L’estate si avvicina…chi di voi non sente il richiamo di sole, mare e onde? Finora abbiamo parlato di surf e di tutte le news che stanno spopolando in questo affascinante mondo, ma le novità non finiscono mai. Già, perché un gruppo di surfisti, alle isole Lofoten, arcipelago norvegese, sta sperimentando il surf su una tavola di ghiaccio.
La caratteristica che accomuna i popoli nordici è uno spirito folle: più l’idea è pazza, meno probabile è che vi si rinunci a perseguirla. Questo è uno dei progetti più insoliti mai sperimentati nel mondo del surf.
La cerchia di surfisti di Ustade e dintorni è certamente un gruppo speciale. I ragazzi escono in acqua con le loro tavole nel cuore dell’ inverno, al di sopra del Circolo Polare Artico, quando l’aria diventa fredda a tal punto da scendere a -10 gradi Celsius, che può essere percepita -25 gradi Celsius, quando si alza il vento.
Il fotografo Olivier Morin, anche lui surfista sotto zero, li segue da cinque anni e ha documentato personalmente il folle esperimento di costruire una tavola da surf di ghiaccio. Perché no? Direi che le condizioni climatiche lo permettono!
L’intento era quello di divertirsi e di spingere al massimo lo spirito ecologico scandinavo, così dieci ragazzi, sei surfisti e quattro loro amici, si sono messi all’opera. Per prima cosa hanno tentato di ricavare lastre di ghiaccio dai laghi, ma non ha funzionato. In un secondo momento hanno realizzato stampi in plastica e legno e l hanno riempiti con acqua fresca. Bisogna tenere in considerazione che l’acqua dolce congelata è molto più resistente dell’acqua salata. Inoltre sono state aggiunte alghe per ridurre il fattore scivolamento.
Una volta creato lo stampo, l’equipe ha lasciato le tavole per due giorni all’interno di una zona di pesca, in una stanza, a 25 gradi sotto zero, dopodiché sono state portate in acqua. I quattro giorni successivi i surfisti hanno trascinato questi marchingegni da 70 kg e provato a cavalcare le onde, traendo diverse conclusioni.
La tavola può durare circa 30 minuti nell’oceano, dove la temperatura dell’acqua è pari a 3 gradi Celsius, prima che si sciolga. Di questi 30 minuti, solo durante i primi cinque la tavola ha una forma ottimale per il surf, quindi bisogna avere la fortuna di prendere un’onda abbastanza buona in quell’arco di tempo. Le onde devono essere forti: non grandi, ma forti! Per ottenere una velocità sufficiente è necessario che altri ragazzi spingano la tavola, piuttosto che lasciare pagaiare il surfista in solitaria. Il motivo è dovuto al rapporto tra peso della tavola, onde e vento.
Questa modalità di surf può essere molto più pericolosa rispetto a quella tradizionale: cadere ed essere colpiti da una lastra di ghiaccio di 70 kg può causare danni e ferite gravi. L’unica conclusione definitiva, dopo quattro giorni di prove ed errori è che questo esperimento funziona: è assolutamente fattibile. L’equipe apporterà le modifiche necessarie e riproverà finché non funziona.
Il fotografo Olivier Morin conclude “Sono determinato a catturare quel momento, perché è questo che fanno i pazzi nordici: ci divertiremo molto a provarci!”