Lo spagnolo della Cofidis si prende la rivincita dopo la beffa subita dalla coppia dei Burgos BH. Dylan Teuns arriva secondo, ma prende la maglia rossa
Tappa 6: Mora de Rubielos-Ares del Maestrat (196,6 km)
José Herrada è il vincitore della sesta tapa della Vuelta Espana 2019. Lo spagnolo della Cofidis parte in fuga al km 40, e sull’Ares de Maestrat stacca tutti, compreso Dylan Teuns, secondo, ma che si può consolare con la maglia rossa
Inizia di tappa molto nervoso, con una caduta che coinvolge nei primi chilometri la Cofidis, la UAE e la Caja Rural. Il plotone non lascia partire la fuga, e sopratutto la Lotto si mette a bloccare ogni tentativo di attacco pur di entrare in fuga
Sulla prima salita di giornata, il Puerto e Nogueruelas, il gruppo si spezza per l’andatura elevata. E’ qui che Wout Pouls si lancia all’attacco. Il corridore del Team Ineos guadagna una decina di secondi su un gruppetto di sei inseguitori alle sue spalle. Poels scollina per primo al GPM, mentre gli Astana di Lopez vanno a chiudere sugli inseguitori
Ma nel tratto finale della salita Craddock e Rossetto allungano sul gruppo, andando a riprendere Poels. Il terzetto di attaccanti viaggia con 20” di vantaggio sul gruppo maglia rossa, ma sul Puerto de Linares Poels stacca i compagni di fuga
Il neerlandese della Ineos vince anche il secondo GPM, mentre alle sue spalle attaccano Pernsteiner, Carhty, Martinez, Frankiny, Grmay, Geoghegan Hart, Henao, Herrada e Bizkarra. Ma sfruttando il successivo tratto in pianura, il gruppo guidato dagli Astana va a chiudere sia sugli inseguitori che su Poels
Il gruppo torna quindi compatto al km 40, ma la calma dura poco, e Nelson Oliveira (Movistar), Dorian Godon (Ag2r La Mondiale), Dylan Teuns (Bahrain-Merida), Pawel Poljanski (Ccc Racing Team), Tejay Van Garderen (Education First), Bruno Armirail (Groupama-Fdj), Tsgau Grmay (Mitchelton-Scott), David De La Cruz (Ineos), Robert Gesink (Jumbo-Visma), Gianluca Brambilla (Trek-Segafredo) e Jesus Herrada (Cofidis) vanno in fuga
Il plotone non vuole far arrivare la fuga, tanto che il distacco massimo che ottengono gli 11 attaccanti è di 2’30”. Ma a sparigliare le carte al km 100 arriva una caduta che coinvolge quasi tutti i big della classifica generale. Solo Miguel Angel Lopez, Alejandro Valverde e Nairo Quintana riescono a non finire a terra, mentre Uran, Carthy, De la Parte e Nicolas Roche sono costretti al ritiro
Anche Higuita e Formolo perdono contatto dal gruppo, a causa delle conseguenze della caduta. Sul Puerto de la Culla attacca Grmay, mentre De la Cruz diventa maglia rossa virtuale. Il corridore della Mitchelton guadagna 20” sui primi inseguitori, tra i quali c’è ancora De La Cruz, sempre più vicino a strappare la maglia rossa a Miguel Angel Lopez
Attenzione anche a Dylan Teuns, staccato di 8” da De La Cruz, ma comunque in corsa per diventare leader della generale. Inizia il Puerto de Ares, ultima salita di giornata, con Grmay che viaggia con 20” su Teuns, Gesink, Oliveira e De La Cruz. Più indietro gli altri superstiti della fuga, con il gruppo che continua a perdere terreno, e che ai -20 paga più di 5′
Oliveira raggiunge Grmay, mentre il vantaggio sul gruppetto inseguitori. L’Astana aumenta il ritmo per non lasciar troppo spazio a De La Cruz, ma il distacco dalla testa della corsa si avvicina ai 6′. Collaborano Grmay e Oliveira, che continuano a guadagnare terreno sugli inseguitori e sul gruppo
Ultimi 5 km, con l’etiope della Mitchelton e il portoghese della Movistar sempre davanti. Ma alle loro spalle ecco l’attacco di Armirail che rilancia l’azione del gruppetto inseguitori. Teuns e Herrada allungano e vanno a riprendere la coppia di testa. Grmay però perde subito contatto. Restano davanti Teuns, Oliveira e Herrada, con il corridore della Bahrain che diventa maglia rossa virtuale
Si stacca anche Oliveira, saranno quindi Herrada e Teuns a giocarsi la vittoria di tappa. Ultimo chilometro con la coppia di testa lanciata verso il traguardo di Ares del Maestrat. Herrada stacca Teuns e si prende la rivincita dopo la beffa di ieri. Secondo Dylan Teuns, che strappa la maglia rossa a Miguel Angel Lopez