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Champions League, Shakhtar Donetsk-Roma 2-1

Allo stadio di Kharkiv va in scena l’atteso match tra Shakthar e Roma, primo atto degli ottavi di finale di Champions League.

Buon momento per i giallorossi del mister Di Francesco, reduci da tre successi consecutivi in campionato contro Verona, Benevento e Udinese che li ha proiettati al terzo posto in classifica.

Ottimo cammino nella massima competizione europea per la Roma, classificata come prima nel girone davanti a mostri sacri come il Chelsea di Antonio Conte e l’ Atletico Madrid del “CholoSimeone.

Buon percorso anche per gli arancioneri ucraini, arrivati secondi nel Gruppo F ai danni del Napoli di Maurizio Sarri.

Per quanto riguarda le formazioni, lo Shakhtar si schiera con il 4-2-3-1 con Facundo Ferreyra al centro dell’attacco supportato alle spalle di Marlos, Taison e Bernard.

Nella Roma invece recupera Florenzi, fermato nei giorni scorsi da un attacco febbrile, in attacco ci saranno Under, Nainggolan e Perotti alle spalle del gigante buono Edin Dzeko.

Partenza molto aggressiva dei giallorossi, che mantengono un baricentro molto alto, mentre lo Shakthar fa girare il pallone con ordine.

Al 4’ è la squadra di Fonseca  rendersi pericolosa: Bernard serve Ismaily, il cross basso attraversa tutto lo specchio della porta fino a trovare Marlos. Reattivo Alisson che riesce a bloccare.

Due minuti più tardi occasione Roma con Dzeko: sugli sviluppi di un calcio d’angolo Strootman tocca di testa per il bosniaco che calcia debolmente. Pyatov respinge ma sulla ribattuta c’è Fazio che trova un avversario.

Al 13′ azione pericolosa di Marlos: l’esterno arancionero salta Kolarov e conclude con una precisa diagonale su cui si oppone Allisson.

Al 22′ ancora Dzeko che butta alle ortiche una ghiotta occasione per il vantaggio: Perotti serve il bosniaco che fa partire una conclusione troppo debole bloccata dal portiere Pyatov senza affanni.

Se non ci pensa il bomber di razza a segnare, ecco entrare in scena il baby fenomeno Under. Il turco al 41′ riceve un assist al bacio da Dzeko, brucia nello scatto Ismaily e supera con un delicato colpo di destro Pyatov.

Il primo tempo finisce con la Roma in vantaggio sul glaciale campo dello Shakthar. Buona prova degli uomini di Di Francesco, abili a colpire la squadra di casa dopo qualche maldestro tentativo.

Il secondo tempo si apre con gli ucraini alla ricerca del gol del pareggio: al 47′ Ferreyra riceve palla da Taison, la conclusione è centrale e non crea troppi problemi al portiere brasiliano.

Al 53′ un grossolano errore di Florenzi, non al meglio della condizione, spalanca la porta all’attaccante arancionero Ferreyra: il numero 24 buca l’intervento favorendo la rapidità dell’attaccante che elude l’intervento di Manolas e fredda Allisson.

Il gol colpisce la Roma lasciandola stordita: pochi minuti più tardi la squadra capitolina rischia di subire il raddoppio grazie ad un tiro di prima intenzione di Marlos dall’interno dell’area. Solo un riflesso sopraffino dell’estremo difensore giallorosso evita il tracollo.

Al 63′ ancora ucraini pericolosi con una conclusione dalla distanza di Taison: ennesima prodezza di Allisson che vola a togliere la palla dall’incrocio dei pali.

Ma nulla può il gigante brasiliano al 70′ su calcio di punizione di Fred: il pallone aggira la barriera, colpisce la traversa e si insacca in porta. Vantaggio Shakthar.

La Roma cerca di contenere i danni: il 2-1 è un punteggio che, seppur non esaltante, lascia aperto il discorso qualificazione alla partita di ritorno.

Prima del fischio finale, brivido per i giallorossi con Bruno Peres e Allisson che si immolano e salvano sulla linea il tiro a botta sicura di Kovalenko.

Finisce con la vittoria dello Shakthar per 2-1: la Roma, dopo aver chiuso il primo tempo meritatamente in vantaggio, subisce il ritorno della squadra di casa. Decisivo in più occasioni il portiere giallorosso Allisson, autore di una prestazione eccellente.

Benevento Roma: 4-0 per i giallorossi, campani a quota 0

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Al Ciro Vigorito il Benevento, fanalino di coda della classifica, affronta nell’ anticipo della quinta giornata di serie A, la Roma.

Il Benevento ha il compito di rifarsi dopo la brutta partita contro il Napoli al San Paolo, dove ha incassato 6 gol, mentre la Roma deve cercare di vincere per centrare la terza vittoria in campionato e salire a quota 9 punti, in attesa della gara contro la Sampdoria ancora da recuperare.

Esordio per l’acquisto estivo giallorosso Gonalons.

Il match è stato sempre dominato dalla Roma, alla cui esuberanza il Benevento di Baroni è apparso impotente fin dai primi minuti. Già al 13’ gli ospiti hanno la possibilità di passare in vantaggio con Dzeko, servito da un bel cross di Bruno Peres sulla destra, ma il suo colpo di testa trova la parata in due tempi di Belec.

Al 16’ un errore di Bruno Peres, che perde palla dopo un contrasto sulla trequarti, innesca un pericoloso contropiede per la squadra di Di Francesco: Coda serve Cataldi che sfiora il palo con un tiro a giro. Dopo quest’episodio in campo ci sarà solo la Roma.

Al 22’ Kolarov entra in area e serve Dzeko, che tutto solo riesce a deviare in porta il pallone con un facile tap-in, che sigla il suo quarto gol in campionato. 0-1.

Al 26’ c’è un’altra occasione per i giallorossi con un colpo di testa di Dzeko sul secondo palo, su cui si avventa Venuti scongiurandone l’ingresso in porta. Quattro minuti dopo l’attaccante bosniaco centra il palo con un tiro a giro di destro da fuori area.

Bisogna aspettare solo 5 minuti e la Roma trova il raddoppio: al 35’ Lucioni, nel tentativo di anticipare Dzkeo, servito da un’ottima traccia in verticale di Gonalons dalla destra, spedisce in scivolata il pallone in rete. 0-2.

Il Benevento negli ultimi minuti del primo tempo prova a ripristinare la situazione, ma il colpo di testa di Chibsah al 42’ è facile preda di Alisson e Coda al 45’ sbaglia completamente la girata al limite dell’area.

La ripresa si apre con un cambio nelle file giallorosse: fuori Under, non molto incisivo, e dentro El Shaarawy. Passano pochi minuti e la Roma trova al 53’il terzo gol con Dzeko che, sfruttando un errore di Memushaj, infila il portiere avversario con un potente sinistro nell’angolino basso . 0-3.

Il Benevento appare ormai inerme, senza forze e senza idee. Al 62’ Pellegrini impegna Belec, che si oppone a un suo destro a piazzare dai 20 metri.

Al 66’ la squadra di casa ha un’occasione gigantesca con Coda, ma l’attaccante, innescato da Memushaj, solo davanti al portiere giallorosso, spara alto. Sono minuti in cui la Roma sta vivendo un breve momento di calo fisico e i campani non ne approfittano come potrebbero se si pensa che 3 minuti dopo Coda spreca malamente un’ulteriore chance calciando troppo centralmente un destro a giro e favorendo così la parata di Alisson.

Appena la Roma si riprende trova il poker, al 75’, con un altro autogol, molto simile a quello di Lucioni. L’autore questa volta è Venuti che, sempre nel tentativo di anticipare Dzeko, devia in rete un cross di Kolarov. 0-4.

All’83’ Dzeko sfiora la tripletta personale colpendo la traversa  con un sinistro di prima intenzione.

La partita termina 4-0 per la Roma che sale a quota 9 punti in classifica, con il match contro la Samp da recuperare, mentre il Benevento, fischiato incessantemente dal proprio pubblico negli ultimi minuti, rimane fermo a  0 punti. Per i giallorossi la vittoria, ottenuta con facilità, dopo una partita dominata nettamente dall’inizio alla fine, è la nona consecutiva in trasferta, un record assoluto nella storia del club.

BENEVENTO ROMA 0-4 (O-2)

MARCATORI: Dzeko 22′, 53′; aut. Lucioni 35′; aut. Venuti 75′

BENEVENTO (4-4-2): Belec; Letizia, Venuti, Lucioni, Di Chiara; Memushaj, Chibsah, Cataldi, Lazaar (64′ Parigini); Puscas, Coda (75′ Armenteros). A disposizione: Brignoli, Del Pinto, Viola, Gyamfi, Kanoute, Lombardi, Gravillon.

Allenatore: Baroni

ROMA (4-3-3): Alisson; Peres, Fazio, Juan Jesus, Kolarov; Pellegrini (68′ Gerson), Gonalons, Strootman; Under (46′ El Shaarawy), Dzeko, Perotti (75′ Florenzi). A disposizione: Skorupski, Lobont, Manolas, Moreno, Castan, De Rossi, Antonucci, Defrel.

Allenatore: Di Francesco

ARBITRO: Fabbri di Ravenna

AMMONITI: Di Chiara e Parigini per gioco scorretto

Volley Europei 2017: Germania batte Italia (3-2)

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E’ iniziato il cammino della nazionale italiana di pallavolo maschile ai Campionati Europei in corso in Polonia. Gli azzurri allenati da Mister Blangini purtroppo non partono nel modo giusto e si devono arrendere ai tedeschi di mister Giani per 3 set a 2.

La formazione dell’Italia di Volley agli Europei 2017

Il sestetto titolare è formato da Simone Giannelli – Luca Vettori, Filippo Lanza – Oleg Antonov, Matteo Piano – Daniele Mazzone, Massimo Colaci e Fabio Balaso che si alternato nel ruolo di libero. Un primo set causato forse dall’emozione vede gli azzurri cedere proprio sul finale vedendo così la Germania fare proprio il primo parziale.

Nel secondo set una nuova Italia  ha giocato bene grazie anche ad un super Luca Vettori che nel momento più importante del set ha messo a segno consecutivamente cinque punti, il set poi si è chiuso con due punti di Filippo Lanza. Nel terzo set l’Italia apre e chiude bene difendendo ed attaccando ogni pallone, chiudendo il parziale per 25-19.

Il quarto set

Nel quarto set, il sestetto azzurro si blocca e la squadra allenata da Andrea Giani si riporta sotto vincendo per 25-19. La partita si è decisa al quinto set purtroppo l’Italia non ha tirato fuori la grinta necessaria per vincere la partita. Ora gli azzurri scenderanno di nuovo in campo domenica 27 agosto alle ore 17.30 dove per la seconda partita del Gruppo B se la dovranno vedere con la Slovacchia che nel pomeriggio ha perso contro la Repubblica Ceca.

Serie A, 1° giornata: Sampdoria-Benevento, probabili formazioni e quotazioni

Si avvicina  il giorno di Sampdoria-Benevento, al Luigi Ferraris di Genova, si disputerà la prima partita di campionato, tra la squadra allenata da Mister Giampaolo e i neopromossi nella massima categoria del Benevento allenata da Mister Baroni.

La Sampdoria

I blucerchiati scenderanno in campo con metà della difesa dello scorso anno, insieme a Sala e Silvestre ci saranno Ferrari (ex Crotone) e Murru (ex Cagliari). A centro Dennis Praet dovrebbe avere la meglio rispetto Ricky Alvarez, mentre davanti ci sarà la coppia formata dal neo acquisto Gaston Ramirez insieme a Fabio Quagliarella che insieme quest’anno formeranno la coppia d’attacco della Sampdoria.

Il Benevento

Il Benevento invece per la sua prima gara nella massima serie, scenderà in campo con il classico (4-4-2). Negli undici titolari ci saranno sette nuovi innesti rispetto allo scorso campionato. L’obiettivo della squadra di  Baroni è chiaramente la salvezza, e durante la partita d’esordio l’unico dubbio del mister è in difesa tra Venuti e Di Chiara che si giocano un posto da titolare.

Probabili Formazioni Sampdoria-Benevento

SAMPDORIA (4-3-1-2): Puggioni; Sala, Silvestre, Regini, Murru; Barreto, Torreira, Praet; Ramirez; Caprari, Quagliarella. All. Giampaolo

BENEVENTO (4-4-2): Belec; Venuti, Lucioni, Costa, Letizia; Ciciretti, Viola, Cataldi, D’Alessandro; Puscas, Coda. All. Baroni

Quotazioni Sampdoria-Benevento

La Sampdoria parte da gran favorita per la vittoria finale, secondo il sito bwin.it:
Sampdoria: 1.67 X: 3.70 Benevento: 5.50

Snai
Sampdoria: 1.56 X: 3.65 Benevento: 5.75

Bet365.it
Sampdoria: 1.66 X: 3.75 Benevento: 5.50

Scherma, tutto pronto per i Campionati Italiani Assoluti e Paralimpici di Gorizia 2017

Gorizia – E’ tutto pronto alla Fiera di Gorizia per ospitare i Campionati Italiani Assoluti e Paralimpici 2017. La scherma italiana si ritrova ai confini del BelPaese per la rassegna tricolore che conclude la stagione nazionale.
Da mercoledi a sabato sulle pedane installate nei padiglioni della fiera goriziana, si assegneranno i titoli individuali di fioretto, spada e sciabola, i titoli di serie A1 a squadre, i tricolori di scherma paralimpica e quelli per non vedenti.
Una grande festa di scherma che viene ospitata dall’Unione Ginnastica Goriziana che, per le finali di mercoledi, ha previsto una gran soiree nella sua sede, in pieno centro a Gorizia.

Il programma delle gare

Il programma gare è assai intenso. Si inizia mercoledi con le gare di fioretto maschile, spada maschile e sciabola femminile.
Giovedi, spazio alla serie A1 di spada maschile, fioretto maschile  sciabola femminile ed alle gare di scherma paralimpica con in gara spadisti e spadiste delle categorie A, B e C.
Venerdi saranno assegnati i titoli individuali di fioretto femminile, spada femminile e sciabola maschile, ma anche quelli di fioretto paralimpico sia femminile che maschile.
L’ultima giornata di gara, quella di sabato, vedrà invece svolgersi le gare di serie A1 di fioretto femminile, spada femminile e sciabola maschile, a cui si aggiungeranno anche le prove individuali di sciabola paralimpica e quelle di spada maschile e femminile di scherma per non vedenti.

Le fasi finali di ogni giornata di gara saranno trasmesse in diretta da RaiSport (canale 57), con la telecronaca di Federico Calcagno, il commento tecnico di Stefano Pantano e la regia di Franco Venditti.
Saranno complessivamente 11 le ore di produzione televisiva previste in palinsesto da RaiSport. Si inizierà mercoledi con la differita televisiva delle finali dalle ore 20.20. Giovedi live da Gorizia a partire dalle 15.45, mentre venerdi RaiSport accenderà la sue telecamere dalle 14.30. Sabato invece spazio in tv dalle 17.15 alle 20.00
Sul sito federale http://www.federscherma.it nell’apposita sezione Gorizia2017 sarà possibile seguire il livescore delle gare individuali.


CAMPIONATI ITALIANI ASSOLUTI E PARALIMPICI GORIZIA2017 – PROGRAMMA GARE


Mercoledì 7 giugnoFioretto Maschile – Individuale – Inizio ore 8.45
Spada Maschile – Individuale – inizio ore 8.45
Sciabola Femminile – Individuale – inizio ore 13.00

Giovedì 8 giugnoSpada Maschile – Squadra – Inizio ore 8.30
Spada maschile Paralimpica – cat. A,B,C – Inizio ore 8.30
Fioretto Maschile – Squadra – Inizio ore 8.45
Sciabola Femminile – Squadra – Inizio ore 12.00
Spada femminile Paralimpica – cat. A,B,C – Inizio ore 13.30
Spada Maschile Paralimpica – Squadra – inizio ore 16.00

Venerdì 9 giugno Fioretto Femminile – Individuale – Inizio ore 8.45
Spada Femminile – Individuale – Inizio ore 8.45
Fioretto Maschile Paralimpico – cat. B,C – Inizio ore 9.30
Fioretto Maschile Paralimpico – cat. A – Inizio ore 10.30
Sciabola Maschile – Individuale – Inizio ore 13.00
Fioretto Femminile Paralimpico – cat. A, B, C – Inizio ore 13.00
Fioretto Maschile Paralimpico – Squadra – Inizio ore 16.00

Sabato 10 giugnoFioretto Femminile – Squadra – Inizio ore 8.15
Spada Femminile – Squadra – Inizio ore 8.30
Spada Maschile – Non vedenti – Inizio ore 9.00
Sciabola Maschile Paralimpica – Cat. A, B – Inizio ore 9.30
Sciabola Femminile Paralimpica – Cat. A, B – Inizio ore 9.30
Sciabola Maschile – Squadra – Inizio ore 11.45
Spada Femminile – Non vedenti- Inizio ore 12.00

CAMPIONATI ITALIANI ASSOLUTI E PARALIMPICI GORIZIA2017 IN TV

Mercoledì 7 giugnoRAISPORT | DIFFERITA
ore 20.20 – 22.00

Giovedì 8 giugnoRAISPORT | DIRETTA
ore 15.45 – 19.30

Venerdì 9 giugnoRAISPORT | DIRETTA
ore 14.30 – 17.00

Sabato 10 giugnoRAISPORT | Differita gare 9 giugno
ore 10.00 – 13.30
RAISPORT | DIRETTA
ore 17.15 – 20.00.

Calciomercato Napoli: interesse per Masina e Mario Rui, Zuniga e De Guzman in uscita

Nel mercato del Napoli spuntano nomi nuovi, quello di Masina in primis in caso di addio di Strinic e e quello di Mario Rui: l’ex giocatore dell’Empoli annuncerà lunedì alla Roma la sua volontà di andare via proprio in direzione Napoli, in cui ritroverebbe il tecnico che l’ha lanciato in Toscana.

La pista che porta a Moreno del Liverpool

In alternativa i dirigenti azzurri sondano la pista che porta a Moreno del Liverpool, per quanto riguarda il portiere sembra allontanarsi l’ipotesi Meret per il prezzo di 20 milioni considerato eccessivo, in attesa che si risolva la vicenda Reina l’alternativa potrebbe essere Perin che sembra non rientrare più nei piani del Milan.

Forte interesse anche nei confronti di Chiesa, il centrocampista classe ’97 è seguito da tempo dal Napoli ma un suo trasferimento è reso difficile dalle probabili cessioni di Borja Valero, Kalinici e Bernardeschi; si complica invece l’approdo in azzurro di Ounas a causa dell’intromissione nell’affare di Roma e Zenit, con il club russo che ha offerto il doppio dei soldi de Napoli (15 milioni) oltre che un ingaggio più elevato, staremo a vedere come si evolverà la vicenda nelle prossime ore.

Ghoulam al Liverpool?

Notizia delle ultime ore è l’interessamento del Liverpool per Ghoulam, messo in cima alla lista mercato di Klopp; il centrocampista algerino deve ancora rinnovare con il Napoli e potrebbe arrivare nei Reds in sostituzione di Moreno.

Per quanto riguarda il mercato in uscita, Giuntoli vuole sfoltire la rosa e sta provando a piazzare Zapata in Spagna e Zuniga in Cina insieme a De Guzman.

Bebe Vio in versione cartoon: la campionessa apparirà nella terza stagione di Spike team

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La campionessa paralimpica e mondiale in carica di fioretto individuale Bebe Vio diventa un cartone animato per la terza e ultima stagione della serie tv Spike team, serie dedicata al mondo della pallavolo nata da un’idea di Andrea Lucchetta che andrà in onda sulla Rai.

Un’altra avventura per la schermitrice italiana che, dopo essere stata colpita all’età di 11 anni da una meningite fulminante con annesse necrosi ad avambracci e gambe di cui si è resa necessaria l’amputazione, ha sempre mostrato una grandissima forza di volontà che l’ha condotta fino al titolo di campionessa mondiale.

A dare la notizia è stato il vicedirettore di Rai Fiction Luca Milano nel corso di Cartoons on the bay, Festival dell’animazione crossmediale e della tv dei ragazzi di Torino, in cui ha annunciato tutte le coproduzioni per ragazzi del servizio pubblico.

Queste le parole di Bebe Vio

In questa serie c’è da sempre un’attenzione particolare anche allo sport paralimpico e stavolta si materializza attraverso la versione animata di Bebe Vio, che ci ha dato l’autorizzazione a farlo, e che poi aiuterà anche in sede di promozione a parlare del tema dell’integrazione degli atleti paralimpici all’interno dei vari sport. La storia stavolta sarà un po’ anche fantafiction, perché quando l’hanno ideata si pensava ci sarebbero state le Olimpiadi a Roma. Nel corso delle puntate ci sono in effetti i Giochi Olimpici in giro per varie città italiane”.

La Lazio accede alla finale di Coppa Italia: inutile la vittoria della Roma per 3-2

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All’Olimpico va in scena la gara di ritorno di semifinale di Coppa Italia con il derby Roma-Lazio. Dopo il successo per 2-0 dei biancocelesti nel match di andata firmato da Milinkovic-Savic e da Immobile, la Roma è chiamata all’impresa: per qualificarsi per la finale deve vincere con almeno tre reti di scarto. La Lazio ha invece il dovere di non vanificare il risultato dell’andata.

Spalletti è costretto a fare a meno di De Rossi e al suo posto schiera Paredes. Fazio, uscito dolorante dalla partita contro l’Empoli, parte dalla panchina e viene sostituito da Juan Jesus, che si inserisce in una difesa a 4 totalmente rivoluzionata dall’allenatore toscano, che vede l’ex interista al fianco di Manolas con Rüdiger ed Emerson sugli esterni. In attacco Salah, Nainggolan ed El Shaarawy supportano l’unica punta Dzeko.

Inzaghi conferma la formazione vincente dell’andata e si affida a Bastos, de Vrij e Wallace in difesa, Milinkovic-Savic, Biglia e Parolo in mediana con Lukaku e Basta sugli esterni e in attacco a Felipe Anderson a supporto di Immobile, recuperato nonostante avesse saltato la rifinitura del giorno prima per affaticamento.

I primi cinque minuti vedono un’occasione per parte: al 3’ Emerson serve Dzeko in area che solo davanti a Strakosha ha l’occasione di portare subito in vantaggio la Roma e iniziare la rimonta, ma l’attaccante bosniaco spreca malamente spedendo fuori il tiro di piatto; al 5’ Immobile viene favorito da un rimpallo su un tiro di Lulic, ma arriva sbilanciato sul pallone e col suo esterno destro non riesce a imprimere forza alla conclusione.

Al 16’ El Shaarawy effettua un traversone per Dzeko che colpisce male di testa e Strakosha fa suo il pallone senza alcun problema.

In questi primi venti minuti entrambe le squadre chiariscono le loro intenzioni. L’obiettivo della Lazio è quello di proteggere la propria porta accompagnando l’azione offensiva solo con 2-3 giocatori, mentre la Roma presenta una squadra molto offensiva, che continua a tentare di trovare il gol che sblocchi la partita, ma che rischia di farsi trovare troppo scoperta sulle ripartenze della Lazio che ha giocatori molto bravi ad attaccare in profondità.

Al 20’ El Shaarawy prova la conclusione, ma è bravo Strakosha ad allungarsi e a deviare lateralmente la palla, impedendo a Salah di arrivare sul pallone. Al 24’ bel traversone di Rüdiger per Dzeko che tira troppo debolmente e permette a Strakosha di fare suo il pallone.

I giallorossi continuano ad attaccare, ma al 37’ devono fare i conti con il vantaggio biancoceleste ad opera di Milinkovic-Savic: Alisson si supera sul tentativo di conclusione di Immobile, ma non può fare nulla sul tap-in del centrocampista serbo, lasciato completamente libero dalla difesa giallorossa. 0-1. Ora per la Roma la strada è ancora più in salita.

Al 43’ El Shaarawy approfitta di un errore di de Vrij e infila la porta di Strakosha con un piatto di prima intenzione. 1-1.

Il primo tempo finisce in parità con i giallorossi che per sperare hanno bisogno di andare a segno altre tre volte.

La ripresa inizia con un cambio per entrambe le squadre: Inzaghi manda in campo Hoedt al posto di de Vrij e Spalletti sostituisce Juan Jesus con Bruno Peres.

La Lazio è subito vicina al 2-1 al 54’ con Immobile che, costretto ad accelerare la conclusione per l’arrivo di Rüdiger, non trova la porta. L’attaccante partenopeo si fa perdonare due minuti dopo quando, lanciato a campo aperto da Milinkovic-Savic, a tu per tu con Alisson non sbaglia e segna il suo 21° gol stagionale, che vale definitivamente la finale di Coppa Italia. 1-2. A fare male ai giallorossi sono gli stessi marcatori dell’andata e l’errore madornale del comparto difensivo che ha permesso al centravanti biancoceleste di attaccare da solo tutta la metà campo.

La Roma però non si dà per vinta e al 65’ El Shaarawy cerca il fondo, si libera di Bastos, ma il suo destro piazzato si infrange sul palo. Salah ne approfitta e segna il gol del nuovo pareggio della Roma. 2-2.

All’82′ Strakosha nega alla Roma il 3-2 respingendo coi piedi un sinistro di Salah, sul quale l’egiziano poteva fare meglio. All’86’ Bastos alza sopra la traversa il tiro a porta vuota di Strootman inseritosi sul rinvio coi pugni di Strakosha che non aveva rischiato la presa sul tentativo di Dzeko.

La Roma non si arrende e cerca almeno la vittoria che arriva al 90’ grazie alla doppietta di Salah che trova il gol spedendo in rete il pallone non trattenuto da Strakosha sulla girata dal limite di Nainggolan. 3-2.

Gli ultimi due minuti vedono due notevoli occasioni per i giallorossi: la prima con Dzeko che, servito da Emerson, non dà forza e precisione al suo colpo di testa che termina a lato della porta e la seconda con Nainggolan che di sinistro spara alle stelle.

Il match di ritorno viene vinto dalla Roma, ma sono i biancocelesti a volare in finale di Coppa Italia, dove dovranno scontrarsi con la vincente tra Napoli e Juventus. La Roma ha provato fin dal principio a fare la gara, è stata caparbia nel ribaltare per due volte il risultato e a concludere in vantaggio, ma ha dovuto fare i conti con una squadra ben posizionata tatticamente che ha saputo essere cinica e sfruttare le defiances difensive giallorosse.

ROMA-LAZIO 3-2 (1-1)

MARCATORI: Milinkovic-Savic (L) 37’, El Shaarawy (R) 43’, Immobile (L) 62’, Salah (R) 66’, 90’

ROMA (4-2-3-1): Alisson; Rüdiger, Manolas, Juan Jesus (46’ Bruno Peres), Emerson; Strootman, Paredes (81’ Totti); Salah, Nainggolan, El Shaarawy (71’ Perotti), Dzeko. A disposizione: Szczesny, Lobont, Vermaelen, Fazio, Mario Rui, Gerson, Grenier, De Rossi.

Allenatore: Spalletti

LAZIO (3-5-2): Strakosha; Bastos, de Vrij (46’ Hoedt), Wallace; Basta, Milikovic, Biglia (71’ Murgia), Lulic, Lukaku; Felipe Anderson (57’ Keita), Immobile. A disposizione: Adamonis, Vargic, Patric, Radu, Crecco, Luis Alberto, Lombardi, Djordjevic, Tounkara.

Allenatore: Inzaghi

ARBITRO: Rizzoli di Bologna

AMMONITI: Nainggolan, Paredes, Lukaku per gioco scorretto, Dzeko e Felipe Anderson per comportamento non regolamentare, Perotti per simulazione

Il Milan batte 2-1 la Fiorentina e non perde il treno per l’Europa

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Il posticipo della XXV giornata di Serie A vede in campo a San Siro Milan e Fiorentina, partita considerata una sorta di spareggio per la qualificazione in Europa.  Un solo punto in classifica separa le due squadre: i rossoneri sono al settimo posto con 41 punti e i viola all’ottavo con 40 punti.

Il Milan, dopo la vittoria sui viola, è ancora lontano 3 punti dal sesto posto. Per la squadra di Montella è comunque importante vincere il match, destinato probabilmente, come tutto lascia intendere, a diventare l’ultima partita a San Siro dell’era Berlusconi se il 3 marzo il club verrà ceduto alla cordata guidata da Sino-Europe Sports.

È anche l’ultima gara da minorenne per Donnarumma, che sabato prossimo compie 18 anni e può firmare il contratto quinquennale. Il portiere ha già espresso la volontà di rimanere al Milan, ma su di lui, considerato a livello mondiale la migliore promessa, ci sono già tutti i top club d’Europa.

Il Milan si presenta con il consueto 4-3-3 con Paletta, che rientra dalla squalifica, affiancato da Gomez che vince il  ballottaggio con Zapata. Sosa regista, supportato da Pasalic, preferito a Bertolacci, e Kucka. Montella ritrova anche Calabria, che però finisce in panchina.

La Fiorentina deve fare a meno di Bernardeschi, fermato dal giudice sportivo. Sousa schiera un modulo a geometria variabile che vede dal primo minuto Ilicic, che assisterà Kalinic assieme a Borja Valero.

La partita si mostra da subito vivace e frizzante. Al 2’ Borja Valero serve Ilicic, che libera il sinistro a giro, ma il tentativo finisce altissimo sopra la traversa. Al 5’ tunnel ai danni di Sanchez da parte di Vangioni, il viola allarga il braccio, sbilanciando il difensore rossonero. Punizione per il Milan vicino alla bandierina calciata direttamente in porta col destro da Sosa, ma il portiere rumeno c’è.

Al 7’ svista del primo assistente che segnala erroneamente il fuorigioco di Kalinic. Senza l’errata segnalazione l’attaccante croato si sarebbe trovato a tu per tu con Gianluigi Donnarumma.

C’è una grande aggressività da parte di entrambe le squadre, i ritmi della partita sono molto intensi.

Al 9’ Salcedo carica il destro, ma tira debolmente e Donnarumma non ha problemi nell’effettuare la parata. La Fiorentina acquisisce sicurezza: al 10’ Ilicic prova il destro, ma non è il suo piede e si vede. Abate all’11’ sciupa una splendida apertura di Sosa, sbagliando completamente il cross una volta entrato in area.

Al 12’ Donnarumma mette in angolo una gran botta dello spagnolo Borja Valero. La partita si infiamma, il Milan può fare affidamento al suo capitano, Ignazio Abate, che gode di tantissima libertà sulla fascia.

Al 15’ una punizione di Sosa sblocca la partita: Kucka ruba il tempo ad Astori e con un colpo di testa che non lascia scampo a Tatarusanu mette a segno il suo terzo gol in questo campionato, il secondo a San Siro. Al primo tiro in porta i rossoneri beffano la Fiorentina, il cui gioco appare un po’ troppo prevedibile, sempre alla ricerca di Kalinic, stretto tra i difensori del Milan.

Le squadre ora si allungano. La Fiorentina trova subito il pareggio al 21’: cross dalla destra di Federico Chiesa, il migliore tra i viola, deviato in porta alla perfezione dal croato Kalinic che beffa Gomez, leggermente addormentato, e batte un incolpevole Donnarumma.

La partita nell’arco di pochi minuti torna subito in parità. La voglia di Europa è tanta.

Al 31’ una grande conclusione dello spagnolo Deulofeu  regala la vittoria al Milan. L’ex Everton prende palla sulla tre quarti, si porta al limite e con un destro a giro trova la rete. Il pallone si insacca alle spalle del portiere, dopo aver leggermente toccato il palo. Per lui è il primo gol in serie A, dopo aver collezionato in 4 partite giocate 3 pali e 1 assist.

Il Milan si mostra sempre pericoloso in ripartenza. La difesa a 4 della Fiorentina sembra non funzionare a causa dei troppi giocatori fuori posizione. Il nuovo vantaggio rossonero taglia le gambe ai viola, che abbassano il proprio baricentro.

Al 42’ punizione per la Fiorentina. Ilicic serve Gonzalo Rodriguez, che si trova in posizione regolare. Il pallone finisce alto non di molto sopra la traversa. Poco dopo, la gran conclusione di destro dai 20 metri del croato Pasilic si stampa sul palo.

Al 44’ c’è il primo giallo del match: a farne le spese è Carlos Salcedo, non tra i diffidati, che con cattiveria ferma Suso, mentre un minuto dopo viene ammonito anche Vangioni che stende Ilicic.

Nella ripresa è da segnalare una conclusione di Cristoforo dai 20 metri, bloccata senza problemi da Donnarumma. Al 51’ viene ammonito Gomez che al limite dell’area ferma irregolarmente Kalinic, lanciato da Ilicic. La trattenuta è netta e ci sono gli estremi per il rosso. Molto probabilmente l’arbitro Valeri ha considerato Kalinic in ritardo sul pallone con Donnarumma che poteva intervenire. Ammonito anche Vecino per proteste. La punizione di sinistro di Ilicic è centrale e il pallone viene respinto dalla barriera. Sanchez apre per Chiesa, che salta abilmente Abate, serve Ilicic , la cui conclusione col mancino viene parata dal numero uno rossonero.

Al 55’ Sanchez, pescato in area da Ilicic si trova a tu per tu con Donnarumma e si divora un gol praticamente fatto, sparando la palla in curva.

Nella ripresa la Fiorentina fa una buona partita, mentre il Milan non riesce a riprendere in mano le redini del match e si fa schiacciare dai viola. Al 66’ da registrare un’altra ottima giocata di Chiesa, inseguito e steso da Bacca. I viola vorrebbero il giallo.

Il Milan fatica ad uscire dalla propria metà campo e Bacca non riesce a farsi trovare dai compagni, che comunque lo cercano poco. Per lui solo un gol nell’ultimo mese e mezzo.

Al 71’ c’è un doppio cambio nelle file della Fiorentina: dentro Tello e Badelj per Chiesa e Cristoforo. Due minuti dopo anche il Milan opera un doppio cambio: Zapata e Bertolacci prendono il posto dei marcatori rossoneri  Kucka e Deulofeu.

Al 74’ viene ammonito Suso per simulazione. Il cartellino è sacrosanto: lo spagnolo cerca e non trova le gambe di Rodriguez.

La Fiorentina sta attualmente schiacciando il Milan, anche se Donnarumma non corre particolari pericoli. All’81’ fa il suo ingresso Saponara, rilevando Ilicic. È proprio lui a servire Kalinic, che tenta un tiro dalla distanza, parato dal portiere milanista.

All’83’ Bacca, lanciato in campo aperto, spreca tutto, sbagliando completamente la volata su Gonzalo Rodriguez. San Siro lo rimprovera con dei sonori fischi. È il coronamento di una partita anonima.

All’86’ Suso serve Ignazio Abate che penetra in area, ci prova, ma il suo tiro viene respinto da Tatarusanu.

I 5 minuti di recupero concessi da Valeri vedono una punizione da posizione favorevole battuta dallo spagnolo Tello, che però calibra male il cross. Badelj prova a riportare la partita in parità proprio all’ultimo minuto, ma il suo tiro risulta debole e centrale.

In questo momento sono 236 i gol segnati dal Milan alla Fiorentina, suo bersaglio preferito.

La ripresa è meno brillante rispetto al primo tempo. Il Milan ha solamente gestito il vantaggio e ha pensato a coprirsi dagli attacchi di una buona Fiorentina a cui è mancato un terminale offensivo incisivo.  Il Milan grazie a questo successo mantiene invariato il distacco da Atalanta, Inter e Lazio. Sale così a quota  44 punti, a -3 dalla Lazio e a -4 dall’Atalanta. La Fiorentina, ferma a 40 punti, può ormai dire addio alle speranze di Europa League.

TABELLINO:

MARCATORI: 16’ Kucka (M), 20’ Kalinic (F), 31’ Deulofeu (M)

AMMONITI: Salcedo (F), Vangioni (M), Gomez (M), Suso (M)

ARBITRO:  Paolo Valeri di Roma

MILAN (4-3-3): Donnarumma; Abate, Gomez, Paletta, Vangioni; Kucka (73’ Bertolacci), Sosa (86’ Poli), Pasalic; Suso, Bacca, Deulofeu (73’ Zapata). In panchina: Storari, Plizzari, Calabria, Locatelli, Mati Fernandez, Honda, Ocampos, Lapadula.

Allenatore: Montella

FIORENTINA (3-4-2-1): Tatarusanu; Sanchez, Rodriguez, Astori; Chiesa (71’ Tello), Vecino, Borja Valero, Salcedo; Cristoforo (71’ Badelj), Ilicic (81’ Saponara); Kalinic. In panchina: Sportiello, Satalino, De Maio, Olivera, Milic, Tomovic, Babacar, Hagi.

Allenatore: Sousa

Krunic illude l’Empoli, la Lazio reagisce e vince in rimonta 2-1

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Il terzo anticipo della XXV giornata di Serie A ha visto confrontarsi al Carlo Castellani Empoli e Lazio.

La squadra toscana, allenata da Giovanni Martusciello, si presenta con una difesa ricompattata con i rientri di Bellusci, Costa e Pasqual,mentre Laurini torna sulla fascia destra. Il laziale Simone Inzaghi recupera Milinkovic e al posto di de Vrij (affaticamento muscolare per lui) c’è Wallace. Gli empolani si presentano con El Kaddouri dietro a Pucciarelli e Maccarone, mentre il tridente biancoceleste è formato da Anderson, Lulic e Immobile.

Cronaca della partita Empoli-Lazio

Nel primo tempo la partita è decisamente poco appassionante, mentre nella ripresa diviene più frizzante grazie a dei cambi azzeccati e a qualche errore di troppo delle difese.

Al 2’ viene ammonito Costa per un fallo su Milikovic. La Lazio protesta perché Anderson si stava dirigendo tutto solo verso la porta azzurra.

Nonostante la partenza propositiva della Lazio, è la squadra toscana al 7’ad avere la prima chance della partita con una semirovesciata di Pucciarelli, servito da Pasqual dalla sinistra, che va a finire fuori dallo spettro della porta.

Al 9’ prova a rispondere Ciro Immobile con un destro di punta, troppo debole e centrale, facilmente parato da Skorupski.  Al 17’ sempre il napoletano controlla un cross lungo di Basta e scarica sul primo palo un tiro fortissimo nuovamente respinto dal portiere polacco.

Nessuna delle due squadre riesce ad avere il netto predominio del gioco: la Lazio fatica a superare l’ordine tattico dell’Empoli e ad andare oltre alle troppe imprecisioni al tiro. Conduce ben 24 azioni d’attacco senza mai riuscire a trovare il gol del vantaggio. La sua manovra è continua, ma senza sbocchi risolutivi.

Al 36’ Skorupski si oppone nuovamente a Ciro Immobile, che prova a segnare con un destro rasoterra dal limite. Al 43’ altra occasione per la Lazio con un destro secco di Parolo dai 25 metri, sempre parato dal portiere che respinge lateralmente. Allo scadere del primo tempo altra opportunità  per la Lazio con un cross basso dal fondo, intercettato da Skorupski e allontanato da Laurini prima che Felipe Anderson possa approfittarne.

Cronaca del secondo tempo Empoli-Lazio

Il secondo tempo si apre con un Empoli maggiormente offensivo. Al 49’ El Kaddouri colpisce male di destro da ottima posizione e favorisce l’intervento di Strakosha. Al 56’ occasione per la Lazio con Milinkovic che, su cross di Parolo, prova a sbloccare la partita con un colpo di testa. Skorupski non trattiene, ma il calabrese Bellusci anticipa Lulic.

Al 57’ la sostituzione che cambia le sorti della partita: entra Keita al posto di uno stanco Milinkovic. La mossa è sicuramente pensata da Inzaghi per dare una svolta e una sterzata in attacco.

Al 67’ gol bellissimo del bosniaco Krunic, classe 1993, che con un bolide imparabile dai 25 metri beffa il portiere Strakosha. Il secondo gol del centrocampista in serie A consente ai toscani di portarsi avanti dopo aver rischiato tantissimo.

Passano solamente pochi secondi e c’è l’immediata reazione della Lazio: Anderson scodella in area e Immobile segna il suo tredicesimo gol in campionato, dopo una deviazione di Krunic. È il primo gol dell’attaccante all’Empoli in serie A, ma soprattutto 66 secondi è il tempo più basso mai trascorso tra le reti di due squadre diverse in questo campionato.

Doppia sostituzione per l’Empoli: escono Maccarone e Croce (problemi muscolari per lui) ed entrano Thiam e Mauri. Al 78’ ultimo cambio per la squadra di Martusciello con Veseli al posto di Laurini, mentre Inzaghi si gioca la carta Djordjevic al posto di Radu.

All’80’ Lazio in vantaggio grazie ad una lunga azione manovrata: Felipe Anderson, lanciato da Immobile sulla destra, la mette in mezzo, Costa rinvia corto e devia con il corpo il successivo tiro di Keita, beffando Skorupski. 2-1 per i biancocelesti che grazie al senegalese, appena entrato, conquistano la sesta vittoria esterna.

All’84’ viene ammonito Dioussè per un intervento duro su Biglia, mentre all’ 87’ Rizzoli grazia Costa che atterra Djordjevic al limite. L’intervento è da giallo.

I 4 minuti concessi di recupero vedono Keita provare da fuori area e Skorupski parare in due tempi .

Grande capacità di reazione della squadra biancoceleste che espugna così il Castellani. La Lazio e il suo allenatore devono però riflettere sullo scarso cinismo avuto nel corso del match e ripensare anche alla fortuità dei gol segnati: quello di Immobile dopo un rimpallo, mentre il gol vittoria di Keita  frutto di una deviazione che ha letteralmente spiazzato il portiere azzurro. La squadra di Inzaghi resta però così sulla scia dell’Europa e sale a quota 47 punti, a -1 dall’Atalanta.

TABELLINO EMPOLI-LAZIO

MARCATORI: 22’ Krunic (E),  68’ Immobile (L), 80’ Keita (L)

AMMONITI:  2’ Costa (E), 60’ Biglia (L), 84’ Dioussè (E), 90’ Veseli (E)

ARBITRO: Rizzoli

EMPOLI (4-3-1-2): Skorupski; Laurini (78’ Veseli), Bellusci, Costa, Pasqual; Krunic, Dioussè, Croce (73’ Mauri); El Kaddouri, Pucciarelli, Maccarone (71’ Thiam). In panchina: Pelagotti; Zambelli, Dimarco, Barba, Cosic, Zajc, Buchel, Tello, Marilungo.

Allenatore: Martusciello

LAZIO (4-3-3): Strakosha; Basta (80’ Bastos), Wallace, Hoedt, Radu (78’ Djordjevic), Parolo, Biglia, Milinkovic (57’ Keita); Felipe Anderson, Immobile, Lulic. In panchina: Borrelli, Vargic, de Vrij, Patric, Lukaku, Crecco, Tounkara, Murgia, Mohamed.

Allenatore: Inzaghi