Prima o poi arriva per tutti. Oggi è arrivato anche per Lichtsteiner quel momento. Il terzino di Grasshoppers, Lilla, Lazio, Juventus, Arsenal e infine Augsburg ha deciso infatti, dopo anni di corse sulle fasce, cross, inserimenti e tagli in piena di rigore e diagonali difensive. In carriera Lichtsteiner ha collezionato ben 17 trofei. la maggior parte legati al suo periodo in bianconero.
La dichiarazione di Lichtsteiner
L’annuncio del calciatore è arrivato tramite un video sui social. Il pendolino ha voluto ringraziare tutti i suoi tifosi dopo venti anni di onorata carriera: “Dopo un paio di settimane di riflessioni, ho deciso di fermarmi e di ritirarmi dal calcio giocato. con questo video vorrei ringraziarvi per le splendide emozioni vissute insieme. Sono orgoglioso del cammino fatto insieme, partendo dal Grasshoppers, poi il Lille, la Lazio, la Juventus, l’Arsenal, per finire con l’Augsburg. E ovviamente i tanti anni con la nazionale. Quindi grazie mille per tutto. Ogni tanto mi farò sentire. Un abbraccio, vi voglio bene“.
La carriera: gli inizi di Lichtsteiner
Lo svizzero comincia a muovere i primi passi nel calcio nelle giovanili della squadra del suo paese natale, l’FC Adligenswil, nel Canton Lucerna agli inizi del 1990. Sei anni dopo iene acquistato dal Lucerna, dove resterà fino al 2000. Si trasferisce quindi al Grasshoppers, dove esordirà nei professionisti. Nella stagione 2002-2003 vincerà il campionato.
Nel 2005 Lichtsteiner viene acquistato dal Lille. Con la squadra francese farà il suo esordio in Uefa Champions League contro il Benfica e contribuirà a far raggiungere i migliori piazzamenti della squadra in Champions e in Coppa Uefa. Nell’ultima stagione il pendolino svizzero toccherà quota 5 reti, suo personale record (4 in Ligue 1 e una marcatura in Coppa di Francia).
L’Italia: Lazio e l’esplosione con la Juventus
Le prestazioni dell’esterno svizzero vengono notate da Walter Sabatini, all’epoca amministratore delegato della Lazio. Viene prelevato per 933 000 euro. Si dimostra subito molto affidabile e disputa una buonissima stagione. Segna la prima rete in biancoceleste nel derby capitolino vinto dalla Lazio 4-2. Risulterà decisivo anche nella finale di Coppa Italia contro la Sampdoria. Infatti è tra i rigoristi che permetteranno alla squadra biancoceleste di sollevare la tanto ambita coppa.
Nella stagione successiva vince anche la Supercoppa Italiana contro l’Inter, ma la squadra faticherà molto, arrivando addirittura in zona retrocessione.
Nonostante le difficolta della Lazio, si confermerà come uno dei migliori della squadra, che alla fine si salverà. Nella terza e ultima stagione verrà indicato come uno dei migliori terzini del campionato. Conclude la stagione con la qualificazione in Europa League.
La svolta della carriera arriva però nell’estate 2011. Il pendolino svizzero passa infatti alla Juventus per 10 milioni di euro. Voluto fortemente da Conte, neo tecnico della Juventus, per rilanciare la squadra, il calciatore entra subito negli schemi del tecnico salentino. Il 3-5-2 contiano esalta le caratteristiche dello svizzero, che macinerà chilometri e sfornerà cross per tutto il campionato, diventando un tassello fondamentale per il primo scudetto post Calciopoli della Juventus. Memorabile l’esordio in maglia bianconera allo Juventus Stadium: è suo infatti il primo gol della stagione bianconera. Negli anni con Conte garantirà sempre cuna grande continuità in termini di prestazioni, anche quando sulla panchina si accomoderà Massimiliano Allegri. Con Antonio Conte e Massimiliano Allegri vincerà ben 14 titoli. La Champions purtroppo sfumerà per due volte sempre sul più bello.
Verso il ritiro: Arsenal e Augsburg
Si svincola dalla Juventus il 5 giugno 2018. Approda all’Arsenal di Emery, ma la sua esperienza a Londra non sarà del tutto positiva. Anche qui vede sfumare la possibilità di vincere un titolo europeo. Questa volta parliamo dell’Europa League, persa in finale contro il Chelsea di Maurizio Sarri (4-1 il risultato finale). Anche stavolta si svincola dall’Arsenal e si accomoda nelle file dell’Augsburg. Qui mette a disposizione tutta la sua esperienza per aiutare la squadra a salvarsi dalla retrocessione. Diventa anche un importante uomo spogliatoio. La stagione si conclude con la salvezza della squadra e successivamente con la decisone del terzino di ritirarsi dal calcio giocato.
In nazionale colleziona ben 108 presenze, condite con 8 assist e, come sempre, con la consueta corsa che abbiamo sempre ammirato. Dal 2016 è diventato anche capitano della nazionale. Ha preso parte ai mondiali di Sudafrica 2010, Brasile 2014 e Russia 2018. Ha disputato anche gli europei di Austria-Svizzera 2008 e a Francia 2016.