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Zaniolo si racconta: “A Roma sto benissimo”

Il fantasista giallorosso Nicolò Zaniolo si racconta a 360° in una lunga intervista. Dalla sua avventura in giallorosso, passando per i due infortuni con cui ha dovuto fare i conti nell’ultimo anno fino ai ricordi più belli con la Roma e in Nazionale. Ecco le sue dichiarazioni.

Cosa ha detto Zaniolo?

Nicolò Zaniolo sostiene che i due infortuni lo abbiano fatto maturare: “Il primo k.o. è stato inaspettato, al secondo ho visto il buio e pianto per una settimana. I due infortuni mi hanno fatto maturare. E all’Europeo ci sarò. A Roma sto alla grande. E Fonseca mi ha completato“.

Zaniolo si racconta: l’esordio con la Roma e in Nazionale

Il giocatore della Roma ha raccontato anche l’emozione di entrare in campo in Serie A e di esordire in Nazionale: “Il vero esordio è essere arrivato alla Roma. Il giorno in cui sono entrato a Trigoria è stato meraviglioso, perché vedere tutti questi campioni – De Rossi, Kolarov, Dzeko, Pastore – per me, che giocavo in Primavera l’anno prima, è stata un’emozione incredibile. Poi è arrivato il gran giorno, mai me lo sarei aspettato: l’esordio al Bernabeu in Champions. Di Francesco alle 11 di mattina fece la riunione, mi fermò e mi disse: “Sei pronto stasera per giocare?” E io ho detto: “Sì”. Però era un sì incosciente. Dopo averlo detto ho cominciato a tremare. Sono salito in camera e fino alle 19.45, orario di partenza del pullman, non ho dormito per niente, non mi sono riposato. Ero teso, non ho neanche chiamato i miei, ero pietrificato. Giocare con il Real Madrid al Bernabeu come esordio tra i professionisti era una bella responsabilità. Ma devo ringraziare i miei compagni che mi hanno fatto subito sentire a mio agio. Quando sono entrato in campo per me esisteva solo il Bernabeu, la partita. Non pensavo e non sentivo nulla all’esterno, fuori dal rettangolo di gioco. Alla fine è andata bene“.

Il primo infortunio di Zaniolo

Sul primo infortunio: “Il primo incidente è stato del tutto inaspettato. Vedevo gli altri giocatori che si rompevano il ginocchio ma non mi sarei mai aspettato che succedesse a me. Quando è successo è stata una mazzata incredibile. Appena ho appoggiato il piede in terra è come se avessi già capito che mi ero rotto. È stato un dolore terribile. Anche ora, a pensarci, mi vengono i brividi. Mi è crollato il mondo addosso, tutto in una volta. Stavo facendo bene, era una grandissima annata, mi sentivo in forma. Una mazzata dura, un colpo da k.o.. Ma poi mi sono reso conto che gli infortuni, nel lavoro che facciamo, bisogna metterli in preventivo. Ho cercato le energie dentro di me, mi sono tirato su le maniche, ho lavorato duro e sono tornato in campo“.

Il secondo infortunio

È stato peggio il secondo incidente. Quando è successo è scesa la notte. Ero rientrato contro il Napoli dal primo infortunio e mi sentivo bene, ho fatto anche due gol. Mancini mi schiera per la prima volta come titolare in Nazionale, contro l’Olanda. A un certo punto sento lo stesso dolore, con lo stesso movimento interno nell’altro ginocchio e tutto precipita. Non nascondo che per una settimana sono stato nel letto a piangere, senza parlare, a mangiare poco. Quel crack è stato una batosta incredibile e anche per questo ho scelto di cambiare chirurgo. Mariani aveva fatto un lavoro perfetto, il ginocchio destro infatti ora sta benissimo ma ora volevo introdurre un elemento di novità, per non ripiombare in qualcosa che mi sembrava di aver già vissuto, di conoscere“.

Zaniolo pensa che sia professionalmente che umanamente i due infortuni gli siano serviti: “Questi due infortuni mi sono serviti molto. Professionalmente e umanamente. Mi hanno fatto male, fuori e dentro, però mi sono serviti. Prima magari in palestra ci andavo ma solo perché dovevo, ora dal lavoro che faccio lì dipende la mia carriera, il mio futuro. Ora vado un’ora prima al campo per allenarmi di più e meglio. Prima magari mangiavi una schifezza in più, adesso ne mangi una in meno. Questi infortuni, non sembri paradossale, mi hanno consentito di crescere, di maturare. Come uomo e come calciatore“.

Il ritorno in campo di Zaniolo

Zaniolo non vede l’ora di tornare in campo, ma non vuole accelerare i tempi: “Non ho fretta, sto lavorando bene. Ogni giorno vengo a Trigoria, dopo l’ultima visita a Innsbruck ora si aumenterà il carico e quando la gamba destra e la sinistra avranno la stessa forza e la mia testa sarà pronta, con calma rientrerò. Ho una carriera davanti, non bisogna forzare, farsi prendere dalla voglia di giocare 2-3 partite. È in ballo la carriera, il futuro. Più o meno aprile. Al massimo. In tempo per gli Europei.“.

Alla domanda se la Roma possa vincere o meno lo scudetto ha risposto: “Siamo partiti benissimo, la squadra c’è, siamo forti, non ci manca niente. Ora, partita dopo partita, guardiamo come andrà. Il percorso del campionato è lungo, ci possono essere degli episodi, non si sa mai. Però noi ce la metteremo tutta, per fare il massimo“.

Zaniolo si racconta: “Fonseca sta facendo molto bene”

Sull’allenatore giallorosso ha le idee chiare: “È deciso, molto bravo, preparato, sta facendo bene. Ed è una persona molto leale, ti dice le cose in faccia. Che siano positive o negative e questo l’apprezzo molto. Lui e il suo staff sono molto capaci e ogni partita è preparata bene. Penso sia un grande allenatore“.

Il primo gol in Serie A: Zaniolo si racconta

Zaniolo ha segnato il primo gol in Serie A contro il Sassuolo, uno dei gol più belli del campionato maggiore: “È stata un’azione che ricordo ancora: ho fatto una cavalcata sulla fascia, sono rientrato, ho visto che con la finta i due avversari erano caduti e l’unico modo per far passare la palla era provare il cucchiaio perché erano a terra, uno mi copriva il primo palo, l’altro mi copriva il portiere. E cucchiaio fu“.


Nicolò Zaniolo pronto a tornare a correre a Trigoria


A Roma sto benissimo

Zaniolo non ha alcuna intenzione di cambiare aria: “A Roma sto benissimo, sono in una grande squadra, in una società importante. Sto benissimo, sono amato dai tifosi e io amo loro, la società mi sostiene e non penso a cambiare aria. Non ci sarebbe motivo”.