In UFC questo mese di Febbraio è stato davvero intenso. Tre eventi tutti di altissimo livello. Siamo partiti ad inizio mese con UFC 247 dove il campione dei pesi massimi leggeri Jon Jones ha sudato le proverbiali sette camicie per mantenere la cintura contro uno straordinario Dominick Reyes.
Abbiamo assistito durante la UFC FN 167 a tutta la potenza di Jan Blachowicz. Una vera e propria autocandidatura quella del polacco, per un prossimo match titolato nei pesi massimi leggeri. La scorsa settimana, direttamente da Auckland, la UFC FN 168 ha offerto un main event elettrizzante tra Paul Felder e Dan Hooker.
Un mese corto quello di Febbraio, ma pieno anzi straripante di azione, spettacolo e grandi sorprese. In attesa della UFC Fight Night di domani notte che aprirà il mese di Marzo con qualche incontro davvero interessante.
Fighter del mese – Dominick Reyes
Nonostante sia uscito sconfitto dal match contro Jon Jones, Dominick Reyes è senza alcuna ombra di dubbio il combattente di questo mese. La sua prestazione contro il campione è stata in alcuni round dominante e capace di mettere in evidenza tutte le lacune di uno dei più grandi fighter mai visti su un ottagono. Inoltre, la decisione dei giudici estremamente discussa e discutibile di assegnare in modo unanime la vittoria a Jon Jones, lo ha reso vincitore morale del main event dell’UFC 247.
E’ mancata esperienza nel combattere sui cinque round, è mancata la gestione strategica dell’incontro. Per il resto Reyes ha surclassato dal punto di vista pugilistico Jones, incapace nei primi tre round di trovare soluzioni. Dominick ha avuto quella sfrontatezza e indomita volontà vista in pochi altri avversari di Jon, spesso ipnotizzati o psicologicamente influenzati da quella aura di invulnerabilità del campione. Reyes ha dimostrato, proprio affrontando uno dei migliori pesi massimi leggeri di tutti i tempi, di avere grande talento e straordinarie doti atletiche e tecniche.
Per assurdo la sconfitta subita apre per Dominick Reyes, molti scenari davvero interessanti per la sua carriera. Ovviamente una opzione sarà per lui quella di aver un rematch immediato contro Jon Jones provando a cavalcare l’onda mediatica dell’evento UFC 247, ma rischiando in caso di sconfitta, di vedere allontanarsi la possibilità di diventare campione per lungo tempo. L’altra opzione è prendersi una pausa, acquisire più esperienza ed affinare il proprio stile. Attendere il recupero di un mostro come Thiago Santos, sfidarlo e vedere poi quali saranno le ripercussioni per l’intera categoria, sempre tenendo un occhio sul polacco Jan Blachowicz.
Combattimento del mese – Paul Felder Vs Dan Hooker – UFC Fight Night 168
Questa fight è stata un grande spettacolo, una dimostrazione di quanto questo sport possa essere un insieme di cuore, determinazione, tecnica e rispetto. Paul Felder e Dan Hooker hanno dato vita ad un incontro sicuro candidato per il titolo di Fight of the Year. Un combattimento dove Hooker ha giocato di rimessa, sfruttando il suo vantaggio in allungo e il suo atletismo. Felder a sua volta ha sempre tenuto il centro dell’ottagono, quasi sempre in avanzamento, consapevole di essere tecnicamente superiore al suo avversario.
Il vero colpo di scena, di un incontro pieno di scintille, è stato quando nell’ultimo round Hooker è riuscito a mettere a segno un takedown dall’impatto devastante sull’esito della contesa. Infatti sino a quel momento, la fight era equilibrata e probabilmente Felder era in vantaggio. Ma quella proiezione a terra perfettamente riuscita da Dan ha fatto esplodere la Spark Arena di Auckland tutta a tifare per il suo beniamino, ha influenzato inevitabilmente i giudici e ha distrutto il morale di un esausto Felder.
In questo modo, grazie a questo inatteso colpo nell’ultimo round, Dan Hooker porta a casa una vittoria via decisione non unanime dei giudici, importantissima per la sua carriera. Paul Felder distrutto e amareggiato da una sconfitta per molti ingiusta ha dichiarato a fine match la volontà di ritirarsi, per stare più vicino alla propria famiglia. Una ultima battaglia, una sorta di testamento di un combattente leale, intelligente e indomabile, che rende ancora più significativo questo pirotecnico combattimento.
KO/TKO del mese – Jan Blachowicz – UFC Fight Night 167
Vi erano parecchi candidati questo mese. Da Kalinn Williams passando per John Dodson fino ad arrivare a Zubaira Tukhugov. Ma la nostra redazione ha deciso di premiare Jan Blachowicz non solo per l’ennesima dimostrazione del suo impressionante KO Power ma soprattutto per la rilevanza di questo knock-out nella categoria dei pesi massimi leggeri.
Sotto gli occhi attenti di Jon Jones, Blachowicz stende Corey Anderson con un colpo singolo d’incontro, eccezionale. Questo colpo è una dichiarazione di guerra, di caccia, al campione fresco della difesa del titolo contro Dominick Reyes. Le vie del matchmaking in UFC sono davvero infinite e sempre più legate al marketing e sempre di meno ai ranking. Ma Jan Blachowicz con questo KO sembra essersi davvero garantito una chance titolata.
La sottomissione del mese – Jim Crute – UFC Fight Night 168
In questo mese di Febbraio abbiamo assistito a due sole finalizzazioni via sottomissione. La ghigliottina di Daniel Rodriguez durante l’evento UFC Fight Night 167 e la kimura di Jim Crute. Quest’ultima eseguita durante la Fight Night svoltasi ad Auckland ci è sembrata quella più stilisticamente impegnativa, ma anche quella più importante.
Si perchè Jim Crute era di fronte al pubblico di casa, per la prima volta in un co main event e contro un avversario temibile a livello pugilistico come Mical Oleksiejczuk. Crute ha chiuso la pratica subito nel primo round, non facendo respirare mai il suo avversario, trascinandolo a terra continuamente. Fino a quando è riuscito ad avere una posizione di controllo laterale che gli ha permesso di applicare una leva al braccio, anche detta kimura, che ha fatto arrendere il suo rivale dopo pochi secondi.
La prestazione di Crute non a caso è stata premiata come Performance of the Night nella notte di Auckland, garantendo a Jimmy un assegno da $50,0000.