«Abbiamo un piano concreto per finire la stagione europea». Ad affermarlo è Aleksander Ceferin, presidente della Uefa: «Penso che la maggioranza delle leghe finirà la stagione. Chi non lo farà, scelta loro, ma dovranno giocare le qualificazioni se vogliono partecipare alle competizioni Uefa».
La Bundesliga è pronta a ripartire da domani e la Premier League ha ricevuto il via libera dal governo. Solo la Jupiler Pro League e la Ligue 1 hanno terminato la stagione in anticipo. Le autorità hanno cristallizzato la classifica, garantendo così il rispetto delle qualifiche per le competizioni europee 2020/2021.
«Per noi, l’importante è sapere chi sia il campione, chi il secondo, chi il terzo e chi il quarto. La mia opinione personale è che annullare una stagione così presto non sia una cosa ideale. Le cose possono migliorare molto e tutti potrebbero giocare, a eccezione di alcuni campionati. Ma ancora una volta, se è una decisione è del governo, cosa possono fare i club? O la Lega? Non possono fare nulla. Per me, però, la decisione è stata prematura. Questo non influisce sulla UEFA, quindi è una loro decisione», ha affermato il numero uno Uefa a «beIn Sports».
Il piano per terminare la stagione 2019/20 è chiaro: l’80% delle leghe europee terminerà le varie competizioni e chi non lo farà dovrà giocare le qualificazioni per partecipare alle prossime manifestazioni Uefa. La stagione europea, invece, verrà completata ad agosto.
Fair Play Finanziario: la Uefa va incontro ai club
«La situazione è straordinaria, non fingiamo che non lo sia – ha continuato Ceferin – perché siamo tutti sulla stessa barca. Adatteremo il sistema Fair Play Finanziario. Una decisione finale sotto questo aspetto non è stata ancora presa. Ma sì, lo adatteremo. Penso che sia importante farlo».
Per venire incontro alle esigenze dei club, indeboliti dalla crisi economica che farà seguito a quella sanitaria, la UEFA è pronta ad ammorbidire i paletti delle sue regole sugli equilibri di bilancio.
In che modo? Difficile immaginare che il FPF venga rivoluzionato dalle fondamenta. Piuttosto sembra che l’intenzione sia quella di allungare a 24 mesi, anziché 12, il tempo in cui valutare il rispetto delle norme. Dovrebbe inoltre raddoppiare il massimo di rosso in bilancio consentito, da 30 a 60 milioni di euro. La situazione non è facile. Altre misure per la sopravvivenza di molti club europei sembrano quantomeno necessarie.