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Wimbledon 2019, è l’ora del Middle Sunday: la prima settimana in sintesi

In campo maschile moria di teste di serie, eccetto per i Fab3 che procedono a gonfie vele. Berrettini unico italiano rimasto in tabellone, atteso domani da Roger. Solita incertezza in ambito femminile

Consueta domenica transitoria sui campi dell’All England Club di Wimbledon 2019: è ora del Middle Sunday, ovvero la domenica di pausa prima del rush finale dello Slam su erba. Cancelli chiusi e giocatori a ricaricare le pile prima di dare il tutto per tutto nella seconda settimana.

Andiamo a rivivere insieme tutto ciò che è successo in questi primi sette giorni sui campi di Church Road.

In campo maschile, per ovvi motivi, i super favoriti sono i Fab3. Infatti Djokovic, Nadal e Federer procedono a gonfie vele verso la finale. Fino a questo momento hanno lasciato solo le briciole ai malcapitati avversari – eccetto il set perso da Nole contro Hurkasz – mettendo in mostra un gioco e una condizione psico-fisica invidiabile.

Oltre i soliti noti, una grande delusione hanno riservato tutti gli altri: fuori già nelle prime battute i giovani Tsitsipas, Zverev e Thiem, indicati da molti come il futuro del tennis. Tuttavia il passaggio del testimone con gli dei di questo sport pare ancora lontano, così come dimostrato in questa edizione di Wimbledon.

Ben presto sono stati raggiunti anche da Kevin Anderson, finalista dell’edizione 2018, che non è mai apparso in palla sull’erba londinese, fino a capitolare in maniera netta contro un terraiolo doc come Guido Pella.

Male anche il n. 9 Khachanov, travolto completamente da un altro esperto della terra come Bautista-Agut, e Cilic, tramortito da Joao Sousa.

I dati parlano chiaro: solo 4 Top 15 nella seconda settimana di Wimbledon, numeri sì raccapriccianti, ma che mostrano il grande equilibrio esistente alle spalle di quei tre mostri della racchetta.

La spedizione azzurra –

Dei nove azzurri ai nastri di partenza, solo tre hanno fatto parlare di loro nel corso del torneo. Tuttavia, non sempre si possono spendere buone parole per alcuni di loro. Infatti un capitolo a parte lo merita Fabio Fognini, che dopo la straordinaria vittoria a Montecarlo sembrava essersi messo da parte tutti quei problemi caratteriali che fin qui ne avevano limitato la carriera.

Purtroppo per lui e per il tennis italiano voglioso di rilancio, qui a Londra il suo personale libro nero si è dovuto arricchire di una nuova storia. Infatti l’inutile e – diciamocelo chiaramente – irrispettosa sceneggiata contro il povero campo 14 e l’impeccabile organizzazione inglese, poteva e doveva essere evitata.

Infatti un singolo campo, che sia il Centre Court o uno di periferia, non incide sull’andamento della partita, perché alla fine in campo ci vanno i giocatori. Inaccettabili le continue sceneggiate, che oltre a togliere spettacolo alla partita, sono una forma di comportamento irrispettosa verso gente comune che paga il biglietto.

Fabio, questa volta hai steccato di brutto, comportandoti come un Kyrgios qualunque – un altro tennista uscito a testa alta solo dal campo di gioco, per il resto lasciamo perdere – Un vero peccato per il tennista ligure, perché nei turni precedenti, nonostante le 7 ore di partita e i 10 set giocati, aveva dimostrato grande spirito e qualità di gioco.

Alla fine i rimpianti per il match perso contro il meno quotato Sandrgen ci sono, ma sicuramente più per colpe del tennista azzurro, apparso troppo nervoso e distratto.

L’altro lato della medaglia si chiama Matteo Berrettini, che non avrà di certo il curriculum di Fabio ma che in questo 2019 si sta facendo spazio. Tante gare combattute fin qui, vinte soprattutto con la voglia di emergere, ultima delle quali quella di terzo turno contro Schwartzman, dove il romano ha dovuto annullare 3 match point prima di chiudere 6-3 al quinto set.

Il vincitore di Stoccarda e Budapest continua a stupire, ma domani sarà atteso dalla prova del nove: infatti dall’altro lato della rete troverà il 20 volte vincitore Slam Roger Federer.

Un punto a favore di Berrettini è sicuramente quello di non aver nulla da perdere: a prescindere sarà una grande giornata di tennis.

Merita grandi applausi anche Thomas Fabbiano, eliminato per il secondo anno consecutivo al terzo turno di Wimbledon. Il tennista pugliese, nonostante qualche fondamentale da migliorare, è in continua crescita. Tuttavia per battere l’esperto Fernando Verdasco ci vuole ben altro, ma Thomas è sulla buona strada.

La solita incertezza in campo femminile –

Fare previsioni su un torneo in ambito WTA è sempre difficile, e questo Wimbledon 2019 non è da meno. L’unica certezza si chiama Barty, che sta mostrando una grande autorevolezza ed è la candidata più quotata al successo finale. Tante eliminazioni illustri anche tra le donne, dove resistono però Pliskova, Halep e soprattutto Serena Williams.

Male invece Osaka, Bertens, Stephens e la reginetta 2017 Muguruza, tutte eliminate precocemente. Anche le promesse ammirate al Roland Garros – Anisimova e Vondourosova su tutte – hanno presto alzato bandiera bianca.

Chi invece non vuole assolutamente smettere di sognare è Coco Gauff, la quindicenne americana che sta balzando alle cronache in questa edizione di Wimbledon. Che fosse una stella splendente lo si era già capito al primo turno, quando ha eliminato il suo idolo Venus Williams.

Grande rimonta contro Hercog nell’ultimo turno, dove è stata costretta ad annullare anche alcuni match point. Ora per non porre fine alla sua incredibile storia dovrà superare uno scoglio durissimo, ossia l’ex numero 1 Simona Halep.

Il tabellone maschile di Wimbledon 2019

Il tabellone femminile di Wimbledon 2019