La partenza della tappa 16 del Giro D’Italia è a Sacile, situata sul fiume Livenza e divisa in due parti, che l’hanno resa nota come “piccola Venezia”.
Tappa 16 del Giro D’Italia: come sarà il percorso di oggi?
Solo i primi chilometri dopo la partenza brusca sono pianeggianti, mentre la salita de La Crossetta, vista l’ultima volta al Giro d’Italia nel 1978, attende. La pendenza media supera di poco il 7% e non ci sono tratti particolarmente ripidi. Qui il gruppo può dividersi e fare un bel break. La discesa avverrà dopo alcuni chilometri sull’altopiano. Il punto successivo del percorso è Belluno. Il percorso inizierà quindi in leggera salita lungo il fiume Cordevole. Il primo bonus volatile è ad Agordo. Ad Alleghe i ciclisti passeranno davanti a un lago creato da una frana nel 1781. A Caprile inizierà un’altra salita: il Passo Fedaia tornerà al Giro d’Italia dopo dieci anni. Finora il valico, in cima al quale si trova il lago, è entrato quattordici volte nel percorso della Corsa Rosa, e ogni volta è stato attraversato da questo versante. In passato, il gruppo percorreva una strada stretta attraverso la valle, ma a causa dei danni causati dall’alluvione, questa volta il percorso corre lungo una moderna strada a valle. I primi otto chilometri di salita sono tratti di bassa pendenza – durante i quali era prevista una tappa volatile, inizialmente a Rocca Pietore ma poi trasferita a Sottogurda di tre chilometri – ma gli ultimi 5,5 chilometri erano una pendenza ripida costante di oltre il 10% ea volte raggiungendo il 18%. L’uscita porterà a Canazei, paese dove la lingua ladina è parlata dalla maggior parte degli abitanti. Due delle chiese locali sono edifici della fine del XVI secolo e nelle sue vicinanze sono presenti numerose stazioni sciistiche.
Passo Pordoi e Passo Giau
Qui è dove la strada per il tetto del Giro d’Italia di quest’anno: Passo Pordoi, a quota 2.239 m., il punto più alto del percorso. Si tratta di una salita con pendenza costante di circa il 7%. Sul passo dove otto anni fa terminava il Tour de Pologne , c’è una statua di Fausto Coppi, vincitore del Giro d’Italia nel 1940, 1947, 1949, 1952 e 1953. Dopo la discesa, i successivi 20 chilometri conducono su un terreno leggermente ondulato, il che fa dubitare che Fedaia e Pordoi diventeranno luogo di attacchi. Il momento decisivo sarà la salita più breve ma più ripida. Il Passo Giau è apparso finora al Giro d’Italia otto volte, debuttando nel 1973, inizialmente come strada sterrata. I ciclisti partiranno da Colle Santa Lucia, in una strada la cui pendenza sarà del 9-10%. L’inizio è il più difficile, dove la ripida pendenza raggiungerà il 14%. Più ci si avvicina al bonus montagna, più è facile. Una decina di chilometri in discesa porterà al traguardo, e gli ultimi 750 metri sono un tratto in leggera salita, con pendenza del 4,6% e fondo asfaltato.
L’arrivo
Cortina d’Ampezzo, famosa località sciistica che ospiterà le Olimpiadi invernali del 2026, insieme a Milano. I ciclisti arriveranno al traguardo in Corso Italia, strada principale e il cuore della città. La tappa del Giro d’Italia si è conclusa qui nel 2012, anche dopo l’uscita dal Passo Giau, e ha vinto Joaquim Rodriguez.
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La classifica