Se il Chelsea è potuto ripartire da basi solide negli ultimi anni è sicuramente merito del signor Neil Bath. Stiamo parlando del direttore dell’Academy Blues dal lontano 2004, i cui frutti fanno le fortune del Chelsea sia in campo che per le casse societarie. Se Mason Mount è la stella più luminosa del progetto Bath lui è solo l’apice di un iceberg valutato circa 500 milioni di sterline. Mentre il ricco presidente Roman Abramovič spendeva milioni su milioni per acquistare giocatori, forse il più grande investimento lo faceva piazzando il giovane Neil a capo della sua Academy.
I prodotti di Neil Bath
Come non partire da lui, l’autore del primo dei due gol con cui la squadra londinese ha ipotecato il passaggio alle semifinali di Champions League: Mason Mount. Il ragazzo è frutto del vivaio blues nel quale è entrato a soli 6 anni ed ora dopo tutta la trafila giovanile e qualche prestito è punto fermo del Chelsea. In futuro lo attende certamente la fascia da capitano ma non è il solo con solide radici nel club. Reece James, il terzino destro che sembra andar più forte di Alexander Arnold o Hudson-Odoi per il quale il Chelsea ha rifiutato 70mln di sterline offerti dal Bayern Monaco la scorsa estate; senza dimenticarsi di Tammy Abraham la giovanissima punta centrale che lo scorso anno ha trascinato l’allora team di Lampard. Se volessimo parlare di altri giocatori usciti grazie al metodo Bath potremmo parlarvi di Ake o Bertrand ceduti dal Chelsea per un totale di £30mln. Anche rimanendo nei confini italiani potremmo citare qualche prodotto dell’Academy Blues: come non parlare infatti di Tomori, il centrale inglese che sta riscrivendo le gerarchie del reparto difensivo milanista o dell’estroso Boga esterno offensivo in forza al Sassuolo.
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Le parole di Mount su Bath
Quanti appena incontrati rimangono una piccolissima parte del lavoro al Chelsea di Neil Bath. Il tabloid inglese The Sun facendo riferimento ai prezzi e alle quotazioni di Transfermarket stima in £500mln il patrimonio del club londinese frutto del lavoro dell’Academy. Ma per comprendere meglio l’importanza di quest’uomo nel mondo Chelsea forse è meglio riprendere alcune dichiarazioni della stella Mount riguardanti proprio il suo “mentore” Neil Bath. “A Neil non posso dire altro che grazie. È fonte d’ispirazione per tutti i giocatori che passano per l’Academy. Io entrai a 6 anni e lui mi ha aiutato costantemente in tutto il mio percorso fino alla prima squadra. L’organizzazione, i metodi di lavoro, tutto fa sì che noi giovani siamo messi nelle condizioni di spingere al massimo e di fare sempre meglio. La mentalità vincente che ci ha trasmesso Neil fa sì che tutti noi passati dall’Academy vogliamo sempre provare a vincere; anzi provare a giocare e a vincere ogni partita. La dimostrazione sono i trofei vinti dalle nostre giovanili negli ultimi anni”. Una gemma nascosta quella di Neil Bath che solo ora per forza di cose si sta prendendo il centro della scena.