doncic si conferma senza se e senza ma come miglior giovane della stagione (19 punti e 15 rimbalzi), dall’altra ci pensano Eric Gordon (26 punti) e Clint Capela (12 rimbalzi e 17 punti) a sostenere un James Harden ancora alle prese con l’infortunio al polso (20 punti). Houston che ottiene l’ottava vittoria consecutiva, e mantiene il 3° posto della Western Conference
Cadono i Milwaukee Bucks, e ad approfittarne sono i San Antonio Spurs (121-114). I ragazzi di coach Popovich fermano la capolista ad est, trascinati da LaMarcus Aldridge (29 punti e 15 rimbalzi) e DeMar DeRozan (28 punti), veri protagonisti dell’incontro. Giannis Antetokounmpo prova a tener su la propria squadra (27 punti e 13 rimbalzi), ma la franchigia del Wisconsin cede per la 17esima volta in stagione. Spurs che salgono così al 7° posto ad ovest, in piena lotta playoff
Vincono ad ovest pure Memphis Grizzlies (105-97 contro i Magic) e Minnesota Timberwolves (103-92 contro i Knicks)