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Dell’Aquila: la rivincita del Taekwondo italiano

L'italia del taekwondo esulta per il magnifico oro di Vito Dell'Aquila. Il pugliese classe 2000 ha mantenuto la promessa fatta. Nelle prime ore di...
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Dell’Aquila: la rivincita del Taekwondo italiano

L’italia del taekwondo esulta per il magnifico oro di Vito Dell’Aquila. Il pugliese classe 2000 ha mantenuto la promessa fatta. Nelle prime ore di oggi 24 luglio sono cominciati gli ottavi maschili -58 kg, terminati con la prima vittoria olimpica sull’ungherese Salim. Un punteggio di 26-13 che ci ha dato accesso ai quarti di finale, vinti contro il thailandese Sawekwiharee per 37-17, accedendo alla semifinale. Ad attendere Dell’Aquila c’era l’argentino Guzman, battuto per 29-10, qualificandosi come primo italiano ad una finale. Finale in cui per la prima volta Dell’Aquila è sempre stato sotto di qualche punto, ma mai perdendo il controllo della situazione. Lo sfidante, il tunisino Jendoubi, favorito per la sua altezza e per l’essere pericoloso dalla lunga distanza, non ha fermato la nostra aquila italiana. Con una rimonta negli ultimi secondi del terzo set ha strappato la medaglia d’oro all’avversario. Punteggio finale: 16-12 e prima medaglia d’oro italiana!

Da Carlo Molfetta a Vito Dell’Aquila: il taekwondo italiano

Era da Londra 2012 che l’Italia non vinceva una finale di taekwondo, quando Carlo Molfetta vinse contro il gabonese Obame, per la preferenza della giuria. Infatti se dopo i primi tre set e dopo i tempi supplementari non si dovesse arrivare ad una vittoria, spetta di diritto alla giuria decretare il vincitore. Quella sera ogni taekwondoka italiano aveva provato l’emozione di vedere il proprio sport ed il proprio paese sulle vette olimpioniche, ed oggi stessa emozione. Sia Vito che Carlo sono pugliesi e sono cresciuti nella stessa palestra, e lo stesso Carlo ha riferito di aver visto la determinazione in Vito di voler arrivare dove solo lui era arrivato. Che dire? Ci è riuscito magnificamente!


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La Nazionale Italiana

La tenacia che ha contraddistinto Vito in queste gare ha dato i suoi frutti, ma il merito va anche al tecnico della nazionale, Claudio Nolano, che non ha mai mancato di incitare e correggere il ventenne. Intanto non è finita qui per la nazionale di taekwondo, abbiamo ancora il nostro Simone Alessio (maschile 80 kg) che debutterà alle olimpiadi lunedì, intorno alle tre del mattino. Per lui al primo incontro ci sarà il brasiliano Martins Soares. Speriamo tutti in un altro grande successo del taekwondo italiano, in bocca la lupo Simone!

Uno sport sottovalutato ma molto praticato

In Italia il taekwondo, sebbene sia uno degli sport più praticati, è ancora poco conosciuto. Arrivato intorno agli anni sessanta dalla Corea, oggi conta più di 30mila tesserati e 600 società. E’ un’arte marziale di contatto e a livello di competizioni i punti arrivano colpendo zone quali il torace o la testa. Come le altre arti marziali il taekwondo insegna il rispetto e l’importanza di seguire le regole, inoltre non è mai utilizzato come forma di attacco, bensì come difesa.