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Parigi-Roubaix 2019: Eterno Gilbert: la Roubaix è sua a 36 anni!

Il belga della Deceuninck batte Nils Politt in volata. Terzo Lampaert. Quinto Sagan. Attardati Greg Van Avermaet, Van Aert, Kristoff e Trentin

Parigi-Roubaix 2019: percorso e altimetria

Philippe Gilbert mette la sua firma anche alla Parigi-Roubaix. A 36 anni il belga della Deceuninck batte in volata Nils Politt e si aggiudica la Regina delle Classiche. Terzo Lampaert, quarto Vanmarcke, quinto Peter Sagan

La prima parte di corsa è nervosa, con numerosi corridori che tentano di evadere dal gruppo, che tra l’altro si spezza più volte. La media dopo la prima ora è di 44 km/h, e solo dopo il primo tratt in pavé, al km 80, parte finalmente la fuga

Fanno parte del gruppo dei battistrada 23 uomini: Maciej Bodnar (Bora-Hansgrohe), Alexis Gougeard (AG2R La Mondiale), Kamil Gradek, Michael Schär (CCC Team), Edward Theuns (Trek-Segafredo), Matti Breschel (EF Education First), Nils Politt, Marco Haller (Katusha Alpecin), Tim Declercq, Yves Lampaert (Deceuninck-Quick Step), Damien Gaudin, Adrien Petit (Total Direct Energie), Matteo Trentin (Mitchelton-Scott), Stefan Küng (Groupama-FDJ), Frederik Frison (Lotto Soudal), Bert Van Leberberghe (Cofidis), Davide Ballerini (Astana), Jorge Arcas (Movistar), Frederik Backaert (Wanty-Gobert), Reinardt Janse van Rensburg (Dimension Data), Cees Bol (Sunweb), Kris Boeckmans (Vital Concept-B&B Hotels) e Michaël Van Stayen (Roompot-Charles)

Il plotone li tiene ad 1′ di vantaggio, mentre Trentin e Kristoff sono costretti a fermarsi causa foratura, così come Van Stayen e Van Aert. Intorno al km 135 si mettono a lavorare in testa al gruppo i Jumbo Visma e i Bahrain Merida, che recuperano in poco tempo sui battistrada. Si susseguono le cadute in gruppo, con Daniel Oss tra le vittime illustri, e un Sagan che si salva per miracolo dopo essere finito nelle retrovie. Problemi anche per Kristoff, che fora per la seconda volta, e per Danny Van Poppel, costretto al ritiro

Dopo il settore 21 vanno all’attacco 35 corridori. Sono presenti quasi tutti i big, tra cui Stybar, Van Avermaet, Van Aert, Stuyven, Mohoric. Sagan e Naesen invece sono rimasti indietro nel primo gruppo inseguitore, ancora più dietro lo sfortunatissimo Alexander Kristoff. Intorno ai 100 dall’arrivo il gruppo di Peter Sagan rientra sui migliori, mentre le cadute continuano a ad eliminare corridori su corridori, come Iljo Keisse, che va a sbattere contro uno spartitraffico

Mentre i migliori si avvicinano alla Foresta di Arenberg, Kristoff sembra ormai aver alzato bandiera bianco (il norvegese è infatti dato a 2′ dai battistrada). All’inizio della “Foresta” ecco l’attacco di Van Avermaet, che allunga il gruppo causando la foratura di Van Aert, che perde una quarantina di secondi. Al termine del tratto in pavé c’è l’attacco di Vandenbergh, ma il belga una volta resosi conto di essere rimasto da solo, si rialza

Van Aert rientra in gruppo, così come Mohoric, ma il corridore della Jumbo non ha nemmeno tempo di rifiatare che è subito vittima di un’altra scivolata. Mentre davanti si mette a tirare Vandenbergh, Van Aert raggiunge Benoot, e il loro ritardo è superiore al 1′, ma mentre il primo il primo riesce miracolosamente a rientrare, Benoot sprofonda ulteriormente. Davanti intanto proseguono gli attacchi, ma di volta in volta le formazioni dei favoriti chiudono su ogni tentativo

Ai 22 dall’arrivo si muovono i big: partono Sagan, Gilbert, Lampaert, Van Aert, Politt e Vanmarcke. Ma ben presto questi sei corridori rompono l’accordo, e tentano l’allungo il belga della Deceuninck, lo slovacco della Bora e il tedesco della Katusha, mentre tra i diretti inseguitori perde contatto Van Aert, che comincia a sentire i postumi delle cadute. I tre al comando trovano l’accordo, e continuano a guadagnare su Lampaert e Vanmarcke

Lungo il settore 5 rientrano intanto i due inseguitori grazie all’azione di Vanmarcke, mentre Gilbert e Sagan sembrano essere più in forma di Politt. Usciti dal Camphin-en-Pévèle, il quintetto al comando si dirige quindi verso il settore 4, il leggendario Carrefour de l’Arbre. Entrati nel Carrefour, ecco che subito si mette in testa Lampaert, con Politt che perde qualche metro ma poi rientra. Il campione nazionale belga fa il forcing, ma i compagni di fuga non si schiodano dalla sua ruota

Ma verso la fine del settore 4 c’è l’azione di Philippe Gilbert, con un’accelerazione impressionante che seleziona il gruppo. Il quintetto resta compatto, ma durante il settore 3 tenta l’allungo Politt, con Gilbert che tenta di seguirlo. Più indietro Sagan, Vanmarcke e Lampaert, che si mette a fare da stopper contro lo slovacco e contro il ciclista della EF. La coppia al comando si dirige quindi verso gli ultimi due tratti in pavé con una ventina di secondi di vantaggio

Gilbert e Politt collaborano e aumentano il loro vantaggio (40” ai 6 dall’arrivo) mentre Sagan perde le ruote di Lampaert e Vanmarcke, con il campione belga che allunga sul corridore della EF. Ultimo chilometro e ultimo settore in pavé, con i due battistrada che si studiano. Entrati al velodromo André Petrieux di Roubaix, Gilbert si mette a ruota di Politt, e lo brucia, vincendo a 36 anni la Parigi-Roubaix