Gli Stati Uniti d’America, la nuova frontiera. Forse non più per molti, ma sicuramente per la Formula 1, almeno così la pensa Zak Brown. Il vulcanico CEO della McLaren ha accolto favorevolmente l’ingresso del GP di Miami nel 2022, ma secondo lui non basta. Ci vuole di più per attirare la massima formula nel suo paese, e viceversa, e due gare non sono sufficienti. Ce ne vogliono tre! Il manager californiano ha lanciato la sua personale proposta, che non si limita ad organizzare una gara in più sul suolo statunitense, ma anche di entrare più a fondo nella sua cultura automobilistica. Magari chiedendo una mano a qualcuno del luogo, perché no! V’illustriamo la sua idea nel dettaglio.
Gran Premio di Miami: ufficiale il suo ingresso in F1 dal 2022
Qual è la proposta di Zak Brown per attirare la Formula 1 negli USA?
Brown parte dall’idea di organizzare tre Gran Premi sul suolo americano. Oltre alla tappa ormai tradizionale di Austin, e quella nuova a Miami, il CEO della scuderia di Woking propone di riportare il circus sull’Indianapolis Motor Speedway, il tempio per eccellenza del motorsport a stelle e strisce. Il manager vuole rispolverare il vecchio progetto che Tony George portò avanti alla fine degli anni ’90, quando fece costruire sull’infield dell’ovale da 2,5 miglia un circuito stradale, impiegando anche una parte del catino. Il GP degli USA a Indy si svolse dal 2000 al 2007, con risultati modesti a livello di affluenza. E con in più la brutta figura del 2005, quando problemi alle gomme Michelin trasformarono la gara in una farsa di sole sei vetture in pista. Brown ritiene che lo scenario sia cambiato rispetto all’epoca, e che ci siano le basi per un evento di successo. “La base è molto diversa rispetto a 20 anni fa“, ha detto Brown a Motorsport-Total.
C’è però un ostacolo da superare. In un calendario piuttosto affollato, che solo quest’anno conta ben 23 GP (covid permettendo), non c’è posto per più di due GP in uno stesso paese. Ma Brown ha la soluzione. Uno dei tre circuiti americani farà tappa fissa ogni anno, gli altri due vanno a rotazione. Secondo Zak, Miami sarebbe meglio che diventasse la gara “stabile”, perché essendo un circuito cittadino ha bisogno di continuità per essere profittevole. Austin e Indy sono invece impianti permanenti, perciò possono permettersi l’alternanza tra un anno e l’altro. E a proposito di Indy, Zak Brown ha un’altra idea per rendere la formula 1 buona per un americano quanto un hot dog.
Un weekend da sogno
Il ritorno ad Indianapolis, secondo il boss McLaren, sarebbe un’ottima occasione per abbinare assieme F1 e Indycar, in un solo weekend! Secondo lui, questo è il momento migliore per far coesistere le due categoria, in quanto la seconda ha cambiato gestione e ha interesse ad estendere la sua fanbase. Dal 2019 la serie americana è di proprietà di Roger Penske, il quale ha preso possesso anche dello Speedway. Tra le varie “riforme” che ha promesso, il “Capitano” vuole riportare la massima categoria, e Brown ritiene che sia il momento che Penske e Liberty si stringano la mano ed inizino a collaborare. Staremo a vedere se questo progetto da sogno si tramuterà in realtà, in un circus che sta esplorando campi nuovi per riprendere la sua perduta popolarità.
Penske compra Indianapolis: la IndyCar ha un nuovo Capitano