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Per il podio del GP d’Austria, convocazione FIA

Per il podio del GP d’Austria c’è stata una bella lotta ma non è finita lì. Il monegasco, l’olandese e l’inglese sono stati convocati inaspettatamente per una mancanza.    La FIA considera in difetto i piloti del podio di Stiria per una “mancata osservanza delle istruzioni degli ufficiali competenti per lo svolgimento sicuro e ordinato della manifestazione”.

Le regole FIA

La mancanza: tale fatto è non solo molto increscioso ma passibile di una salatissima multa per tutti.  Inattesa, la chiamata coglie tutti di sorpresa nel dopo gara. Facce lunghe e occhi scuri per i tre con la medaglia! Qui è successo un bel pasticcio ma la FIA ha sempre ragione quindi il verdetto è sciolto. Un po’ di timore quando Charles, Max e Lewis, come i tre di una banda di ladroni, si trovano convocati dagli steward per violazione delle norme relative al parco chiuso, relativo all’articolo 12.2.1.i. e infine multati di 10mila euro.  

La salita per il podio è lunga e tortuosa

In particolare è stata contestata ai piloti di Ferrari, Red Bull e Mercedes una “mancata osservanza delle istruzioni degli ufficiali competenti per lo svolgimento sicuro e ordinato della manifestazione”. I tre piloti, prima della procedura di peso che va effettuata appena scendono dalle monoposto, sono stati avvicinati dai rispettivi fisioterapisti e assistenti personali, entrati in pista senza autorizzazione, con scambio di materiali vari, oggetti ecc…

La multa è stata sospesa

Non si sa bene a cosa si riferisce di preciso il richiamo, comunque a qualcosa che è accaduto dopo la bandiera a scacchi e non ad una condotta irregolare durante la gara. Intervenire sui piloti prima della pesatura è una procedura tassativamente vietata dalle norme che regolano la Formula Uno. Alla fine la multa è stata sospesa e sarà applicata nel caso di future analoghe violazioni. Un salvataggio a metà. Resta il monito e la figuraccia un po’ come l’ultima multa a Vettel di questi giorni.

Un week end in corsa per il podio fino alla fine

Poteva arrivare la doppietta 1, 2 e niente è arrivato un arrosticino di Sainz, andati in fumo il motore ed il podio. E quasi quasi Ferrari rischia anche di pagare la multa. La casa di Maranello cammina sempre sul filo del rasoio ad ogni GP.   Il direttore di gara Niels Wittich aveva appena finito di dire, nelle note inviate ai team diverse ore prima della gara: “A parte i meccanici del team (con ventole di raffreddamento se necessario), i funzionari, le troupe televisive pre-approvati dalla FIA e i fotografi approvati dalla FIA, nessun altro sarà consentito nell’area”. Come nessun personale di PR del team, o i fisioterapisti e gli assistenti del pilota, che devono attendere fuori dalla sala di raffreddamento (dietro il podio) fino alla conclusione della cerimonia del podio.

Perchè una multa e non una penalità?

E’ sub judice la vittoria! Charles Leclerc è il vincitore, questo è inderogabile. Anche perché pure Verstappen ed Hamilton, sul podio a fianco del monegasco, sono stati accusati della stessa violazione. Fortunatamente le posizioni in gara restano le stesse e la vittoria del pilota della Ferrari è quindi confermata.  Dopo un digiuno di tre mesi e gli ultimi GP con una bella dose di sfortuna nera con un bel condimento di strategie sbagliate, finalmente Charles Leclerc torna sul gradino più alto del podio. Ci serve questa vittoria, ma il brivido finale ci ha fatto sudare freddo fino alla fine.  Prima un piccolo problema alla macchina, che nel team radio ha mandato in fermento tutto il muretto, poi il richiamo post premiazione. 

Max è sempre sul podio, ma con un gradino in meno

Per Verstappen è la sofferenza per il profondo degrado delle gomme ad influenzare la regolarità della gara. Era il punto debole della Ferrari ad inizio stagione, invece sul tracciato austriaco diventa l’arma vincente nei confronti di Red Bull.  Leclerc: “È stata una bella gara. Abbiamo dimostrato di avere una grande velocità”.  Sul podio, dal gradino più alto, Charles davanti a sé vede la marea Orange sulle corna del toro di Bronzo, simbolo del circuito.  Il fumo, le magliette, i fan, tutto è in onore di Red Bull, la vittoria del Cavallino è inattesa ma desiderata, per il monegasco al Red Bull Ring di Spielberg.