7 partite nella notte NBA. I Warriors, grazie ad un super Stephen Curry superano con facilità l’ostacolo Suns, i Rockets, grazie alla tripla doppia di Harden, battono i Memphis Grizzlies, mentre i Thunder, con un ritrovato Russell Westbrook, vendicano la sconfitta subita a Dallas
INDIANA PACERS-ATLANTA HAWKS 116-108
Non si ferma la corsa dei Pacers (5° vittoria consecutiva per la squadra dell’Indiana) nella Eastern Conference. Battuti gli Atlanta Hawks, che nonostante l’ottima prestazione di John Collins (doppia doppia da 22 punti e 16 rimbalzi) devono soccombere alla vena realizzativa dei padroni di casa. E’ una comitiva del canestro quella di Indiana, in grado di distribuire i punti su più giocatori ( alla fine saranno ben sei i Pacers in doppia cifra, tre sopra i venti punti). I migliori, ancora una volta, Victor Oladipo (22 punti), Myles Turner (20 punti) e Domantas Sabonis (20 punti). Bene anche Bojan Bogdanovic (16 punti) e Darren Collins (12 punti). Per i Falchi della Georgia, oltre al già citato John Collins, bene anche Kevin Huerter
CHARLOTTE HORNETS-ORLANDO MAGIC 125-100
Vittoria netta anche per i Charlotte Hornets sul campo di casa contro gli Orlando Magic. Padroni di casa sempre in controllo del match sin dal primo quarto (concluso 36-23), e il dato che lo conferma sono i 12 punti di Nikola Vucevic, giocatore abituato a ben altri score. Per gli Hornets (alla 18° vittoria stagionale) i migliori sono Kemba Walker (24 punti) e Malik Monk (21 punti)
HOUSTON ROCKETS-MEMPHIS GRIZZLIES 113-101
Sta viaggiando a 33,3 punti di media in stagione, ma James Harden non sembra intenzionato a fermarsi. Anche contro Memphis piazza una prestazione da MVP (43 punti, 13 assist e 10 rimbalzi), che schianta i Grizzlies e porta i Rockets ad un passo dalle prime posizioni nella griglia playoff (ora sono solo due le vittorie di distacco tra Houston e la capolista Denver, con nel mezzo Oklahoma a due vittorie, e i Warriors a quattro vittorie di distacco, ma con due sconfitte in più dei Nuggets). Ma non è tutto merito di Harden se Houston supera agevolmente i Grizzlies di un Marc Gasol comunque ispirato (doppia doppia da 14 punti e 12 rimbalzi per lo spagnolo): anche Clint Capela sale di livello, mettendo a referto la terza doppia doppia in una settimana (19 punti e 13 rimbalzi, più di 50 rimbalzi negli ultimi 7 giorni), a dimostrazione che il roster di Houston (pur privo di due pezzi da novanta come Chris Paul ed Eric Gordon, assenti per infortunio) è tra i più competitivi della Lega. Chi vuole raggiungere le Finals, dovrà espugnare il Toyota Center
SAN ANTONIO SPURS-BOSTON CELTICS 120-111
Harden chiama, Aldridge risponde. Sono 32 i punti segnati dall’ala grande degli Spurs nella vittoria sui Boston Celtics, in un incontro che sembrava destinato a concludersi con il trionfo dei Celtici. Kyrie Irving e compagni giocano meglio per tutto il primo tempo, ma la sensazione che tutto non sia ancora stato scritto rimane. E infatti nel terzo quarto la partita viene ribaltata: l’accoppiata Aldridge-White piazza 23 punti nel solo terzo periodo (che si conclude 46-30 per i padroni di casa), completando la rimonta e creando pure un gap di 10 punti, che nel quarto periodo i verdi di Boston non riescono a chiudere. Finisce con la vittoria degli Speroni, e con tanti rimpianti per i Celtics di un Kyrie Irving che si limita a segnare 16 punti. Il migliore per gli sconfitti è Jaylen Brown con 30 punti, che non bastano a compensare il divario di punti segnati non solo da Aldridge, ma anche da Derrick White ( 22 punti). I Celtics vedono riavvicinarsi gli Hornets, mentre San Antonio con la vittoria dell’AT&T Center rientra in zona playoff
OKLAHOMA CITY THUNDER-DALLAS MAVERICKS 122-102
Rivincita con gli interessi per i Thunder di Westbrook e Paul George, che alla Chesapeake Arena vendicano la sconfitta subita a Dallas, regolando i Mavericks con un perentorio 122 a 102 che lascia ben pochi dubbi sulla superiorità dei ragazzi di Oklahoma. La superiorità dei Thunder è netta e si palesa sin dal primo quarto (parziale di 32-21), e non basta a Dallas un Harrison Barnes (20 punti) che prova a salvare baracca e burattini in una serata dove la stella nascente dell’NBA, Luka Doncic, si limita a segnare 17 punti. Poco incisivo pure DeAndre Jordan, che nonostante il solito ottimo lavoro sotto canestro (10 rimbalzi), segna la miseria di 2 punti. Troppo poco. Sopratutto se dall’altro lato del campo un Russell Westbrook ritrovato fa registrare una tripla doppia da 32 punti, 11 rimbalzi e 11 assist. E non da meno sono i meriti di Paul George (22 punti) e Steven Adams (doppia doppia da 13 rimbalzi e 12 punti)
NEW ORLEANS PELICANS-MINNESOTA TIMBERWOLVES 123-114
Sfida playoff allo Smoothie King Center tra New Orleans Pelicans e Minnesotra Timberwolves. Con i Suns lontanissimi in classifica, ad ovest la lotta per un posto tra i migliori 8 è aperta a moltissime squadre, tra cui Pelicans e Wolves, che non deludono le aspettative di vedere un match tirato e combattuto. Non deludono nemmeno i protagonisti delle franchigie, con da una parte Julius Randle e Jrue Holiday che segnano rispettivamente 33 punti (anche 11 rimbalzi e quindi doppia doppia per Randle) e 26 punti, mentre dall’altra i 28 punti di Towns e i 20 di Wiggins, confermano che il livello della sfida è stato altissimo. Sorprendono i 20 punti di Darius Miller (7 punti di media per lui finora), che è poi il vero artefice del successo Pelicans, grazie ai 13 punti realizzati nel solo quarto periodo che tengono a distanza i Wolves dopo la reazione del terzo quarto
PHOENIX SUNS-GOLDEN STATE WARRIORS 109-132
I Golden State Warriors legittimano la differenza in classica tra le due franchigie e battono nettamente i Phoenix Suns, sempre più ultimi e staccati in classifica (solo i Cavs dall’altra parte del tabellone stanno facendo peggio). Il problema per i Soli è in difesa: offensivamente la squadra c’è (DeAndre Ayton segna 25 punti e prende 10 rimbalzi) ma anche T.J Warren e Devin Booker vanno sopra 20 punti (24 il primo, 20 il secondo). Ma se Jordan Bell e Shaun Livingston vanno in doppia cifra, è facile capire il motivo della vittoria dei Guerrieri di Oakland (ancora per poco, visto il trasferimento a San Francisco ormai prossimo per i campioni in carica). E se contro i Portland era stato l’altro Splash Brother a risultare decisivo, questa volta è il turno di Steph Curry (34 punti, 9 rimbalzi e 4 assist). Bene anche Kevin Durant (25 punti) e Klay Thompson (15 punti)