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Il tennis si può salvare? Djokovic «scende in campo»

Il numero 1 al mondo continua ad aiutare le persone maggiormente colpite dall’emergenza sanitaria. Prima l’offerta di 1 milione di euro alla Serbia per acquistare materiale medico-sanitario, poi una silenziosa donazione all’ospedale di Bergamo. «Sono arrivate somme importanti anche dall’estero. A colpirmi di più è sicuramente quella di Novak Djokovic, numero uno del tennis mondiale che ha voluto pensare anche a noi. Per me è un grande uomo, spero di poterlo abbracciare presto», ha affermato Peter Assembergs, direttore dell’ASST (Azienda Socio Sanitaria Territoriale) di Bergamo Ovest.

Ora il suo pensiero sembra rivolto al mondo del tennis, duramente colpito da questa crisi. Dopo l’appello di Mouratoglou e le firme raccolte dalla Shapatava, il tennista classe 1987 è il primo a rispondere concretamente sul campo. Come riportato da Christopher Clarey, giornalista statunitense del New York Times, Djokovic in questo momento sta studiando un modo per aiutare i suoi colleghi di bassa classifica maggiormente penalizzati, dai Top 100 al resto del circuito. 

In qualità di presidente del Player Council ATP, il giocatore serbo ha scritto una lettera aperta dopo essersi confrontato sia con Federer che con Nadal. Qui si propone che i giocatori meglio classificati, quelli della Top 100 in singolare e della Top 20 in doppio, facciano un contributo che va dai 5.000 ai 30.000 dollari.

A questa «colletta» dovrebbero participare anche i i tornei più ricchi: Slam e Masters 1000. La proposta rivoluzionaria di Djokovic avrebbe già trovato il consenso di molti giocatori. Fondamentale soprattutto per quei tennisti che fino ad ora non hanno potuto ambire al montepremi dei tornei più prestigiosi e quindi economicamente in difficoltà, anche a causa della pausa forzata. Ora manca solo il si dell’ATP per traformare l’idea in realtà.

L’idea Djokovic nel dettaglio:

Come già detto, ai Top 100 ATP in singolare e Top 20 in doppio verrebbe richiesto un contributo finanziario al «Fondo di salvataggio». L’obiettivo è raccogliere circa 4 milioni di dollari, così da donarne 10 mila a ogni tennista di bassa classifica.

Ecco lo schema progressivo dei vari contributi:

  • Dal numero 100 al 50 del ranking: 5 mila dollari
  • Dal numero 50 al 20 del ranking: 10 mila dollari
  • Dal numero 20 al 10 del ranking: 15 mila dollari
  • Dal numero 10 al 5 del ranking: 20 mila dollari
  • Dal numero 5 all’1 del ranking: 30 mila dollari
  • Doppisti nella top 20: 5 mila dollari ciascuno

Per un totale di 1.050.000 dollari. Aggiungendo a questa somma anche il denaro raccolto dai vari Slam e Masters 1000, circa 500 mila dollari ciascuno, si raggiungerebbe la somma di 4-4,5 milioni di dollari. Appunto la cifra richiesta per raggiungere lo scopo.

«È oltre il 250° posto che si svolge la vera lotta finanziaria e sono soprattutto questi i giocatori che dobbiamo aiutare. Molti di loro stanno pensando di abbandonare il tennis professionistico perché semplicemente non possono sopravvivere economicamente», scrive Djokovic nella lettera. Il tennis, dunque, si può salvare. Il numero 1 del ranking lo sa ed è il primo a servire per vincere la partita più importante che questo sport abbia mai giocato.