[12] F. Fognini b. [22] G. Pella 7-6(0) 6-2 6-3
Australian Open – Day 5
Per un attimo al momento dell’ingresso in campo di Fabio Fognini nella Hisense Arena abbiamo temuto per le sue condizioni fisiche.
Il suo continuo zoppicare in conferenza stampa post match contro Thompson ci aveva lasciato qualche dubbio sullo stato della sua caviglia.
D’altronde poi il suo soggiorno qui a Melbourne fino a questo momento è stato piuttosto burrascoso, sportivamente parlando.
Due match giocati nell’arco di due giorni, per un totale di dieci set disputati e otto ore in campo. Un pochino tanto per un torneo del Grande Slam, che dovrebbe preservare i tennisti dal punto di vista atletico.
Ovviamente l’organizzazione non ha colpe per tutto ciò, la pioggia australiana sì. Per questo motivo speravamo che Fabio fosse in buone condizioni, in una parte di tabellone dove non è impossibile raggiungere almeno i quarti di finale.
Fortunatamente nel riscaldamento ci sembrava tutto ok, anche se le gambe apparivano un pò pesanti, con l’acido lattico ancora in moto.
Nonostante ciò questa notte Fognini ha dato sfoggio della sua miglior partita qui a Melbourne Park.
Una gara condotta in maniera diligente dall’inizio alla fine, senza incappare neanche nelle ormai usuali maratone o nei suoi raptus di follia.
Guido Pella infatti è stato piegato in tre set, non dando mai la sensazione di poter impensierire l’azzurro. Nonostante le traiettorie arcuate e profonde dei suoi colpi mancini, l’argentino non è riuscito mai a destabilizzare Fognini.
Un tipo di avversario che generalmente il ligure soffre, ma questa volta è stato diverso.
Nella prima parte la partita è abbastanza noiosa: si segue il copione dei servizi e le tribune sono abbastanza vuote. Il pubblico aussie infatti è apparso già sazio delle emozioni che ha riservato il match precedente, con la vittoria in cinque set di un ritrovato Marin Cilic sul n.9 Roberto Bautista-Agut.
Pian piano anche questo incontro del programma serale comincia a carburare: Pella concede una palla break sul 3-3, ma si salva e le rispettive battute tornano a dettar legge.
Al tie-break assistiamo però ad uno strepitoso Fognini, che con un vincente dietro l’altro la spunta per 7-0. Diventano ora sette i tie-break vinti in carriera senza concedere neanche un punto.
La partita resta in sostanziale equilibrio anche nel secondo parziale, ma il tennista albiceleste ha veramente poche carte in mano per poter impensierire il n.12 al mondo.
Fabio si limita a remare da fondo campo, trovando poi il colpo di coda al sesto game: uno splendido lob liftato gli regala il break , riuscendo anche a svegliare parzialmente i pochi e assonnati tifosi della Hissense Arena.
Successivamente con altri tre vincenti il guerriero di Arma di Taggia vince il secondo set.
Il canovaccio della partita cambia drasticamente nel terzo set. Infatti ora entrambi i tennisti virano su un gioco completamente offensivo.
Da un lato Pella non ha nulla da perdere, dall’altro Fognini vuole chiudere in fretta l’incontro per evitare brutte sorprese.
Ne esce fuori un parziale divertente, caratterizzato da continui break e contro-break.
Il primo ad affondare il colpo è però l’azzurro, che con la smorzata vincente va al match point sul 5-3 e chiude i conti poco dopo in circa due ora di partita.
Fognini raggiunge così gli ottavi di finale agli Australian Open per la terza volta in carriera dopo il 2014 (perse con Djokovic) e il 2018 (sconfitta con Berdych).
Ora anche il tabellone è suo alleato, ci sono tutte le possibilità per far bene. Il giorno di riposo (giovedì non si è allenato) sembra avergli dato nuova linfa.
Al prossimo turno incrocerà Tennys Sandgren, giustiziere di Matteo Berrettini al secondo turno. L’americano ha vinto il derby contro Sam Querrey e cercherà di eguagliare i quarti di finale conquistati a Melbourne Park nel 2018.
Con il successo odierno Fognini si avvicina sempre più alla Top 10, che ora non è più una chimera.
Roger resuscita ad un passo dalla sconfitta –
Il più grosso sospiro di sollievo in questo Day 5 agli Australian Open lo tira sicuramente Roger Federer. Lo svizzero è riuscito a risorgere dalle ceneri e a battere l’australiano John Millman al super tie-break.
La situazione dell’elvetico si era fatta quasi drammatica: sotto 8-4 nel super tie-break con due mini-break da recuperare, al cospetto di un Millman semplicemente impeccabile.
A due punti dal match al padrone di casa è venuto il cosiddetto braccino, perdendo consistenza e profondità con il dritto e rimettendo in carreggiata Roger.
Il 38enne svizzero una volta recuperato il gap è stato poi letale sul match point con il dritto in cross. Un punto che manda il pubblico in estasi ma che fa soprattutto rifiatare il diciannove volte campione Slam.
Esce sconsolato e a testa bassa Millman, che sa di aver sciupato forse l’occasione più ghiotta della sua carriera.
Ora negli ottavi The King affronterà Marton Fucsovics.
Se Federer è riuscito a salvarsi, lo stesso non possiamo dire di Bautista-Agut e Tstistipas.
Detto già della sconfitta dello spagnolo contro Cilic, fa ancora più clamore quella del greco.
Infatti il n.6 al mondo viene completamente annichilito da un incerottato Milos Raonic, voglioso di tornare ai fasti di un tempo: secco 3-0 per il canadese.
Dopo Berrettini sono quindi ora tre i Top 10 che hanno abbandonato precocemente la contesa.
Nessun problema per il n.2 Novak Djokovic, che concede solo una manciata di game al nipponico Nishioka.
Gauff predestinata | Ciao Caroline –
Detto già delle sorprese nel circuito maschile, quelle in campo femminile destano ancora più clamore.
Alla Rod Laver Arena cade la prima testa di serie di una certa importanza: eliminata la campionessa in carica Naomi Osaka.
La giapponese cede alla brillantezza di una grandiosa Coco Gauff. Non ancora sedicenne, l’americana continua ad inanellare prestazioni splendide.
Questo ci pone un interrogativo: ora fin dove potrà spingersi a Melbourne?
Al contrario deludente la prestazione della Osaka, troppo sulle gambe e rinunciataria. Il 6-3, 6-4 finale è fin troppo giusto.
Tuttavia la n.4 al mondo è in dolce compagnia: infatti è out anche Serena Williams, che regala allo Slam australiano un’altra esclusione di grido.
La 23 volte vincitrice Major cede in tre set alla cinese Wang (n.29) per 6-4, 6-7(2), 7-5.
Serena dovrà nuovamente rinunciare all’aggancio ai 24 Slam di Margaret Court, che diventano sempre più un’ossessione.
Un’altra eliminazione a sorpresa è quella di Madison Keys (11): Maria Sakkari vince con un doppio 6-4.
Merita invece un capitolo a parte Caroline Wozniacki: la danese cede alla tunisina Jabeur in tre set, ma il risultato passa in secondo piano.
Quella della Hisense Arena è stata l’ultima partita della sua trionfale carriera, che termina così a 29 anni.
L’ex numero uno al mondo lascia a modo suo, lottando su ogni palla.
Infine vittorie agevoli per Barty e Kvitova. Oggi tocca a Camila Giorgi contro Angelique Kerber.
Australian Open – tabellone maschile
Australian Open – tabellone femminile