Il francese mette fine alla striscia vincente del n.3 al mondo. Il campione in carica chiude un brutto 2019 perdendo contro Struff. Addio alle Finals per Fognini |
Dopo un Day 1 a tratti soporifero, il martedì al Rolex Paris Masters 1000 di Parigi-Bercy si apre subito con cadute eccellenti.
Senza ombra di dubbio quella a far più rumore è la sconfitta di Daniil Medvedev, numero 3 al mondo e vincitore dei 1000 di Cincinnati e Shanghai.
Il forte russo ha disputato una stagione eccellente, il che l’ha portato ad issarsi negli altissimi piani del Ranking ATP. Dopo la sconfitta in finale allo US Open per mano di Rafael Nadal, il moscovita avete collezionato 18 successi in altrettante uscite.
Tuttavia nell’ultimo appuntamento stagionale prima delle Finals di Londra, Medvedev ha steccato completamente. Daniil infatti è stato autore della più brutta partita dei suoi ultimi tre mesi, non riuscendo ad essere preciso come sempre con il dritto e faticando non poco alla battuta.
A beneficiare delle défaillance del 23enne sovietico è stato il beniamino di casa Jeremy Chardy. Il francese è un buon giocatore, ma in nove apparizione a Bercy non era mai riuscito a superare il secondo turno.
N. 65 ATP, il generoso Jeremy non ha sicuramente vissuto una delle sue stagioni più proficue, con la sola semifinale a Brisbane nel 2019.
In un primo momento il curriculum del 32enne transalpino non sembrava poter creare problemi ad un ragazzo capace di disputare sei finali consecutive, con una striscia di undici successi nei 1000.
In più il russo era saldamente in comando dell’incontro: 6-4 2-1 dopo un’oretta scarsa. Però il tennis è uno sport che riesce ad invertire in fretta e furia il copione di una partita.
Da quel momento in avanti un grosso plauso va al pubblico francese del Centrale, che ha letteralmente sospinto il suo beniamino.
Alla lunga infatti è venuto fuori Chardy, che con due break consecutivi e cinque giochi vinti ha portato la partita al terzo e decisivo parziale.
Qui il tifo degli spettatori è divenuto ancora più incessante: un Medvedev vistosamente nervoso comincia a sbagliare colpi che solitamente giocherebbe da bendato.
L’inizio in sordina di Chardy è ormai un lontano ricordo: il francese è cauto al servizio e bravo ad attaccare la seconda di servizio di Medvedev. I frutti della strategia di Jeremy lo portano a servire per il match sul 5-4.
Daniil non vuol cedere neanche un centimetro ma non riesce a rimettere in equilibrio l’incontro su una palla break, annullata dall’ottimo servizio del suo avversario.
I toni di Medvedev verso il suo angolo si fanno sempre più aspri: Chardy ringrazia e con l’ennesimo colpo sbagliato dal russo porta a casa l’incontro per 4-6, 6-2, 6-4.
Anche Khachanov a casa –
La giornata sottotono del tennis sovietico a Parigi-Bercy la si evince anche dalla prematura uscita di scena di Karen Khachanov.
Il russo era campione in carica in questo Masters 1000, ma non è riuscito a riconfermarsi, chiudendo in anticipo un brutto 2019.
Karen era sceso in campo con qualche misera speranza di accedere alle Finals di Londra, ma le sue velleità sono presto terminate. Le sole due semifinali racimolate negli ultimi dieci mesi fanno ben capire lo stato di forma dell’ex n.8 al mondo.
Infatti con questa sconfitta Khachanov precipita al di fuori della Top 15 nel Ranking ATP. Opposto a Struff (n.36) il detentore del titolo gioca in maniera opaca in un match prevalentemente dominato dai servizi.
Più bravo ma soprattutto più coraggioso il suo avversario, che è riuscito a sfruttare i molti passaggi a vuoto del russo.
Jean-Leonard affronterà ora il vincitore di Tsonga/Berrettini, con il nostro portacolori ormai ad un passo da una storica qualificazione al Masters londinese.
Il rilancio di Zverev –
Un giocatore che sta finalmente tornando ai livelli del 2018 in questo scorcio finale di stagione è Alexander Zverev. Dopo un’annata tra alti e bassi, il tedesco nell’ultimo periodo sembra finalmente aver ritrovato il suo tennis.
Non ancora sicuro della qualificazione alle Finals – vinte lo scorso anno – Sasha non poteva e non ha sbagliato. Nonostante l’incrocio contro l’ostico Verdasco – in vantaggio nei precedenti – Zverev è stato bravo a mantenere alta l’asticella della concentrazione per tutta la durata del match.
L’incontro con lo spagnolo è durato appena cinquantanove minuti, utili al tedesco per incamerare fiducia per il prosieguo del torneo.
Fognini, addio Finals: Ko anche Seppi –
Nel prossimo incrocio Zverev affronterà il NextGen Denis Shapovalov. Il canadese è stato infatti il giustiziere di Fabio Fognini, che quindi dice ufficialmente addio al sogno Finals.
Dopo un’ottima partenza – vittoria nel primo set – il ligure si è completamente sciolto sotto i colpi di Shapovalov, che ha condotto saldamente le operazioni negli altri due parziali. 3-6, 6-3, 6-3 il risultato finale.
Una brutta botta per Fabio, che però anche quest’oggi ha fatto troppo poco. Escluso l’exploit di Montecarlo, il 2019 di Fognini è stato fin troppo altalenante. Alla fine quindi l’esclusione dai magnifici 8 è la più giusta delle conclusioni.
Tuttavia quest’annata sarà un ottimo punto di partenza per l’anno avvenire. Per Fabio il bicchiere è mezzo pieno.
Nel martedì parigino di Bercy non sorride neanche Andreas Seppi, che tra mille rimpianti viene sconfitto con un doppio tie-break dal moldavo Radu Albot, avversario sicuramente alla sua portata.
Peccato per la quasi totale assenza di italiani sulle tribune del campo 1 della Accors Hotel Arena: l’altoatesino nonostante la classifica non esaltante è un ragazzo che merita sempre di essere incitato.
Serata di fuoco: Nadal, Djokovic e Berrettini –
Si preannuncia una serata di tennis spettacolare al Rolex Paris Masters di Parigi-Bercy, con l’esordio dei due giocatori più forti in tabellone.
Rafael Nadal, che dal 4 novembre tornerà in vetta al Ranking, se la vedrà con il mai domo francese Adrien Mannarino.
Match contro un transalpino anche per l’attuale n.1 Novak Djokovic, che incrocerà il ventenne Corentin Moutet.
Alle 21 circa invece toccherà ai nostri colori azzurri scendere in campo a supporto di Matteo Berrettini contro Jo-Wilfried Tsonga: un Italia-Francia che rievoca dolci ricordi per il popolo italiano.
Questa volta c’è però in gioco una storica qualificazione alle Finals di Londra. Matteo non può assolutamente sottovalutare un giocatore del calibro di Tsonga, che avrà dalla sua parte la spinta incessante del pubblico di casa.
Da poco concluso il secondo turno di Dominic Thiem: il fresco vincitore a Vienna batte in un match ricco di qualità il canadese Milos Raonic per 7-6(5), 5-7, 6-4.