Lewis Hamilton domina il GP di Stiria conquistando l’85esima vittoria della sua straordinaria carriera, a -6 dal record di Michael Schumacher. Il sei volte campione del mondo non saliva sul podio dell’A1 Ring dal 2016, anno della sua ultima vittoria in Austria. Dopo le straordinarie qualifiche di ieri, il campione del mondo ha massimizzato il risultato mantenendo il controllo della gara dal primo all’ultimo giro.
L’inglese è ora a 37 punti, a sei lunghezza dal leader Valtteri Bottas arrivato secondo grazie ad un’ottima strategia del suo muretto box, riuscendo poi a superare nel finale Max Verstappen. L’olandese non ha mai dato l’impressione di poter reggere il ritmo gara delle Mercedes e nel finale ha dovuto cedere anche al finlandese che montava gomme più fresche.
La bagarre tra i due è stata fantastica con Bottas che aveva già chiuso un sorpasso con il DRS nella tornata prima, ma ha dovuto subire il ritorno dell’olandese all’esterno è riuscito a sopravanzare la Mercedes 77 in curva 6. La sua Red Bull era comunque nettamente inferiore ed il giro seguente non ha potuto replicare la difesa.
Quarto uno scialbo Alexander Albon che ha pagato un secondo al giro come ritmo dal suo compagno. Il giovane pilota ha portato comunque ottimi punti per il costruttori, ma dovrà migliorare per reggere il confronto con Max.
Quinto uno spettacolare Lando Norris che nell’ultimo giro è riuscito a conquistare ben tre posizioni: prima alla staccata di curva 3 sopravanzando Stroll e Ricciardo andati larghi, poi Perez addirittura all’ultima curva, ma il messicano aveva l’ala completamente rotta per un contatto con Albon tre giri prima. Settimo ed ottavo posto quindi per Stroll e Ricciardo autori di un duello durato 10 giri, ma fregati proprio nel finale dal giovane inglese.
La Racing si conferma una macchina fantastica soprattutto sul passo gara, ma i due piloti faticano a massimizzare le potenzialità della macchina. Ottimi i passi avanti della Renault, anche se oggi Esteban Ocon ha dovuto alzare bandiera bianca per un problema al motore, lo stesso che fermò Ricciardo sette giorni fa
Nono posto per Carlos Sainz, che ha firmato il giro record in 1’05″619, dopo essere stato a lungo quarto. Lo spagnolo ha pagato una prima sosta lenta di 7″2 per la posteriore destra che non si chiudeva.
Chiude la top ten un solido Daniil Kvyat con l’AlphaTauri.
Il GP di Stiria è stato sicuramente uno dei punti più bassi nella storia della Ferrari: la scuderia di Maranello dopo le qualifiche deficitarie di sabato, ha concluso la propria gara dopo appena due curva a causa del contatto tra Charles Leclerc e Sebastian Vettel.
Il monegasco ha cercato di infilzare il tedesco in salita di curva 3 dove non c’era spazio. Il contatto è stato inevitabile con la rossa numero 16 che si è accatasta sull’ala posteriore del tedesco. Per il monegasco invece danni al fondo e all’ala anteriore. Ritiro per entrambi dopo appena due curve.
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La SF1000 risulta però una macchina estremamente deficitaria non solo sull’efficienza, ma anche per quanto riguarda le parti aerodinamica e telaio. Non c’è un area dove la vettura sembra possa essere al livello di Mercedes e Red Bull. Una situazione paradossale, dato che con i 500 milioni di investimenti annui, la scuderia di Maranello si ritrova quinta forza del campionato
L’Alfa Romeo delude con Kimi Raikkone e Antonio Giovinazzi rispettivamente 11esimo e 14esimo. Curiosamente fra le due C39 si sono classificate le Haas di Kevin Magnussen e Romain Grosjean. Le quattro monoposto sono infatti clienti Ferrari ed hanno avuto gli stessi problemi della casa “madre”.
Delude Gasly dopo la buona gara di domenica scorsa, finito davanti a Russell e Latifi.
Sipario dunque sul GP di Stiria dominato da Hamilton, ma tra 5 giorni si tornerà in pista per le prove libere sul tracciato d’Ungheria. Le favorite sono come sempre Mercedes e Red Bull, con l’incognita della desolante Ferrari.
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