UFC – Il meglio di Gennaio 2021 – Tre eventi, tutti sulla fight island di Abu Dhabi nella nuova, bellissima e affascinante Etihad Arena. Il ritorno del pubblico e tanto spettacolo. A partire da UFC 257 dove il semidio delle MMA mondiali Conor McGregor cade di fronte ai colpi e alla straordinaria intelligenza marziale di Dustin Poirier.
Un Max Holloway che nonostante la solidità e la tenacia di Calvin Kattar fa capire come anche senza la cintura dei pesi piuma, è forse il più grande combattente mai visto in questa categoria. Infine, il nostro Alessio Di Chirico e Umar Nurmagomedov, mettono la firma a questo mese con due finalizzazioni da manuale in questo inizio del 2021.
Fighter del mese – Dustin Poirier – Il futuro campione dei leggeri?
La performance di Dustin Poirier ha dimostrato che “The Diamond” è uno dei fighter più forti, completi ed intelligenti nell’intero roster della UFC. Parlare di McGregor delle sue scuse, dirette o indirette dopo una sconfitta così netta, è togliere valore alla prestazione di un Poirier, che con questa vittoria ha scritto una pagina davvero importante nella storia delle MMA contemporanee.
Ha anestetizzato la magia che solitamente McGregor sa creare nei primi round dei suoi incontri con un takedown, ha progressivamente disabilitato il footwork dell’irlandese con calci mirati ed intenzionali. Infine, appena comprese le difficoltà motorie del suo avversario ed il calo nel suo cardio, si è avventato su di lui. Rapace, ha capito che era il momento di brillare, con una serie di combinazioni capaci di mettere al tappeto una divinità. “The Diamond” ha compiuto un capolavoro.
Combattimento del mese – Max Holloway Vs Calvin Kattar – UFC on ABC 1
Sempre rimanendo in tema di capolavori, Max Holloway non è nuovo a manifestazioni di netta superiorità pugilistica. Basti pensare alla punizione inflitta nel 2018 a Brian Ortega, attuale contendente al titolo detenuto da Alexander Volkanovski. Ma l’ultima sua esibizione è stata un display di onnipotenza. Calvin Kattar era sulla carta un fighter che poteva giocarsela alla pari con lui.
Non è stato così. La velocità e il volume delle combinazioni di Holloway ha superato ogni immaginazione. Il dominio acquisito su Kattar dopo il secondo round è stato stupefacente. Ogni colpo inferto da Max è sembrato come una sinfonia, tanto spietata quanto incredibilmente fluente. Holloway è sembrato trovarsi in uno stato di trance, in the zone, incontrollabile, imprevedibile, spettacolare.
KO/TKO del mese – Alessio Di Chirico – UFC on ABC 1
Il nostro “Manzo”, Alessio Di Chirico, proprio nel momento in cui molti lo davano per spacciato, è rinato. La sua concentrazione, la sua preparazione per questo match contro un talento delle UFC come Joaquin Buckley è stata eccezionale. Si è visto che c’era un piano sin dai primi secondi. Alessio ha gestito prima di tutto le distanze, ha preso confidenza con i movimenti di Buckley.
Dopo di che, ha preparato la trappola che è scattata subito. Dall’altra parte Alessio è stato sottovalutato, c’era la voglia di metterlo KO senza rispetto per le sue skill. Così in uno sport come le MMA, è stato proprio Joaquin a subire un knockout da highlight. “Manzo” con il suo spettacolare kick, non solo ha vinto un meritato bonus da $50,000 ma ha calamitato su di sè le attenzioni di tutto il mondo delle arti marziali miste.
Sottomissione del mese – Umar Nurmagomedov – UFC on ESPN 20
Khabib Nurmagomedov era al suo angolo, come cugino sì, ma soprattutto come coach. La pressione su Umar era enorme all’esordio in UFC. C’era il nome dei Nurmagomedov in gioco. Ma il suo comportamento è stato inquestionabile. Il suo stile ha ricordato, lo stile di Khabib. Pressione e takedown. Un ritmo incredibile contro Sergey Morozov ex campione M-1 Global, finalizzato in modo ineccepibile.
Niente da dire, Umar sembra essere un atleta pericoloso. Difficile dire se riuscirà a replicare le gesta di Khabib, ma sicuramente il suo esordio non poteva essere migliore. Una performance che ha fatto dire a suo cugino: “Umar, sarà un cecchino […] e deve combattere altre due volte quest’anno per migliorare e non compiere più errori”. La solita severità dagestana, ma Umar è consapevole di quanto questa vittoria sia solo il primo passo ai livelli più alti delle arti marziali contemporanee.
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