L’edizione 2019 del mondiale femminile, giocato in Francia, è stata, sicuramente la più seguita, fino a questo momento. Milioni di spettatori hanno sostenuto le ragazze delle proprie nazionali, durante il cammino per la conquista del titolo mondiale. La coppa del mondo si è conclusa il 7 luglio, con conferme e sorprese.
Gli Stati Uniti hanno confermato il loro strapotere nella competizione. La squadra di Jill Ellis ha compiuto un percorso netto, vincendo tutte le partite nei 90 minuti e subendo pochissimi goal. Nella finale tra regine contro l’Olanda, squadra campione d’Europa in carica, le statunitensi hanno fatto valere la loro forza e la loro esperienza in questo tipo di partite.
Morgan, Rapinoe, Lloyd sono solo alcuni dei nomi che hanno composto questa rosa di top player. Rapinoe è anche stata premiata con la scarpa d’oro e come miglior giocatrice del torneo. La collega Morgan ha ricevuto la scarpa d’argento, per aver segnato lo stesso numero di goal (sei), della capitana.
Ma il futuro degli USA sembra ancora molto roseo, grazie alla presenza di giovani promettenti in squadra. Su tutte, Rose Lavelle si è distinta per controllo di palla, aggressività e visione di gioco, impreziosendo il suo mondiale con due reti, di cui una proprio in finale.
Non sorprende che questa squadra abbia vinto il secondo mondiale consecutivo, dopo Canada 2015.
Anche per il continente europeo ci sono state parecchie conferme. L’Olanda ha dimostrato di essere una squadra solida e, dopo la vittoria dell’europeo, ha sfiorato la vittoria mondiale. Una formazione solida difensivamente e capace di far male sulle palle inattive e in ripartenza.
L’Inghilterra ha avuto la conferma di avere in Ellen White un’attaccante implacabile sotto rete. La numero 18 inglese, con sei reti, è, infatti, stata premiata con la scarpa di bronzo, dietro a Rapinoe e Morgan. Questo bottino di reti è stato ottenuto grazie a un reparto di centrocampo ben organizzato e con un’ottima visione. Nikita Parris è un’altra conferma di questa nazionale, che avrà molto da mostrare nei prossimi impegni nazionali.
Infine, la Svezia, dopo il secondo posto a Rio 2016, ha confermato di avere interessanti assi nella manica. Il percorso delle nordiche è stato allo stesso tempo una conferma e una sorpresa. Una conferma perché le svedesi sono arrivate terze, arrendendosi soltanto in semifinale, contro le Orange. Una sorpresa per come hanno affrontato il quarto contro la Germania, affrontando l’avversario a viso aperto, senza alcuna paura e mantenendo la compattezza tra i reparti lungo tutti i 90 minuti.
La sorpresa più bella di questa Coppa del Mondo è, però, quella dell’Italia. Le Azzurre, contro ogni pronostico, sono arrivate prime in un girone per nulla facile. Le ragazze della CT Bertolini hanno mostrato un buonissimo calcio, tenendo incollati al televisore milioni di telespettatori. Dalla dura vittoria in rimonta contro l’Australia, passando per la sconfitta di misura contro il Brasile fino ad arrivare al fatidico quarto contro l’Olanda, le italiane hanno avuto la spinta e il sostegno della nazione. Il cammino delle ragazze della nazionale, anche se terminato prima di quanto sognato, ha ricordato quegli Azzurri che tredici anni fa, contro tutto e tutti, hanno alzato la coppa sotto il cielo di Berlino. Il futuro per queste ragazze non può che prevedere miglioramenti, sia dal punto di vista del gioco, sia del seguito in televisione e allo stadio. Chissà che tra quattro anni, non ci possano essere le azzurre sul gradino più alto del podio, proprio come quella nazionale, che nel 2006, diventò campione del Mondo in Germania.
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