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Notte da incubo per Higuain a San Siro contro la sua ex squadra

La partita andata in scena ieri sera a San Siro non era un Milan – Juventus qualsiasi. Premesso che gli scontri tra le due squadre più vincenti del calcio nostrano non sono mai banali, questo aveva un sapore speciale dopo lo scenario di mercato verificatosi questa estate che aveva visto il ritorno di Bonucci sotto la Mole con l’approdo di Caldara e del “pipita” Higuain sulla sponda rossonera del Naviglio. L’attaccante argentino dopo aver recuperato dal problema alla schiena accusato la settimana prima ad Udine era regolarmente al centro dell’attacco rossonero. Su di lui si poggiavano quasi tutte le speranze dei tifosi milanisti di poter far male alla capolista che in questo inizio di campionato si era dimostrata molto al di sopra delle concorrenti. Doveva essere la notte di Gonzalo ed in un certo senso lo è stata, ma in negativo. Al 41esimo minuto ha l’occasione che aspettava da inizio partita, infatti il Milan beneficia di un calcio di rigore assegnato dall’arbitro Mazzoleni con l’aiuto del Var per un tocco di mano di Benatia in area. Per Higuain l’occasione è ghiottissima non solo per ristabilire la parità nella partita ma anche per dimostrare alla sua ex squadra che la scelta di sacrificarlo dopo l’arrivo di Cristiano Ronaldo era sbagliata. Purtroppo però la realtà a volte sa essere molto crudele e, come se fossimo in una delle migliori sceneggiature di Alfred Hitchcock, il penalty calciato dall’argentino (sesto errore su diciotto rigori calciati in serie A) viene respinto da Sczesny con l’aiuto del palo e il risultato rimane sull’uno a zero per la squadra di Massimiliano Allegri.

Da questo momento in poi nella mente di Gonzalo il pensiero non può che andare alla sua estate travagliata nella quale aveva preso parte (seppur con un minutaggio ridotto) al flop della nazionale albiceleste in Russia ed era stato scaricato dalla Juventus due anni dopo essere arrivato a Torino dal Napoli per la cifra monstre di 94 milioni e accolto come una superstar dai tifosi bianconeri. Nonostante tutto Higuain nei suoi primi mesi al Milan si è dimostrato un professionista serio e il suo rendimento non ha risentito delle vicende accadute in estate. Il suo ruolino di marcia prima della partita di ieri sera recitava 12 presenze e 7 goal tra campionato ed Europa League, insomma Gonzalo aveva confermato la sua fama da uno dei migliori bomber della serie A certificando di non aver perso il suo straordinario fiuto del goal. Quello che si è verificato al minuto 83 della partita di ieri sera è un po’ la fotografia dell’impotenza del Milan contro questa Juve che ancora una volta sembra non avere rivali all’interno dei confini nazionali. La reazione di Higuain all’ammonizione ricevuta per il fallo su Benatia è un mix di rabbia e frustrazione sia per il rigore sbagliato sia per il fatto che il Milan non era quasi mai riuscito ad impensierire seriamente i bianconeri durante l’arco della partita. Nella stagione 2015 – 2016, quella del record di goal in serie A per il bomber argentino, si era verificato un episodio analogo nella sconfitta dei partenopei a Udine che aveva visto sfumare definitivamente le residue speranze tricolore della squadra allora allenata da Maurizio Sarri. Anche lì il Pipita aveva esagerato con le proteste pagando il nervosismo per essere in svantaggio, ricevendo un’espulsione con annesse tre giornate di squalifica. L’impressione è che tanto allora come ieri sera l’argentino abbia pagato la sua eccessiva emotività all’interno del rettangolo verde, come ha poi lui stesso spiegato scusandosi nel post partita. Segnale di quanto Gonzalo ci tenga a riportare il Milan nelle posizioni di vertice e soprattutto a rigiocare quella Champions League che è sempre stata l’habitat naturale della squadra rossonera.

Ora rischia fino alle quattro giornate di squalifica e questo potrebbe essere un problema serio per il Milan che sarà costretto sicuramente a rinunciare al suo bomber nella prossima partita dopo la sosta, che sa tanto di spareggio Champions, contro la Lazio allo Stadio Olimpico. Siamo sicuri però che l’argentino d’ora in poi cercherà di controllare al meglio le sue emozioni in campo perchè per ritornare grande questo Milan ha un disperato bisogno che il  suo bomber torni a fare quello che ha sempre fatto da quando è in Italia, ossia segnare valanghe di goal.