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MotoGP Sachsenring: i segreti del circuito

Il circuito del GP di Germania, dove si corre nel prossimo week end è il famoso Sachsenring. Tra difficoltà e sollecitazioni per l’impianto frenante, vediamo i preziosi dati concessi dal colosso Brembo, i segreti per gestire la propria cavalcatura e ben figurare nel gran premio. Siamo alla 10° prova del mondiale MotoGP, si corre nel circuito più stretto e tortuoso di tutti, situato nella Sassonia a una novantina di km da Dresda. Pista tostissima con bei saliscendi, molto impegnativa. Si vocifera che le condizioni meteo siano avverse per il week-end in arrivo. Giusto per aggiungere sale, al Sachsenring mancava il maltempo! Si corre in senso antiorario con un punto chiave alla curva 11, la Waterfall, in discesa.  Si affronta a muso duro, questa curva, ad oltre 200 km/h, in piega, dopo ben 6 curve a sinistra.  Bella prova per cominciare.

1° segreto: pista corta? No cortissima!

Il Sachsenring è la pista più corta di tutto il motomondiale, 3.671 metri, quasi un vero gioiello di kartodromo. Si percorre per 30 giri: ha 13 curve, 10 a sinistra e 3 a destra.  È considerata di impegno medio per l’impianto frenante con il 31% del tempo sul giro speso in frenata, secondo i dati della Brembo. Attenzione anche alle staccate più impegnative che sono tre.

2° segreto: le curve chiave sono 3, da eseguire perfettamente

Alla curva 1, la prima dopo il rettilineo di partenza lungo circa 800 metri, si arriva a 294 km/h e si esce a 73km/h, con 5,5 secondi di frenata. Punto buono per i sorpassi.  Qui si scivola in discesa, nella parte tortuosa della pista verso la curva 12, si arriva con una velocità iniziale di 288 km/h e una finale di 117.  A seguire la curva 13, è quella dell’ultimo attacco, una croce se fatta male! Una delizia se presa con la giusta traiettoria. Velocità in ingresso 218 km/h e 99 in uscita con 142 metri di spazio di frenata. Via verso la vittoria, in teoria.

Sachsenring un po’ di storia al quadrangolare

Il circuito, che venne rinominato “Sachsenring” nel ‘37, può vantare una lunga tradizione auto e moto, in realtà.  Ha ospitato la prima gara di moto nel ’27, subentrando al contemporaneo circuito di Grillenburg, lungo 14,5 km, all’epoca considerato l’originale “Sachsenring”. Fino al 1936 il circuito veniva chiamato Badberg-Viereck per la forma quadrangolare del tracciato.  Dopo gli incidenti del ‘90, il circuito non ottenne più l’omologazione per ospitare le gare mondiali, per motivi di sicurezza. Venne presa, di conseguenza, la decisione di abbandonare il vecchio tracciato, che attraversava il centro urbano e le campagne circostanti.  Un moderno “Centro di guida sicura” stava per nascere, sull’area di una vecchia fornace vicina alla linea del traguardo. Un modo elegante per assolvere agli obblighi di legge in materia di sicurezza. Dal 2001 fu separato definitivamente dalla viabilità ordinaria. L’interesse del pubblico convinse il Land della Sassonia ad investire nello sviluppo del circuito e dell’impianto in generale, arrivando al circuito così come lo conosciamo ai giorni nostri.