La notizia di pochi giorni fa sul rinvio di Wimbledon al 2021 per l’emergenza Coronavirus ha sconvolto un pò tutti, meno gli organizzatori dello Slam londinese.
L’All England Club è stato lungimirante, dimostrandosi ancora una volta un gradino sopra tutti gli altri tornei. Infatti nonostante Wimbledon si disputi da 75 edizioni consecutive ha deciso di tutelarsi dal 2003 (anno dell’epidemia di Sars) con una maxi polizza assicurativa contro la cancellazione.
In questo frangente il major inglese incasserà la bellezza di 130 milioni di dollari (circa 100 milioni di sterline). Wimbledon infatti è l’unico Slam del circuito ad essere ‘tutelato’ in caso di evenienza.
Questa clausola coprirà in parte le perdite dovute al rinvio del torneo: dalle sponsorizzazioni, ai biglietti fino ai diritti tv. Ogni anno i ricavi dei Championships si aggirano intorno ai 260 milioni , a cui vanno tolti però i costi organizzativi e l’ammontare del ricco montepremi che quest’anno avrebbe superato i 50 milioni di sterline.
Un bottino quello derivante dal premio assicurativo che in un primo momento può sembrare esiguo, ma in realtà eliminando le voci di spesa permettono al board di ricavare un cospicuo gruzzoletto.
Per sommi capi potremmo dire quindi che questa assicurazione (del costo di 1,6 milioni di sterline l’anno) copre quasi interamente i mancati introiti di Wimbledon 2020.
Ha così parlato sulle pagine del The Times l’ex CEO del torneo Richard Lewis, che ha lasciato il suo incarico lo scorso settembre.
“Naturalmente siamo fortunati ad avere un’assicurazione che ci aiuterà a risolvere tutti i problemi”.
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