Il maiorchino è il primo finalista dello Slam parigino: battuto agevolmente il ‘rivale’ Federer per 6-3, 6-4, 6-2. A separarlo dalla dodicesima affermazione al Roland Garros uno tra Djokovic e Thiem
Roland Garros – Federer ci ha provato in tutti i modi, d’altronde a 37 anni, è anche difficile essere qui a giocarsi una semifinale Slam nella torrida Parigi di giugno. Dopo tre anni passati a ‘bivaccare’ durante l’estenuante stagione sul mattone tritato, il re è tornato ad assaggiare nuovamente la terra sotto i piedi e riconfrontarsi con questa superficie.
Già a Roma avevamo visto un Federer tonico, in palla, quasi totalmente a suo agio sul rosso, da sempre non congeniale al suo gioco.
Anche al Roland Garros le sensazioni erano molto positive, e la vittoria sofferta contro l’amico e connazionale Wawrinka ne è stata la conferma.
Ma anche se ti chiami Roger Federer, e hai in bacheca 20 titoli Slam, l’alieno Rafael Nadal è ancora una montagna insormontabile sulla terra rossa.
Diciamocelo chiaramente: nessuno si aspettava o pretendeva che King Roger potesse battere Nadal qui a Parigi. La memorabile finale di Roma 2006 è un lontano ricordo, d’altronde non si può chiedere ad un’icona tennistica come Roger, di battere il maiorchino sul terreno in cui ha iniziato a muovere i primi passi in questo sport.
In realtà nel Philippe-Chatrier, Federer lotta anche, ma una legge non scritta dice che a Parigi a vincere è sempre Nadal.
Il mancino di Manacor alla fine trionfa in tre set con il punteggio di 6-3, 6-4, 6-2 in circa 2 ore e mezza di gioco.
Tuttavia, nonostante il risultato dica il contrario, la partita è stata tutt’altro che a senso unico.
Nei primi due set infatti l’elvetico è stato molto in palla, dando vita ad un match che la platea transalpina non poteva far altro che applaudire.
Questa epopea eterna tra i due tennisti più vincenti di sempre – e anche migliori ci sentiamo di dire – è arrivata al trentanovesimo capitolo, sesto qui al Roland Garros.
Purtroppo per Sir Roger, sul suolo francese a vincere è sempre stato Nadal.
Nella partita delle partite per gli amanti del tennis, l’ospite indesiderato è stato il vento. Infatti forti folate si sono abbattute sullo Chatrier, complicando non poco la vita ai due fenomeni della pallina verde.
Infatti almeno per i primi quattro game del primo set, la partita ha vissuto una fase di studio. I due in campo erano impegnati a capire come sfruttare il vento a loro favore o come neutralizzarlo.
Nessuno dei due ha affondato il colpo nei primi scambi, per timore di gettare il punto. Alla fine, entrambi hanno delineato lo stesso dictat alla partita: colpi meno potenti del solito, evitando soprattutto di giocare a pizzicare le linee.
Così come aveva preannunciato nella conferenza pre-partita, Federer cerca spesso di velocizzare lo scambio con palle corte e back di rovescio.
Maledetto vento direbbe qualcuno, infatti le soluzioni gradite a Federer non lo premiano, e il caldo soffio parigino manda spesso la palla oltre la linea laterale.
Dopo una ventina di minuti di battaglia, Nadal si ritrova sopra 3-0, ma anche per lui il clima non è benevolo.
Il 17 volte campione Slam non riesce a trovare le misure con il consueto dritto lungolinea, arrivando a perdere il servizio.
La partita è spettacolare, con colpi sopraffini da ambo le parti, degni di due grandi campioni.
Federer si issa fino al 2-3, ma al game successivo è costretto a capitolare.
Nel successivo game – il più lungo del match – entrambi giocano in maniera magistrale, con Federer che riesce grazie al servizio a cancellare 5 palle break a Nadal.
Tuttavia la sesta è quella buona per lo spagnolo, che dà al primo set l’allungo decisivo.
Nonostante le grandi gesta dei due atleti, le percentuali al servizio per entrambi sono pressoché basse, complice il forte vento. In più nel caso di Roger, si aggiungono inconsueti errori non forzati.
Da lì in avanti, nonostante l’incertezza del match, Nadal riesce a tenere saldamente i turni di battuta.
Ciò si traduce con la vittoria del primo set per 6-3, grazie ad un favoloso rovescio in diagonale che fa balzare dal seggiolino il pubblico dello Chatrier.
La musica non cambia nel secondo parziale: lo spettacolo è sempre lo stesso, ma anche il vento non cessa di soffiare.
La tempestosa polvere si alza in molte occasioni, rendendo precaria la vista ai due tennisti. Tuttavia la superficie umida regge molto bene, chapeau quindi all’organizzazione di questi Roland Garros.
Federer si ri-stacca benissimo dai blocchi e conquista il break in apertura di set, volando 2-0.
Nadal però è inimitabile dal punto di vista psico-fisico, rimettendosi subito in carreggiata.
Lo svizzero – nonostante qualche errore – continua a proporre palle corte e back di rovescio, con discreti risultati.
D’altro canto Nadal inizia a prendere in mano le redini del match, mettendosi in modalità ‘martello pneumatico‘.
L’ago della bilancia pende definitivamente a favore del numero due al mondo al nono game: Federer serve sul 4-4 40-0. Da lì in avanti, Roger spegne la luce: tre errori gratuiti consecutivi e un super corridoio in diagonale di Nadal lo portano al break.
Senza problemi il successivo turno di servizio dell’iberico, che vince 6-4 il secondo set.
Nonostante siamo ad uno Slam, la partita difatti finisce qui: dal punto di vista mentale, Federer abbandona le ostilità.
Infatti la versione rogeriana che abbiamo ammirato nel terzo e ultimo parziale, è una copia brutta e sbiadita di quello che siamo abituati a vedere.
L’unico sussulto arriva con la palla break salvata al primo game, dopo di che è un’inesorabile discesa.
L’elvetico getta alle ortiche tante palle fin troppo comode per uno del suo calibro: palle corte, smash, rovesci lungolinea, faticano tutti a rimanere in campo.
In più la sorte non è benevola nei suoi confronti: un ‘balordo’ nastro consegna a Rafa il doppio break in una manciata di minuti.
Roger, esausto sotto tutti i punti di vista, se la prende con la malcapitata pallina che finisce oltre i confini dello Chatrier.
Morale della favola? Federer si prende addirittura un inconsueto richiamo dal giudice di sedia.
Ormai la mente del tennista di Basilea è già proiettata sotto rete per i saluti di fine gara.
Al contrario, Nadal lotta ad ogni punto, mettendo alle corde il rivale.
Nonostante il grande apporto del pubblico, Federer non ha più sussulti e Nadal trionfa per 6-3, 6-4, 6-2.
Rafa ha giocato la sua solita partita sul rosso: solido, concentrato, lucido in ogni scelta e caparbio sul come sfruttare il vento a suo favore. Bravo poi anche a frenare l’iniziale brillantezza di un gagliardo Federer, a cui non possono che andare gli applausi per il grande Roland Garros fatto dopo tre anni d’assenza.
Ora per ‘The King of Clay’ l’atto conclusivo di questo Open di Francia: caccia al dodicesimo trionfo.
Non si sa ancora chi tra Djokovic e Thiem si troverà dall’altro lato della rete, ma francamente poco importa, perché qui a Parigi la statistica dice che Nadal non ha mai perso una finale.
Nel post partita odierno, Nadal ha avuto parole al miele per il suo avversario. Infatti alla tv francese ha detto:
“È stato incredibile giocare con Roger qui, ed è incredibile giocare a questo livello a 37 anni e mezzo. Per me è un gran piacere giocare con il tennista più forte di tutti i tempi, ma è un match sempre difficile con Roger, e in più c’era molto vento. Sono contento di aver raggiunto ancora la finale qui, in questo che per me è sempre stato il torneo più importante“.
Quando si suol dire, campioni dentro e fuori dal campo.
Risultati semifinali:
[1] N. Djokovic – [4] D. Thiem
[2] R. Nadal b [3] R. Federer 6-3, 6-4, 6-2
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