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RaiSport nella bufera: i giornalisti minacciano sciopero dopo l’addio a Champions e F1

Tempi duri per RaiSport. In questi ultimi anni la Tv di Stato ha gradualmente rinunciato ai diritti di trasmissione di vari eventi sportivi, a partire dalla MotoGp e dalla Formula 1, passando per i mondiali di calcio. Di recente, l’azienda televisiva pubblica ha perduto anche l’esclusiva riguardante la messa in onda in chiaro delle partite di Champions League (una ogni mercoledì) lasciando campo libero a Mediaset che, dunque, potrà usufruire del grosso bacino di pubblico garantito dalla prestigiosa competizione internazionale per club.

Questa situazione sta generando un bel po’ di malcontento non solo nel pubblico ma, sembra, anche tra i professionisti che lavorano per RaiSport. Infatti, come riporta il quotidiano La Repubblica, l’assemblea dei giornalisti (circa 110 dislocati nelle varie sedi nazionali) avrebbe chiesto al comitato di organizzare tre giorni di sciopero. La protesta pare sia legata principalmente a due motivi: il primo riguarderebbe la continua rinuncia a prodotti sportivi a vantaggio della concorrenza, mentre il secondo sarebbe rivolto al direttore Auro Bulbarelli che non avrebbe rispettato il piano editoriale.

Europei Pallavolo 2019 e 2021: i diritti pay a DAZN

Questa situazione, in realtà, sembra figlia di una serie di tensioni e contrasti interni che già da qualche tempo starebbero affliggendo RaiSport. Ad esempio, già l’anno scorso c’era stata un’agitazione dei giornalisti per protestare contro le scelte effettuate dall’azienda che aveva perduto diverse esclusive. Durante l’ultima assemblea, i redattori Lollobrigida, Antinelli e Rimedio avrebbero puntato il dito soprattutto contro la scelta della società di rinunciare alle gare della Champions League. Infatti, a causa di un’offerta piuttosto bassa, si sono perse a tutto vantaggio di Mediaset ben 16 prime serate del mercoledì che durante la scorsa stagione avevano garantito a Rai 1 una media del 20% di share, per non parlare degli ottimi dati d’ascolto fatti segnare dal programma condotto da Paola Ferrari e Alberto Rimedio.

Le partite in chiaro di Champions League in onda su Mediaset.

E come se non bastasse, dopo aver detto addio alla Formula 1 (passata interamente a Sky), quest’anno RaiSport non trasmetterà nemmeno il prestigioso Gran Premio d’Italia. La corsa di Monza, infatti, andrà in onda sia sui canali a pagamento di Sky, sia in chiaro su Tv8, e ciò indubbiamente rappresenta un grosso danno d’immagine e di prestigio per la Tv di Stato. Per tutti questi motivi, Cdr e Usigrai hanno chiesto un vertice con i dirigenti dell’azienda senza escludere che, a fronte di risposte poco convincenti, potrebbero partire tre giorni di sciopero.

RaiSport: proposta a Sky di scambio F1-Olimpiadi di Tokyo 2020

Intanto RaiSport starebbe cercando di recuperare terreno dopo le ultime, clamorose rinunce ai maggiori eventi e tornei sportivi mondiali. Infatti pare che siano partite le trattative con Sky per uno scambio di pacchetti che dal prossimo anno potrebbe riportare la Formula 1 in chiaro sulla televisione pubblica, mentre la pay-tv si garantirebbe una parte delle Olimpiadi di Tokyo 2020.

Formula 1 2020: trattativa Rai-Sky.

Nello specifico, da Viale Mazzini avrebbero chiesto la cessione di 9 Gran Premi da trasmettere in diretta e in chiaro a partire dalla prossima stagione (Monza compresa, che invece la prossima settimana sarà un’esclusiva di Tv8 visibile a tutti), mentre altri 9 verrebbero mostrati in differita. In cambio RaiSport garantirebbe a Sky la cessione di un determinato quantitativo di ore (ne sono state acquistate circa 200 da Discovery) dei giochi olimpici giapponesi.

A questo punto si attende una risposta da parte della piattaforma televisiva a pagamento. Indubbiamente, se si riuscisse a raggiungere un’intesa, almeno su questo fronte la Rai potrebbe tornare a fare un piccolo passo in avanti, recuperando la Formula 1 e un buon numero di appassionati che così ritornerebbero a seguire le gare sui canali della Tv di Stato, garantendo quasi certamente dei risultati positivi in termini di share.