«Con questa crisi sanitaria ed economica rischiamo di perdere team». A lanciare l’allarme è Andreas Seidl, team principal della McLaren F1, in un’intervista alla BBC.
Sottolineando come la cosa più importante sia proteggere la salute delle persone, l’ingegnere di Woking, sede della prestigiosa scuderia, ha continuato: «Bisogna essere coscienti degli elementi insostenibili. Servono cambiamenti drastici. Si deve fare un passo più avanti di quello che si pensa accadrà, perché si tratta di una crisi di cui non si conosce l’impatto a lungo termine».
Per Seidl una soluzione ci sarebbe: porre a 100 milioni di dollari il limite del budget-cap, cioè il tetto salariale del mondo F1. «Non vedo alcun motivo per cui questo sport non possa esistere il prossimo anno», aveva affermato qualche giorno fa Zak Brown, CEO McLaren: «Il rischio piuttosto è quello di perdere delle squadre».
Seidl si è tolto sicuramente molte soddisfazioni nel riportare la scuderia britannica ad un livello competitivo nel mondiale di Formula 1. Come ha spesso ribadito, però, questo non è un traguardo, bensì un passaggio. L’obiettivo è tornare a vincere.
Sicuramente ora non è possibile lavorare sulle auto 2020 e si prospettano periodi ancora più complicati per il 2021, quando la McLaren monterà la nuova Power Unit. Il motore ibrido che andrà a sostituire quello attuale sfrutta una componente elettrica per sovralimentare la turbina e utilizzare l’energia quando serve, pronta all’uso. Sarebbe impossibile testare la novità senza scendere in pista.
«Per tutti è difficile prevedere quando torneremo alla vita normale, non solo per la F1. Ovviamente, senza conoscere le regole specifiche di questo campionato non possiamo proseguire con lo sviluppo della vettura nemmeno dall’interno delle nostre sedi a Woking», ha spiegato l’ingegnere tedesco.
Liberty Media: un’idea per salvare team e GP
La crisi sta colpendo anche la famosa azienda di mass-media statunitense. Le entrate provenienti dagli organizzatori dei Gran Premi, dai diritti televisivi, dalle sponsorizzazioni. Tutto bloccato. Inoltre, le azioni in Borsa sono crollate di almeno il 50 per cento. È proprio per uscire da questa grave situazione che Liberty Media ha partorito l’idea: anticipare i soldi della stagione 2020 non ancora iniziata. Concretamente, un prestito. Il denaro si aggiungerebbe al pagamento di quanto dovuto a ognuno dei dieci team per i risultati ottenuti nella scorsa stagione. Certo, si tratta di uno sforzo notevole, ma potrebbe dare una spinta alla ripartenza della Formula 1.
In questo modo si potrebbe disputare 4 GP nel mese di luglio, rigorosamente senza pubblico, in Austria e in Inghilterra. Magari con due gare nello stesso weekend. L’obiettivo sarebbe recuperare qualche corsa europea, sempre a porte chiuse, per poi puntare a Oriente: Cina, Vietnam, Bahrain e Abu Dhabi. Si arriverebbe così a una quindicina di GP, sufficienti per dare validità al Mondiale
«Lo scopo è quello di risparmiare denaro per creare uno sport sano e sostenibile a tutti dal punto di vista finanziario», ha concluso Seidl. «La F1 non è a rischio, ma bisogna gareggiare. Qualunque format andrà bene».