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Rakuten Japan Open, Djokovic sul velluto in riva al Fiume Azzurro

Il n.1 al mondo si sbarazza senza problemi di Millman in finale e alza al cielo il titolo a Tokyo. Segnali incoraggianti in vista di Shanghai

Rakuten Japan Open, Tokyo – ATP 500 su cemento

[1] N. Djokovic b. [Q] J. Millman 6-3 6-2

Come da pronostico, forse è anche superfluo indicarlo, Novak Djokovic vince il Rakuten Japan Open, ATP 500 giocato sul cemento di Tokyo.

All’esordio in questo torneo, il fenomeno serbo non ha dovuto faticare sette camicie per mettere le mani sul trofeo, il quarto del suo 2019.

La finale contro il sorprendente John Millman ha avuto veramente poco da dire, con Djokovic che si è imposto per 6-3, 6-2 in una settantina di minuti scarsi.

Quest’altro successo del n.1 al mondo in Estremo Oriente conferma il suo buon feeling con lo swing asiatico – 6 trionfi a Pechino, 4 a Shanghai e una volta alle Finals –

Il più acerrimo nemico durante questa settimana in riva al Fiume Azzurro doveva essere proprio il suo fisico. Infatti dopo il ko tecnico a New York e i problemi accusati a Cincinnati, Novak aveva bisogno di risposte importanti dalla sua spalla destra.

I segnali sono stati più che buoni, anche se il livello del torneo non era poi così eccelso per testare le sue reali condizioni – l’unico veramente competitivo affrontato è stato Pouille

Ciò non vuole assolutamente sminuire la vittoria del tennista di Belgrado, ma probabilmente prima di mettersi alle spalle l’infortunio bisogna attendere il prossimo appuntamento al Masters 1000 di Shanghai, dove l’asticella si alzerà sensibilmente.

Infatti l’altro finalista John Millman, per quanto bravo sia, non poteva di certo mettere in difficoltà un signore da 16 Slam in bacheca.

L’australiano tuttavia si sta riscattando in questo swing asiatico dopo un 2019 in chiaroscuro. Questa sua prima finale in un ATP 500 ne è il giusto premio.

Arrivato dalle qualificazioni, dove nel primo turno aveva annullato tre match point a Bradley Klahn, ha condotto con autorevolezza il torneo.

Infatti eccetto qualche patema contro Adrien Mannarino all’esordio, il tennista aussie ha vinto otto set consecutivi che gli sono valsi la seconda finale in carriera nel circuito maggiore.

Il tabellone di certo gli ha teso una grossa mano – non ha incontrato nessuna testa di serie – ma resta comunque un traguardo ampiamente meritato.

E John ha sfruttato appieno questa cresta d’onda cercando di fare lo scherzetto al campione serbo, ma onestamente non c’erano i presupposti.

I precedenti recitavano 2-0 per Novak, con l’ultimo confronto ai quarti a Flushing Meadows nel 2018, momento più alto della carriera di Millman.

Dubbi su chi fosse la racchetta più raffinata non ce n’erano, e anche il campo ovviamente ha rispetto questo trend.

Troppo fragile con il servizio il tennista di Brisbane, che capitola già dalle fasi iniziali del match.

Nonostante l’inizio per nulla intimidito del suo avversario, Djokovic ha giocato con cautela spingendo sulla diagonale sinistra, testando i riflessi del suo avversario e cercandone i punti deboli.

Il n.80 al mondo – oggi n.58 – propone ritmi alti, ma il serbo smorza i toni con i suoi soliti e letali accorgimenti tattici, salendo 4-1.

Djokovic è un pò troppo falloso con il rovescio, ma rimedia con percentuali elevate di prime.

D’altro canto Millman capisce le difficoltà, ma è bravo a mantenere i nervi saldi e ad auto-caricarsi nei momenti di appannamento. Il pubblico nipponico riconosce il suo grande sacrificio e gli riserva calori applausi.

Tuttavia le partite non si vincono con gli apprezzamenti, e Djokovic con un paio di servizi esterni porta a casa il set per 6-3.

Nel secondo parziale Millman ha aggredito fin da subito, ma il serbo è stato sempre bravo a rintuzzare la sua spinta, prima di sfiancarlo con una serie impressionante di dritti.

Per certi tratti pare che il n.1 del seeding imposti il pilota automatico, diventando un vero e proprio ‘tergicristallo’. Infatti Novak sfodera colpi strettissimi e corti che piegano la racchetta dell’australiano.

Il tennista aussie prova a dare l’ultimo sforzo, ma ormai Djokovic gioca sul velluto e chiude per 6-3, 6-2 laureandosi campione al Rakuten Japan Open di Tokyo.

Con questo successo qui in Giappone i suoi mostruosi numeri si fanno sempre più impietosi: 76 titoli in carriera, 13 negli ATP 500.

Un altro sorriso per il serbo arriva anche dalla Race to London: il capofila Nadal ora è a soli 1460 punti. Il gap c’è, ma le difficoltà fisiche accusate dal maiorchino in Laver Cup – che gli faranno saltare il Masters di Shanghai – potrebbero favorire una rimonta al fotofinish.

Il tabellone finale del Rakuten Japan Open di Tokyo