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Pallavolo Maschile, Mondiali 2018: Polonia batte Brasile

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Con il punteggio di 3-0 la Polonia supera il Brasile e si riconferma campione del Mondo.

Non è stato possibile fermare la squadra polacca, che ha vinto il suo secondo titolo mondiale contro il Brasile in 4 anni. Anche se ieri ha giocato contro un Brasile riposato, che aveva vinto la semifinale contro la Serbia per 3-0, la squadra polacca non ha mostrato alcun segno di stanchezza, dato che ha superato in scioltezza il sempre temibile Brasile.

Il primo set del gioco è stato il più equilibrato, poiché entrambe le squadre hanno iniziato il gioco servendo molto. Bartosz Kurek, con il suo servizio che raggiunge i 120 kmh, ha siglato 5 dei primi 10 punti della sua squadra. La Polonia ha avuto un vantaggio di 4 punti in tutto il set, con il Brasile che ha recuperato la maggior parte dei punti alla fine del set, quando la squadra è stata in grado di pareggiare, prima che la Polonia chiudesse il primo parziale sul 28-26.

Il secondo e il terzo set sono stati un vero e proprio spettacolo O, meglio ancora, uno spettacolo All Kurek-Kubiak, visto che il duo ha giocato la miglior pallavolo della loro permanenza in questo mondiale, senza lasciare alcuna possibilità al Brasile, che non è stato in grado di eguagliare il suo avversario in modo offensivo. La Polonia nel secondo set distaccato la squadra brasiliana per 10-2, mentre Kurek ha segnato 24 punti con il 69% di colpi in attacco.

Alla fine di tutto, è molto sicuro dire che entrambe le squadre sono risultate molto al di sopra del torneo. Il Brasile è entrato in questo mondiale senza i suoi due attaccanti di punti, mentre la Polonia nonostante la vittoria di 4 anni fa, non è stata mai presa in considerazione per essere una delle squadre che potesse arrivare a contendersi un posto per la finale. Il titolo arriva anche grazie all’allenatore Vital Heynen, che dopo le sue ultime esibizioni alla guida della Germania e ora della Polonia, ha tutto il diritto di essere considerato il miglior allenatore di pallavolo al mondo.

L’Angolo del Betting-Profumo d’Ottobre

Oggi vogliamo aprire il mese di Ottobre con un bel colpo. Giornata ricca di posticipi in tutti i massimi campionati e noi siamo pronti a far soldi!

Ottobre inizia con il turno dei posticipi. In Italia troviamo in campo Sampdoria e Spal due squadre che sono appaiate in classifica.

Cammino simili delle due compagini con i doriani che segnano un 33% di vittorie casalinghe, stessa percentuale per la Spal in trasferta. Blucerchiati che segnano una media di 1.33 in casa subendo solo 0.67 e arrivano a questo sconto, nel complesso, più in forma della squadra di Ferrara. Samp che al primo tempo potrebbe già far suo il risultato. Segno 1 Primo Tempo a 2.42.

Dalla Serie A passiamo alla B dove il Padova ospita il Pescara.

Ottobre

Situazioni di classifica diametralmente opposte, infatti il Pescara è secondo mentre il Padova occupa la zona retrocessione. Squadre che segnano e subiscono goal con una percentuale del 75% (la percentuale dell’intero campionato di SerieB è del 60%).

Padova che in casa ha vinto il 50% dei match a differenza degli ospiti che ancora sono a secco di vittorie ma fanno segnare il 100% sul segno Goal. Visto il 100% di marcature del Padova in casa e il 100% del Pescara, la quota del Goal a 1.95 è da prendere sicuramente.

In Premier si affrontano due squadre che arrivano a questo match in condizioni fisico/mentali simili. Bournemouth e Crystal Palace è una di quelle partite dove tutto può accadere. Cerco di giustificarvi il mio pronostico anche con la grafica qui sotto.

Ottobre

Guarda casa, e non è questione di complotto, sembra che le due squadre arrivino sempre allo stesso modo allo scontro diretto. Sicuramente anche questa volta vedremo il segno Goal però credo che i padroni di casa questa volta abbiano un qualcosina in più nonostante il Palace conceda pochi goal lontano da casa. Scelgo dunque la Doppia Chance Combo 1X+Over1.5 a 1.73.

Celta  e Getafe si affrontano questa sera nella Liga in Spagna . L’ultimo incontro si è concluso con il risultato di 0-0. 

10 gli scontri diretti tra le due squadre 3 a favore del Celta, 4 per il Getafe e i restanti 3 sono finiti con il segno X. I padroni di casa sono in ottima forma a dispetto di un Getafe che sembra aver trovato i meccanismi di gioco solo da poco e non riesce ancora ad esprimere il proprio potenziale lontano da casa. I precedenti scontri tra le due compagini inoltre evidenziano una media di 2.4 goal con il 60% del segno Goal. Segno Goal a 1.95.

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Testa a Testa di bassa classifica il Portogallo tra Aves e Porimonense. Aves che ha vinto l’ultimo scontro diretto per 3-0 ma che arriva a questo match casalingo in pessime condizioni. Portimonense che non è da meno e in trasferta ha uno score pessimo.

Medie goal vicine allo standard del campionato ma notevolmente falsate dalla varie imbarcate prese da entrambe le squadra. Proverei l’Under 2.5 a 1.82.

Quest’oggi voglio chiudere con due partite di campionati minori e ho scelto la Bundesliga 2 in Germania e la Ligue 2 in Francia.

In Bundesliga 2 troviamo un interessante scontro tra Inglostadt e Union Berlin. Ospiti che arrivano in una forma decente a questo match a differenza dell’Inglostadt che non riesce a trovare risultati tra le mura amiche.

4 pareggi e 1 vittoria per parte nei precenti 6 scontri diretti che hanno visto un 75% di Over 2.5 e un 75% del segno Goal. Voglio proprio riprendere questa interessante Combo e proporvela per questo match. Combo Goal+Over 2.5 a 2.29.

Chiudo con la Ligue 2 dove si scontrano Troyes e Auxerre. Troyes che in casa si sta comportando bene mentre gli ospiti non trovano risultati utili lontano da casa. Guardando i 9 scontri diretti, con 2 vittorie per parte e 5 pareggi tra le due squadre, notiamo percentuali molto alte sull’Over 1.5 (82%) e sul segno Goal (82%). La Combo Goal+Over 1.5 non c’è però visto il buon momento del Troyes in casa opterei per la Doppia Chance Combo 1X+Over 1.5 a 2.06.

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Ottobre

Chievo -Torino 0-1 : ancora Zaza dalla panchina al gol

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Zaza conferma i dati statistici e segna al Chievo il suo quinto gol consecutivo subentrando dalla panchina

Il Chievo affronta la sfida casalinga con il Torino con una situazione di classifica decisamente critica. Zero vittorie e ben 4 sconfitte in 6 giornate, 5 gol realizzati,  non sono il percorso ideale per uscire velocemente dalla zona “meno” dovuta alla penalizzazione. Il Torino ci arriva dopo il pareggio a Bergamo e la pesante sconfitta con il Napoli del turno precedente e una situazione stabile di bassa classifica.

La partita

Prima frazione di gioco del tutto scialba, nessuna azione degna di essere menzionata nasconde una certa difficoltà delle due squadre a proporsi in avanti e affondare sul pedale della velocità. Due i gialli mostrati dall’arbitro xxxx. La ripresa non mostra sostanziale differenza rispetto al primo tempo, si gioca prevalentemente a centrocampo con il Torino che prevale nel possesso palla. La partita inizia a mostrarsi un po’ più nervosa, sale il numero dei gialli.  La necessità per entrambe le  squadre di sbloccare il risultato e uscire da una serie di risultati non esaltanti si fa sempre più pressante man mano che il match si avvia alla fine. Al 58° sostituzione nel Torino che avrà un impatto significativo sul risultato finale. Mazzarri manda in campo Simone Zaza  al posto di Eder 

La svolta

Per gli statistici segnaliamo che Zaza ha realizzato le  ultime quattro reti in Serie A dopo essere entrato in campo a partita iniziata,  dalla panchina. Servirà mezz’ora di gioco all’attaccante torinese per  confermare il dato statistico e centrare il gol partita all’ 88°. Ripartenza vincente del Toro, Berenguer lancia lungo e trova in profondità Zaza che si trova solo davanti al portiere scaligero e con un preciso sinistro realizza una rete che regala la prima vittoria in trasferta e porta a nove i punti in classifica. Il Chievo incassa la quinta sconfitta stagionale lasciando ancora a zero la casella delle vittorie.

Tabellino:

CHIEVO (4-3-2-1): Sorrentino; Cacciatore, Rossettini, Barba, Depaoli; N. Rigoni, Radovanovic, Giaccherini (st 32′ Hetemaj); Birsa (st 23′ Meggiorini), Leris; Djordjevic (pt 46′ Stepinski).

TORINO (3-4-2-1): Sirigu; Izzo, Nkoulou, Moretti; De Silvestri (pt 35′ Berenguer), Meite, Rincon, Aina; Soriano (st 35′ Falque), Edera (st 13′ Zaza); Belotti.

ARBITRO: Guida di Torre Annunziata 

Marcatore: st 43′ Zaza

https://sport.periodicodaily.com/chievo-udinese-0-2-nuovo-stop-per-gli-scaligeri/

Fiorentina-Atalanta 2-0. Veretout e Biraghi marchiano un match tra mille polemiche

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Torna Pjaca nel tridente titolare viola insieme a Simeone e Chiesa. Negli ospiti mossa affascinante con Freuler da trequartista e Pasalic davanti alla difesa.

Si consuma al Franchi un match dall’enorme dose di intensità, forse anche eccessiva. Chi attendeva, infatti, un incontro dall’alto tasso tecnico-tattico, come le squadre in campo promettevano, è rimasto fortemente deluso, dal brutto calcio espresso, specialmente nel primo tempo, e dalle enormi polemiche che hanno circondato l’episodio del primo gol.

Il primi 45 minuti vanno via con continue offese alle qualità dei giocatori in campo, specialmente nei confronti di quelle dei padroni di casa, seriamente in affanno nel costruire la più semplice trama di gioco.

Sostanzialmente meglio la prima frazione degli ospiti, che non si rendono mai davvero pericolosi, ma restano continuamente alimentati dal talento del Papu Gomez, l’unica vera stella dei primi 45 minuti.

Il secondo tempo si apre sulla scia del primo, con i bergamaschi progressivamente padroni del campo. Il grande limite degli uomini di Gasperini, fino al sessantesimo, è di non concretizzare con efficacia negli ultimi metri le abili reti di gioco. La Fiorentina appare costantemente sotto pressione e quasi impossibilitata ad uscire dalla propria metà campo.

Al minuto 62 cerca di sanare tali difficoltà Federico Chiesa con una delle sue solite scorribande in contropiede. De Roon sbaglia, e non spende un utile fallo tattico, permettendo all’attaccante azzurro di arrivare fino in area rigore. A questo punto, il fattaccio che decide la partita, e allo stesso ne incendia il post. Chiesa aspetta ansiosamente il contatto con Toloi, che giunge in recupero. Contatto che non avverrà mai, ma l’esterno viola va giù ugualmente, tirando in inganno l’arbitro, che fischia il calcio di rigore. La simulazione appare evidente, così come la fama, non certo ottima che sta costruendo attorno a sé Federico Chiesa. Eppure il direttore di gara avrebbe l’occasione per correggere la sua scelta. Ma il consulto al VAR, inspiegabilmente, non avviene, malgrado l’errore sembrasse chiaro ed evidente. Veretout si presenta dunque con freddezza sul dischetto, e batte Gollini per il gol del vantaggio.

La mezz’ora finale non fa che decretare, ancor di più, un parziale immeritato nei confronti degli ospiti. Prima Rigoni, poi due volte Gomez sfiorano quello che sarebbe un più che legittimo pareggio.

A chiudere la partita ci pensa Biraghi, ancora su calcio piazzato, stavolta con una bella pennellata mancina, su punizione, al minuto 94.

La Fiorentina può certo far tesoro dei tre punti ottenuti e dell’ottima classifica. Ma è giusto interrogarsi su una prestazione decisamente sottotono, anche e soprattutto di alcuni singoli, su tutti Simeone e Pjaca. Inutile sarebbe poi negare l’attenzione mediatica a cui sarà sottoposto Chiesa dopo un episodio certamente condannabile e non certo isolato.

L’Atalanta dal canto suo può legittimamente recriminare ma non deve da una parte dimenticare l’ottima prova messa in piedi su un campo più che ostico; dall’altra potrà tornare utile un pizzico di autocritica, soprattutto per ciò che concerne l’azzannata mancata agli ultimi 20/30 metri.

Il tabellino

FIORENTINA (4-3-3): Lafont, Milenkovic, Pezzella, Hugo, Biraghi, Benassi (33′, Fernandes), Veretout, Gerson (81′, Laurini), Chiesa, Pjaca (54′, Mirallas), Simeone. Allenatore: Pioli. 

ATALANTA (3-4-1-2): Gollini, Mancini (70′, Rigoni), Palomino, Toloi, Hateboer, De Roon, Pasalic, Castagne (77′,Adnan), Freuler (80′, Barrow), Gomez, Zapata. Allenatore: Gasperini.

Ammoniti: Hugo (Fiorentina), Lafont (Fiorentina), Fernandes (Fiorentina), Palomino (Atalanta), Toloi (Atalanta), Gomez (Atalanta).

Marcatori: Veretout (62′, Fiorentina), Biraghi (94′, Fiorentina).

SerieA: Sassuolo-Milan probabili formazioni

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Andrà in scena questa sera al Mapei Stadium, Sassuolo-Milan, incontro valido per la settima giornata della Serie A.

PROBABILI FORMAZIONI
Sassuolo (4-3-3): Consigli; Lirola, Magnani, Ferrari, Rogerio; Bourabia, Magnanelli, Sensi; Berardi, Boateng, Di Francesco. 

Milan (4-3-3): G. Donnarumma; Rodriguez, Musacchio, Romagnoli, Abate; Kessié, Biglia, Bonaventura; Suso, Castillejo, Calhanoglu. 

L’incontro sarà visibile in diretta su sky sport serie a.

Inter – Cagliari 2-0, i primi gol di Martinez e Politano per il quarto posto

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La squadra di Spalletti si porta a pari punti con la Fiorentina grazie alle prime firme dell’argentino e dell’ex Sassuolo e si prepara al meglio alla trasferta europea contro il PSV

Nella VII giornata di Serie A l’Inter ospita il Cagliari a San Siro, i padroni di casa vogliono proseguire la striscia positiva di tre vittorie consecutive ottenute in Champions League e in campionato mentre i rossoblu vogliono tornare a vincere dopo il pareggio senza reti contro la Sampdoria.

Spalletti effettua un leggero turn-over in vista della sfida delicata in trasferta contro il PSV di mercoledì sera valida per il II turno della Champions League e schiera Miranda in difesa insieme a Dalbert e Martinez in attacco, e sono proprio quest’ultimi due a confezionare il vantaggio immediato al 12′ con il brasiliano che offre un cross dalla sinistra per l’argentino ex Racing che batte Cragno con un colpo di testa incrociato.

I padroni di casa continuano a spingere approfittando anche della mancata reazione del Cagliari e al 39′ sfiorano il gol con Candreva che però manca la palla su assist di Martinez; si va all’intervallo sul risultato di 1-0, nella ripresa il copione è lo stesso con la squadra di Spalletti che continua a fare la partita e gli ospiti che difendono: al 63′ Nainggolan offre una palla d’oro a Candreva che interviene a colpo sicuro ma Cragno gli nega la gioia del gol con un grande intervento. 

Al 73′ si affaccia in avanti il Cagliari che riesce anche a segnare il momentaneo pareggio con Dessena ma il gol viene annullato dal VAR per tocco evidente di braccio del centrocampista rossoblù che viene anche ammonito, nel finale Vecino rileva Borja Valero vittima di un infortunio muscolare ma l’Inter continua a spingere e al 90′ trova il gol che chiude la partita grazie ad un mancino al volo di Politano che batte ancora un volta Cragno.

Dopo 4′ di recupero termina così 2-0 la sfida tra Inter e Cagliari, la squadra di Spalletti approfitta della vittoria della Roma nel derby per superare la Lazio e stabilirsi al quarto posto con 13 punti a parimerito con la Fiorentina mentre la squadra di Maran rimane ferma al quart’ultimo posto a quota 6.

TABELLINO

INTER – CAGLIARI 2-0

INTER (4-2-3-1): Handanovic 5,5; D’Ambrosio 6, Miranda 6, De Vrij 6,5, Dalbert 6,5; Gagliardini 6 (57′ Brozovic 6), Borja Valero 6,5 (83′ Vecino sv); Candreva 6 (71′ Perisic 6), Nainggolan 6,5, Politano 7; Martinez 7

A disposizione: Padelli, Ranocchia, Joao Mario, Skriniar, Asamoah, Icardi, Keita Baldé

Allenatore: Luciano Spalletti 6,5

CAGLIARI (4-3-1-2): Cragno 6; Srna 6, Andreolli 6, Klavan 5 (46′ Pisacane 6), Faragò 6; Ionita 6,5, Dessena 5, Barella 6,5; Bradaric 5 (60′ Joao Pedro 6); Pavoletti 5,5, Sau 5,5 (71′ Farias 6)

A disposizione: Daga, Rafael, Cigarini, Castro, Padoin, Cerri, Aresti, Romagna, Pajac

Allenatore: Rolando Maran 5,5

Marcatori: 12′ Martinez, 90′ Politano

Arbitro: Massa 6

Ammoniti: 45′ Andreolli; 50′ Bradaric; 57′ Pisacane; 73′ Dessena; 87′ Dalbert

Avvicinamento a Fiorentina-Atalanta. I numeri e le probabili formazioni

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I viola, a caccia di un nuovo successo casalingo, punteranno, con tutta probabilità, sul tridente Simeone-Chiesa-Pjaca. I bergamaschi, invece, cercano una vittoria di prestigio per uscire da una crisi di risultati. Rigoni forse prferito a Pasalic per il completamento del tridente con Gomez e Zapata.

Due squadre dall’intenso fascino, due grandi città a confronto. Come se ciò non bastasse, si aggiunga l’enorme dose di talento in campo, e le idee di gioco, sempre frizzanti, di due allenatori come Pioli e Gasperini. Fiorentina-Atalanta, match in programma per le ore 15.00 all’Artemio Franchi, e visibile su Sky, è tutto questo.

Se c’è qualcosa che differenzia queste due bellissime realtà è lo stato di forma con cui giungono al match odierno: 10 punti per ora per gli uomini di Pioli, usciti sconfitti soltanto dalle terribili trasferte di Napoli e Milano (sponda nerazzurra). A tal proposito, la prova a San Siro di Chiesa e compagni ha dimostrato, ancora una volta, che la Fiorentina è una squadra pronta, pronta per certe partite e per un certo tipo di classifica. Forse soltanto un po’ troppo giovane per imporsi su tutti i singoli episodi.

Altro scenario invece in quel di Bergamo. Dopo la doppia sfida al Copenaghen, giocata magnificamente, e conclusasi con un’enorme beffa, Gasperini e i suoi sembrano essere entrati in un turbinio di difficoltà più mentali che non fisiche o di gioco. I 6 punti in 6 partite sono la dimostrazione di una salute tutta da ritrovare. Occasione più che ghiotta, dunque, il match contro un avversario di spessore come questa Fiorentina.

I numeri 

La Fiorentina non perde con l’Atalanta in Serie A da ben 12 partite consecutive. Contro nessuna altra squadra i viola hanno una striscia aperta così lunga.

All’ Artemio  Franchi la striscia si allunga: sono 17 i match senza sconfitta per la Fiorentina contro i bergamaschi.

In questa stagione, la Fiorentina ha disputato tre match in casa: tre vittorie con ben 10 gol realizzati e soltanto 1 subito.

L’Atalanta, invece, non vince in Serie A dalla prima giornata di questo campionato, quando i nerazzurri dominarono con un secco 4-0 casalingo il Frosinone.

Tra le squadre contro cui ha giocato almeno quattro volte, l’Atalanta è l’unica in Serie A contro cui Simeone non ha mai timbrato la marcatura.

Josip Ilicic è il grande ex della gara: 105 presenze e 29 reti con la maglia viola in Serie A per l’attuale centrocampista atalantino.

Le probabili formazioni

Casa Fiorentina: non dovrebbero sorprendere le scelte di Mister Pioli, intenzionato a restituire una maglia da titolare a Gerson, a discapito di Fernandes. Probabile la presenza dal primo minuto di Pjaca, con Mirallas e Eysseric dalla panchina. Ballottaggio Biraghi-Hancko sulla corsia di destra, con il primo leggermente favorito.

FIORENTINA (4-3-3): Lafont, Milenkovic, Pezzella, Hugo, Biraghi, Gerson, Veretout, Benassi, Chiesa, Pjaca, Simeone.

Casa Atalanta: meno scontate e decifrabili le volontà di Gasperini, in cerca della giusta scossa da dare alla squadra. Confermato il 3-4-1-2, ma sulle due corsie Gosens e Castagne potrebbero tirare il fiato e lasciare spazio ad Hateboer e Adnan. In difesa, OUT per risentimento muscolare Masiello, che verrà sostituito da Djimsiti. Altri due ballottaggi a completare il quadro: Gollini-Berisha e Rigoni-Pasalic, con i primi favoriti sui secondi.

ATALANTA (3-4-1-2): Gollini, Palomino, Toloi, Djimsiti, Hateboer, Freuler, De Roon, Adnan, Rigoni, Gomez, Zapata.

Pareggi Barça e Real. André Silva continua a segnare!

Giornata 7 della Liga.

Dopo le sconfitte nel turno infrasettimanale, pareggiano le capoliste. Il Barcellona viene fermato sull’1-1 al Camp Nou contro l’Athletic Bilbao, mentre il derby di Madrid termina a reti inviolate.

A Barcellona, Messi parte dalla panchina. Al 6′ ci prova Suarez a impensierire il portiere su un calcio di punizione, di poco a lato. All’11’ si affacciano gli ospiti in area blaugrana, con Williams che prova a beffare Ter Stegen con un pallonetto. Palla sopra la traversa. Al 25′, Vidal trova Suarez in area con un preciso rasoterra. Da due passi dalla porta, il Pistolero calcia di prima, ma la palla sbatte contro Simòn. Al 41′, De Marcos vola e impatta di piede sul cross pennellato, da sinistra, di Susaeta; 0-1 Athleti.

Nel secondo tempo, ci entra anche Messi e il Barça spinge sull’acceleratore per trovare il pari, ma il Bilbao si chiude dietro, respingendo le varie occasioni blaugrana. Al 76′, Messi batte Simòn, con un destro al volo, ma la palla sbatte sul palo. All’83’, la pulce tiene in campo un pallone troppo lungo di Rakitic, lavora bene e calcia quasi dal vertice destro dell’area. Respinta corta di Simon, su cui si avventa Messi che offre l’assit a Munir per l’1-1 finale.

A Madrid, è il primo derby della nuova era post-Ronaldo e il primo da grande ex per Thibaut Courtois. Lopetegui si affida, lì davanti all’ormai callaudata BBA (Benzema, Bale, Asensio), mentre Simeone prova impensierire la retroguardia del Real con Griezmann e Diego Costa. 

Primo tempo. Bravo Courtois, al minuto 2, a respingere un violento tiro di Saul. Al 17′ è ancora pericoloso l’Atletico. La difesa del Real si fa trovare completamente sbilanciata. Si infila Griezmann, che, a tu per tu con Courtois, prova il tocco sotto, ma la palla sbatte contro il volto del portiere belga. Al 20′, arriva il primo pericolo Blanco, quando Bale, sulla punizione di Kroos, impatta di piede, mandando di poco a lato. Si fa di nuovo pericoloso in ripartenza l’Atletico, al 36′; questa volta è Diego Costa a farsi ipnotizzare da Courtois. Al 41′ rischia Oblak con un tocco per Juanfran. La palla sbatte su Asensio, ma carambola di nuovo tra le mani dello sloveno. 

Nella ripresa, ci provano i Blancos con qualche tiro da fuori di Casemiro e Modric, molto lontani dallo specchio. Al 65′, su una bella imbucata, Asensio prova il colpo sotto a tu per tu con Oblak, bravo a uscire coi tempi giusti e a mettere in angolo. Lo sloveno salva ancora la porta, al 76′, su un destro potente, ma centrale di Carvajal. All’81’ ci prova Filipe Luis con un tiro da fuori area. Palla a lato, alla sinistra di Courtois. Non mancano le giocate e lo spettacolo, mancano i goal. Il Real Madrid non sfrutta di nuovo l’occasione per allungare sul Barça. L’Atletico scivola al 4o posto.

La vittoria del Siviglia, contro l’Eibar, permette, alla squadra di Machin, di scavalcare l’Atletico Madrid, portandosi al 3o posto, a -1 da Barcellona e Real Madrid. Decisivi sono, il solito André Silva, che, al 47‘, conferma il suo fiuto da bomber, avventandosi sulla palla precisa di Navas, e il ragazzo di casa Banega, che trasforma un calcio di rigore al 59′ e fa il bis al ‘. Per i padroni di casa in goal Jordan.

Nell’ultima partita della giornata, il Valencia passa per 0-1 sul campo della Real Sociedad. In goal l’ex colchonero Gameiro al 36′

Venezia – Livorno 1-1: toscani ancora senza vittoria

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Livorno, in vantaggio nel primo tempo, subisce la rimonta veneta e rimane a quota zero vittorie da inizio campionato

Frazioni di gioco equamente divise tra Venezia e Livorno: primo tempo targato Livorno, secondo tempo appannaggio dei padroni di casa. Un pareggio che sostanzialmente non aiuta nessuna delle due squadre ancora impantanate nella zona bassa della classifica. Un piccolissimo respiro per i veneti reduci da tre sconfitte e toscani che aggiungono un punto all’unico guadagnato nei match precedenti. I Livorno era entrato in campo grintoso e decisissimo a fare risultato, ed in effetti dopo  22 ‘ passa avanti con un rigore concesso dall’arbitro per un atterramento di Murilo a palla lontana. Trasforma Diamanti  con un bolide indirizzato alla sinistra del portiere. Nel secondo tempo è il Venezia a cercare subito il gol del pareggio che arriva dopo 12′.  Sugli sviluppi di un calcio d’ angolo, Citro si fa spazio tra gli avversari e  riesce a trovare un sinistro preciso che si insacca, per il meritato vantaggio. Ancora al 32°  del secondo tempo sempre Citro, con un’azione che parte dalla fascia sinistra, offre  a Garofalo  il pallone del raddoppio che il portiere Mazzoni spinge fuori dallo specchio della porta. 

Deluso il Presidente del Venezia Joe Tacopina che dagli Stati Uniti commenta così il dopo partita:

Nelle mie nove stagioni italiane non sono mai stato così deluso da una squadra come lo sono di questo Venezia. Oggi non abbiamo mostrato quel coraggio necessario per vincere e quel coraggio che chiediamo per vincere per il Venezia. A questo punto mi viene qualche dubbio sul carattere del gruppo

Tabellino:

Venezia (3-5-2): Lezzerini; Coppolaro (dal 27′ Segre), Modolo, Domizzi; Bruscagin, Falzerano, Bentivoglio (dal 26′ st Litteri), Suciu, Garofalo; Citro (dal 36′ Marsura), Di Mariano. Allenatore: Vecchi.

Livorno (4-4-2): Mazzoni; Gonnelli (dall’11 st Gasbarro), Di Gennaro, Bogdan, Iapichino; Maicon, Luci (dal 13′ st Agazzi), Valiani, Porcino; Diamanti, Murilo (dal 37’st Giannetti). Allenatore: C. Lucarelli.

Reti: al 21′ Diamanti (rig.), al 13′ st Citro

Ammonizioni: Gonnelli, Luci, Falzerano, Modolo

Serie A, Juventus-Napoli 3-1: settebello bianconero

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Sette su sette. Con una grande prova di forza, la Juventus si aggiudica il Big match della settima giornata contro il Napoli per 3-1, conquista la settima vittoria in altrettante partite e porta a sei punti il vantaggio sui partenopei. 

Parte meglio il Napoli che, dopo il palo di Zielinski, passa in vantaggio con Mertens. La Juve, però, non perde la calma. Sale in cattedra Ronaldo che pennella un  assist perfetto per il pari di Mandzukic. Nella ripresa, è ancora l’attaccante croato a realizzare il raddoppio sempre su una iniziativa del cinque volte pallone d’oro. Il Napoli rimane in dieci per l’espulsione di Mario Rui che segna la resa per i suoi. Ci pensa Bonucci a chiudere i conti con una zampata delle sue, confermando che questa Juve non ha rivali.

La partita:

Allegri conferma Dybala nel ruolo di trequartista dietro alle due punte Mandzukic e Ronaldo. A centrocampo, Pjanic, Matuidi ed Emre Can. In difesa, davanti a Szczesny, spazio ai titolarissimi con Bonucci e Chiellini coppia centrale, mentre Cancelo ed Alex Sandro agiscono sulle fasce.

4-4-2 per il Napoli di Ancelotti: Ospita tra i pali, linea difensiva composta da Hysay, Koulybaly, Albiol e Mario Rui. A centrocampo, Hamsik ed Allan sono i mediani, con Callejon e Zielinski esterni. In attacco, Insigne e Mertens.

Primo tempo:

Al 4′, primo sussulto del match con il palo colto da Zielinski. Risponde Ronaldo dalla distanza, Ospina devia in corner. Al 10′, il Napoli passa: disimpegno errato di Bonucci che favorisce Allan, palla a Callejon che serve subito Mertens per il più facile dei tap-in. Al 14′, Matuidi appoggia per Ronaldo, botta da fuori del portoghese ma troppo centrale. Al 24′, prima ammonizione del match per Mario Rui, reo di un brutto fallo su Pjanic. Al 26′, Ronaldo si beve Hysay sulla fascia sinistra e serve al centro Mandzukic che, di testa, non può sbagliare. Al 30′, sempre Ronaldo calcia una punizione dal limite, Ospita respinge come può, poi salva tutto Hamsik. I bianconeri prendono campo e schiacciano l’avversario nella propria aerea. Al 34′, sugli sviluppi di un corner, la palla arriva ad Emre Can che fa partire un siluro di poco sulla traversa. Al 40′, giallo per Koulybaly che atterra Ronaldo. Al 43′, break del Napoli con Mario Rui che riceve palla e tenta il tiro a giro che termina non distante dalla porta. Finisce qui un bel primo tempo.

Secondo tempo:

Dopo appena tre minuti, la Juve raddoppia: doppio passo di Ronaldo che lascia sul posto due avversari e calcia in porta, la porta sbatte sul palo e termina sui piedi di Mandzukic che fa 2-1. Al 52′, Koulybaly calcia da posizione defilata ma non inquadra lo specchio della porta. Al 60′, Mario Rui, gia’ ammonito, falcia Dybala. Per l’arbitro è espulsione. Si accende un parapiglia al termine del quale vengono ammoniti Bonucci, Allan e Insigne. Ancelotti opta per un doppio cambio: escono Zielinski e Mertens ed entrano Malcuit e Milk. Sostituzione anche per Allegri che richiama Betancourt per Emre Can. Nonostante l’inferiorità numerica, il Napoli continua ad attaccare esfiora il clamoroso pareggio con Callejon sul quale è bravo Szczesny. Al 68′, ultimo cambio tra I partenopei con Hamsik che ladcia il posto a Ruiz. Al 75′, i bianconeri calano il tris: da un corner battuto da Pjanic, Ronaldo spiazza di testa sul secondo palo dove arriva Bonucci, che in spaccata insacca. La Juve, sulle ali dell’entusiasmo, potrebbe addirittura fare il quarto gol, ma Ronaldo sciupa tutto da pochi passi. All’83’, esce tra gli applausi Mandzukic, rilevato da Cuadrado. Ormai non c’è più storia. Napoli dominato e Juve inarrestabile.

Il tabellino:

JUVENTUS ( 4-3-1-2):  Szczesny,  Cancelo, Bonucci, Chiellini,  Alex Sandro, Pjanic, Matuidi, Emre Can (60’st Bentancur), Dybala ( 63’st Bernardeschi), Mandzukic  (83’st Cuadrado), Ronaldo.  A disp: Perin , Rugani, Benatia, Barzagli, Kean, Bentancur, Cuadrado, Bernardeschi. All. Massimiliano Allegri 

NAPOLI (4-4-2): Ospina,  Hysay, Albiol , Koulybaly , M. Rui, Hamsik  (68’st Ruiz), Allan , Zielinski  (60’st Malcuit ), Callejon, Insigne, Mertens  (60’st Milik). A disp: Karneziz,  D’ Andrea, Maksimovic, Rog, Ruiz, Dawara, Milik, Luperto. All. Carlo Ancelotti 

Marcatori: 10’pt Mertens  (N), 26’pt, 48’st Mandzukic  (J), 75’st Bonucci (J)

Arbitro: Luca Banti ( Livorno)

Angoli: 6-3

Recuperi: 1’pt,  5’st 

Ammoniti: Mario RUI, Koulybaly, Bonucci, Allan ,Insigne