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Tappa 19 del Giro D’Italia 2021: mappe e altimetrie

La Tappa 19 del Giro D’Italia sarà un’altra tappa di montagna nelle Alpi, questa volta in salita sui passi piemontesi, coronata da una ripida salita fino al traguardo.

Tappa 19 del Giro D’Italia: come sarà il percorso?

La partenza sarà Abbiategrasso. Da qui provengono il campione del mondo 1995 a Madison e il bronzo alle Olimpiadi del 2000 nella stessa specialità, Marco Villa. Dopo appena un chilometro, il gruppo cadrà a Robecco sul Naviglio, città natale di Andrea Noah, vincitore della tappa del Giro d’Italia nel 1998, quarto corridore della gara nel 2000 e 2003 e detentore della maglia rosa per due giorni in 2007. Dopo pochi chilometri facili e pianeggianti, il gruppo entrerà in Borgomanero. Orta San Giulio sarà il culmine della parte pianeggiante del percorso. È qui che inizia la prima salita della giornata. Inizialmente doveva essere il Mottarone, ma a seguito della tragedia del 23 maggio, durante la quale si è rotta la funivia e sono morte 14 persone, il percorso è stato modificato. I ciclisti saliranno all’Alpe Agogna, salita molto più facile (12,2 km; 2,9%, categoria 4), e poi scenderanno a Stresa. Il primo traguardo volante sarà a Baveno, poi i ciclisti saranno nel comune di Omegna, incollati alla parte settentrionale del Lago d’Orta. La strada sale lentamente fino ad iniziare finalmente il Passo della Colma (7,5 km; 6,4%, cat. 3). Il gruppo scenderà a Varallo, nella valle del fiume Sesia. Anche qui la strada condurrà in leggera salita, con una pendenza dell’1-2%.


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L’arrivo

La salita finale è la via per la stazione sciistica dell’Alpe di Mera, dove dovremmo assistere alla lotta tra i favoriti della gara. Il tratto in salita di quasi 10 chilometri darà una pendenza media di circa il 9%, e il più facile è nella prima parte – i tre chilometri iniziali sono il 6-7% della pendenza. Quindi la strada salterà intorno al 9-10% e nel momento più difficile, 3 chilometri prima della fine, raggiungerà il 14%. I favoriti possono sfruttare la ripida salita finale per accaparrarsi la posta in gioco e mescolare un po’ le cose, anche se non vanno dimenticate le fatiche della tappa di sabato, che si corre in parte su strade svizzere, così come la cronometro di domenica. I team di leadership potrebbero quindi essere più propensi a lasciar andare la pausa e dare ai temerari la possibilità di lottare per un palcoscenico. L’attacco dovrebbe essere eseguito da Simon Yates (Team BikeExchange), che controllerà per la terza volta Egan Bernal (Ineos Grenadiers). L’inglese è stato l’unico a mettere nei guai il colombiano, più recentemente con l’assistenza di Joao Almeida (Deceuninck-Quick-Step). La corsa aggressiva è stata annunciata anche da Romain Bardet ( Team DSM ), anche se non l’ha ancora supportata con prestazioni sul percorso. Questi tre dovrebbero cercare di far funzionare la società e cercare di recuperare le perdite minime, o almeno staccare il più debole Alexander Vlasov ( Astana – Primo Ministro Tech), che è ancora al quarto posto.