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Riecco la Ferrari: Vettel si prende la pole in Canada

Era nell'aria. Questo fine settimana la Ferrari sembrava essersi presentata in Canada con un atteggiamento diverso. E così è stato.
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Hamilton vince il quinto Mondiale e arriva a Fangio

Un anno perfetto. Praticamente nessun errore per il neo cinque volte campione del mondo di Formula 1 Lewis Hamilton che ieri, nell’autodromo Hermanos Rodriguez di Città del Messico, ha portato a casa il titolo iridato con ben due gare di anticipo sul calendario della stagione 2018. Per un anno iniziato con grandi aspettative da parte del popolo ferrarista non rimane altro da fare che applaudire il campione britannico, vero e unico protagonista della seconda parte della stagione. A partire da Monza – quando Hamilton ha conquistato il primo gradino del podio sotto i fischi dei tifosi Ferrari – il dominio assoluto di Mercedes e i troppi errori commessi da Sebastian Vettel, non hanno lasciato molti dubbi sulla meritata vittoria del trentatreenne. Per lui un grande anno sotto ogni punto di vista ma soprattutto il punto massimo della maturità del pilota, finalmente libero da quelle insicurezze che lo hanno frenato in passato. Mentre crescono tantissimi giovani talenti, con ogni probabilità campioni del futuro come Leclerc e Verstappen (vincitore del Gran Premio del Messico), Hamilton rimane un punto fermo per la Formula 1 attuale. Mito dentro e fuori dalla pista – con quella personalità e gli interessi nel mondo hollywoodiano che lo hanno reso celebre anche ai non appassionati – Lewis non si è mai lasciato distrarre dai suoi avversari, rimanendo concentrato sull’unico obbiettivo dell’anno: raggiungere Fangio. Ai piedi dell’inimitabile e solo Michael Schumacher, unico pilota ad aver vinto sette titolo mondiali nella sua carriera, Hamilton raggiunge così lo stesso numero del pilota iconico degli anni 50, sorpassando proprio Sebastian Vettel, quattro volte campione del mondo. 

Dietro al successo dell’uomo di punta Mercedes c’è un passato che gli ha dato spalle forti e, più di ogni altra cosa, una voglia di riscatto senza paragoni. Il padre infatti, suo primo manager e sostenitore, si indebitò a partire dal 1991 per dargli la possibilità di correre sui kart e mostrare al mondo le sue qualità innate.
Per un giovanissimo pieno di talento e di voglia di arrivare come lui farsi notare non è mai stato un problema e infatti all’età di dodici anni Hamilton viene messo sotto contratto dalla squadra di Formula 1 McLaren. Dopo anni di difficoltà, in un panorama costosissimo come quello motoristico, per la famiglia Hamilton si è vista l’ombra di un riascatto e per il giovane Lewis la concreta possibilità di una rivincita nei confronti di chi, al suo contrario, ha sempre avuto le porte aperte e le strade spianate.

L’arrivo in Formula 1 nel 2007, con quel rapporto difficilissimo con Fernando Alonso in McLaren, il primo titolo del mondo vinto già nel 2008 a soli ventitrè anni, il più giovane nella storia fino all’arrivo di Sebastian Vettel nel 2010, e poi anni di arenamento, sofferenza e poca fortuna.

La ribalta arriva nel 2014 con quello che persiste tutt’ora nel mondo della Formula Uno come il “dominio Mercedes”: vinse, senza rivalità, il titolo in tre diverse stagioni. Nel 2016, unico anno in cui la Mercedes ha coronato campione del mondo un altro pilota, Hamilton si è visto rubare il titolo proprio da quel ragazzino che guidava i kart con lui: Nico Rosberg.

Il 2017 è stato quindi per Hamilton un anno di ribalta, in cui ha dovuto dimostrare di nuovo la sua supremazia nel mondo della Formula Uno ed è riuscito a farlo mantenendo il controllo e la costanza in una stagione piena di colpi di scena. Ma il vero successo finale, quello che lo ha portato nell’albo d’oro dei grandissimi insieme a Fangio e Schumacher, è quello che si è appena concluso con un tirato quarto posto nel Gran Premio del Messico.

L’anno del successo portato a casa in pista, di una Mercedes forte ma non così dominante, l’anno del vero combattimento ad armi pari. Un anno vinto e strsvinto dal britannico caraibico che, al contrario di tutti gli altri intorno a lui e Vettel per primo, non ha mai commesso errori. E per il campione che ha vinto tutto non resta che continuare la sua carriera in Mercedes – dove ha da poco rinnovato firmando un contratto biennale – per cercare di raggiungere anche l’ultimo mostro sacro: Michael Schumacher.