We have a curated list of the most noteworthy news from all across the globe. With any subscription plan, you get access to exclusive articles that let you stay ahead of the curve.
We have a curated list of the most noteworthy news from all across the globe. With any subscription plan, you get access to exclusive articles that let you stay ahead of the curve.
We have a curated list of the most noteworthy news from all across the globe. With any subscription plan, you get access to exclusive articles that let you stay ahead of the curve.
We have a curated list of the most noteworthy news from all across the globe. With any subscription plan, you get access to exclusive articles that let you stay ahead of the curve.
Gorizia – E’ tutto pronto alla Fiera di Gorizia per ospitare i Campionati Italiani Assoluti e Paralimpici 2017. La scherma italiana si ritrova ai confini del BelPaese per la rassegna tricolore che conclude la stagione nazionale. Da mercoledi a sabato sulle pedane installate nei padiglioni della fiera goriziana, si assegneranno i titoli individuali di fioretto, spada e sciabola, i titoli di serie A1 a squadre, i tricolori di scherma paralimpica e quelli per non vedenti. Una grande festa di scherma che viene ospitata dall’Unione Ginnastica Goriziana che, per le finali di mercoledi, ha previsto una gran soiree nella sua sede, in pieno centro a Gorizia.
Il programma delle gare
Il programma gare è assai intenso. Si inizia mercoledi con le gare di fioretto maschile, spada maschile e sciabola femminile. Giovedi, spazio alla serie A1 di spada maschile, fioretto maschile sciabola femminile ed alle gare di scherma paralimpica con in gara spadisti e spadiste delle categorie A, B e C. Venerdi saranno assegnati i titoli individuali di fioretto femminile, spada femminile e sciabola maschile, ma anche quelli di fioretto paralimpico sia femminile che maschile. L’ultima giornata di gara, quella di sabato, vedrà invece svolgersi le gare di serie A1 di fioretto femminile, spada femminile e sciabola maschile, a cui si aggiungeranno anche le prove individuali di sciabola paralimpica e quelle di spada maschile e femminile di scherma per non vedenti.
Le fasi finali di ogni giornata di gara saranno trasmesse in diretta da RaiSport (canale 57), con la telecronaca di Federico Calcagno, il commento tecnico di Stefano Pantano e la regia di Franco Venditti. Saranno complessivamente 11 le ore di produzione televisiva previste in palinsesto da RaiSport. Si inizierà mercoledi con la differita televisiva delle finali dalle ore 20.20. Giovedi live da Gorizia a partire dalle 15.45, mentre venerdi RaiSport accenderà la sue telecamere dalle 14.30. Sabato invece spazio in tv dalle 17.15 alle 20.00 Sul sito federale http://www.federscherma.it nell’apposita sezione Gorizia2017 sarà possibile seguire il livescore delle gare individuali.
CAMPIONATI ITALIANI ASSOLUTI E PARALIMPICI GORIZIA2017 – PROGRAMMA GARE
Nel mercato del Napoli spuntano nomi nuovi, quello di Masina in primis in caso di addio di Strinic e e quello di Mario Rui: l’ex giocatore dell’Empoli annuncerà lunedì alla Roma la sua volontà di andare via proprio in direzione Napoli, in cui ritroverebbe il tecnico che l’ha lanciato in Toscana.
La pista che porta a Moreno del Liverpool
In alternativa i dirigenti azzurri sondano la pista che porta a Moreno del Liverpool, per quanto riguarda il portiere sembra allontanarsi l’ipotesi Meret per il prezzo di 20 milioni considerato eccessivo, in attesa che si risolva la vicenda Reina l’alternativa potrebbe essere Perin che sembra non rientrare più nei piani del Milan.
Forte interesse anche nei confronti di Chiesa, il centrocampista classe ’97 è seguito da tempo dal Napoli ma un suo trasferimento è reso difficile dalle probabili cessioni di Borja Valero, Kalinici e Bernardeschi; si complica invece l’approdo in azzurro di Ounas a causa dell’intromissione nell’affare di Roma e Zenit, con il club russo che ha offerto il doppio dei soldi de Napoli (15 milioni) oltre che un ingaggio più elevato, staremo a vedere come si evolverà la vicenda nelle prossime ore.
Ghoulam al Liverpool?
Notizia delle ultime ore è l’interessamento del Liverpool per Ghoulam, messo in cima alla lista mercato di Klopp; il centrocampista algerino deve ancora rinnovare con il Napoli e potrebbe arrivare nei Reds in sostituzione di Moreno.
Per quanto riguarda il mercato in uscita, Giuntoli vuole sfoltire la rosa e sta provando a piazzare Zapata in Spagna e Zuniga in Cina insieme a De Guzman.
La campionessa paralimpica e mondiale in carica di fioretto individuale Bebe Vio diventa un cartone animato per la terza e ultima stagione della serie tv Spike team, serie dedicata al mondo della pallavolo nata da un’idea di Andrea Lucchetta che andrà in onda sulla Rai.
Un’altra avventura per la schermitrice italiana che, dopo essere stata colpita all’età di 11 anni da una meningite fulminante con annesse necrosi ad avambracci e gambe di cui si è resa necessaria l’amputazione, ha sempre mostrato una grandissima forza di volontà che l’ha condotta fino al titolo di campionessa mondiale.
A dare la notizia è stato il vicedirettore di Rai FictionLuca Milano nel corso di Cartoons onthe bay, Festival dell’animazione crossmediale e della tv dei ragazzi di Torino, in cui ha annunciato tutte le coproduzioni per ragazzi del servizio pubblico.
Queste le parole di Bebe Vio
”In questa serie c’è da sempre un’attenzione particolare anche allo sport paralimpico e stavolta si materializza attraverso la versione animata di Bebe Vio, che ci ha dato l’autorizzazione a farlo, e che poi aiuterà anche in sede di promozione a parlare del tema dell’integrazione degli atleti paralimpici all’interno dei vari sport. La storia stavolta sarà un po’ anche fantafiction, perché quando l’hanno ideata si pensava ci sarebbero state le Olimpiadi a Roma. Nel corso delle puntate ci sono in effetti i Giochi Olimpici in giro per varie città italiane”.
All’Olimpico va in scena la gara di ritorno di semifinale di Coppa Italia con il derby Roma-Lazio. Dopo il successo per 2-0 dei biancocelesti nel match di andata firmato da Milinkovic-Savic e da Immobile, la Roma è chiamata all’impresa: per qualificarsi per la finale deve vincere con almeno tre reti di scarto. La Lazio ha invece il dovere di non vanificare il risultato dell’andata.
Spalletti è costretto a fare a meno di De Rossi e al suo posto schiera Paredes. Fazio, uscito dolorante dalla partita contro l’Empoli, parte dalla panchina e viene sostituito da Juan Jesus, che si inserisce in una difesa a 4 totalmente rivoluzionata dall’allenatore toscano, che vede l’ex interista al fianco di Manolas con Rüdiger ed Emerson sugli esterni. In attacco Salah, Nainggolan ed El Shaarawy supportano l’unica punta Dzeko.
Inzaghi conferma la formazione vincente dell’andata e si affida a Bastos, de Vrij e Wallace in difesa, Milinkovic-Savic, Biglia e Parolo in mediana con Lukaku e Basta sugli esterni e in attacco a Felipe Anderson a supporto di Immobile, recuperato nonostante avesse saltato la rifinitura del giorno prima per affaticamento.
I primi cinque minuti vedono un’occasione per parte: al 3’ Emerson serve Dzeko in area che solo davanti a Strakosha ha l’occasione di portare subito in vantaggio la Roma e iniziare la rimonta, ma l’attaccante bosniaco spreca malamente spedendo fuori il tiro di piatto; al 5’ Immobile viene favorito da un rimpallo su un tiro di Lulic, ma arriva sbilanciato sul pallone e col suo esterno destro non riesce a imprimere forza alla conclusione.
Al 16’ El Shaarawy effettua un traversone per Dzeko che colpisce male di testa e Strakosha fa suo il pallone senza alcun problema.
In questi primi venti minuti entrambe le squadre chiariscono le loro intenzioni. L’obiettivo della Lazio è quello di proteggere la propria porta accompagnando l’azione offensiva solo con 2-3 giocatori, mentre la Roma presenta una squadra molto offensiva, che continua a tentare di trovare il gol che sblocchi la partita, ma che rischia di farsi trovare troppo scoperta sulle ripartenze della Lazio che ha giocatori molto bravi ad attaccare in profondità.
Al 20’ El Shaarawy prova la conclusione, ma è bravo Strakosha ad allungarsi e a deviare lateralmente la palla, impedendo a Salah di arrivare sul pallone. Al 24’ bel traversone di Rüdiger per Dzeko che tira troppo debolmente e permette a Strakosha di fare suo il pallone.
I giallorossi continuano ad attaccare, ma al 37’ devono fare i conti con il vantaggio biancoceleste ad opera di Milinkovic-Savic: Alisson si supera sul tentativo di conclusione di Immobile, ma non può fare nulla sul tap-in del centrocampista serbo, lasciato completamente libero dalla difesa giallorossa. 0-1. Ora per la Roma la strada è ancora più in salita.
Al 43’ El Shaarawy approfitta di un errore di de Vrij e infila la porta di Strakosha con un piatto di prima intenzione. 1-1.
Il primo tempo finisce in parità con i giallorossi che per sperare hanno bisogno di andare a segno altre tre volte.
La ripresa inizia con un cambio per entrambe le squadre: Inzaghi manda in campo Hoedt al posto di de Vrij e Spalletti sostituisce Juan Jesus con Bruno Peres.
La Lazio è subito vicina al 2-1 al 54’ con Immobile che, costretto ad accelerare la conclusione per l’arrivo di Rüdiger, non trova la porta. L’attaccante partenopeo si fa perdonare due minuti dopo quando, lanciato a campo aperto da Milinkovic-Savic, a tu per tu con Alisson non sbaglia e segna il suo 21° gol stagionale, che vale definitivamente la finale di Coppa Italia. 1-2. A fare male ai giallorossi sono gli stessi marcatori dell’andata e l’errore madornale del comparto difensivo che ha permesso al centravanti biancoceleste di attaccare da solo tutta la metà campo.
La Roma però non si dà per vinta e al 65’ El Shaarawy cerca il fondo, si libera di Bastos, ma il suo destro piazzato si infrange sul palo. Salah ne approfitta e segna il gol del nuovo pareggio della Roma. 2-2.
All’82′ Strakosha nega alla Roma il 3-2 respingendo coi piedi un sinistro di Salah, sul quale l’egiziano poteva fare meglio. All’86’ Bastos alza sopra la traversa il tiro a porta vuota di Strootman inseritosi sul rinvio coi pugni di Strakosha che non aveva rischiato la presa sul tentativo di Dzeko.
La Roma non si arrende e cerca almeno la vittoria che arriva al 90’ grazie alla doppietta di Salah che trova il gol spedendo in rete il pallone non trattenuto da Strakosha sulla girata dal limite di Nainggolan. 3-2.
Gli ultimi due minuti vedono due notevoli occasioni per i giallorossi: la prima con Dzeko che, servito da Emerson, non dà forza e precisione al suo colpo di testa che termina a lato della porta e la seconda con Nainggolan che di sinistro spara alle stelle.
Il match di ritorno viene vinto dalla Roma, ma sono i biancocelesti a volare in finale di Coppa Italia, dove dovranno scontrarsi con la vincente tra Napoli e Juventus. La Roma ha provato fin dal principio a fare la gara, è stata caparbia nel ribaltare per due volte il risultato e a concludere in vantaggio, ma ha dovuto fare i conti con una squadra ben posizionata tatticamente che ha saputo essere cinica e sfruttare le defiances difensive giallorosse.
ROMA-LAZIO 3-2 (1-1)
MARCATORI: Milinkovic-Savic (L) 37’, El Shaarawy (R) 43’, Immobile (L) 62’, Salah (R) 66’, 90’
ROMA (4-2-3-1): Alisson; Rüdiger, Manolas, Juan Jesus (46’ Bruno Peres), Emerson; Strootman, Paredes (81’ Totti); Salah, Nainggolan, El Shaarawy (71’ Perotti), Dzeko. A disposizione: Szczesny, Lobont, Vermaelen, Fazio, Mario Rui, Gerson, Grenier, De Rossi.
Allenatore: Spalletti
LAZIO (3-5-2): Strakosha; Bastos, de Vrij (46’ Hoedt), Wallace; Basta, Milikovic, Biglia (71’ Murgia), Lulic, Lukaku; Felipe Anderson (57’ Keita), Immobile. A disposizione: Adamonis, Vargic, Patric, Radu, Crecco, Luis Alberto, Lombardi, Djordjevic, Tounkara.
Allenatore: Inzaghi
ARBITRO: Rizzoli di Bologna
AMMONITI: Nainggolan, Paredes, Lukaku per gioco scorretto, Dzeko e Felipe Anderson per comportamento non regolamentare, Perotti per simulazione
Il posticipo della XXV giornata di Serie A vede in campo a San Siro Milan e Fiorentina, partita considerata una sorta di spareggio per la qualificazione in Europa. Un solo punto in classifica separa le due squadre: i rossoneri sono al settimo posto con 41 punti e i viola all’ottavo con 40 punti.
Il Milan, dopo la vittoria sui viola, è ancora lontano 3 punti dal sesto posto. Per la squadra di Montella è comunque importante vincere il match, destinato probabilmente, come tutto lascia intendere, a diventare l’ultima partita a San Siro dell’era Berlusconi se il 3 marzo il club verrà ceduto alla cordata guidata da Sino-Europe Sports.
È anche l’ultima gara da minorenne per Donnarumma, che sabato prossimo compie 18 anni e può firmare il contratto quinquennale. Il portiere ha già espresso la volontà di rimanere al Milan, ma su di lui, considerato a livello mondiale la migliore promessa, ci sono già tutti i top club d’Europa.
Il Milan si presenta con il consueto 4-3-3 con Paletta, che rientra dalla squalifica, affiancato da Gomez che vince il ballottaggio con Zapata. Sosa regista, supportato da Pasalic, preferito a Bertolacci, e Kucka. Montella ritrova anche Calabria, che però finisce in panchina.
La Fiorentina deve fare a meno di Bernardeschi, fermato dal giudice sportivo. Sousa schiera un modulo a geometria variabile che vede dal primo minuto Ilicic, che assisterà Kalinic assieme a Borja Valero.
La partita si mostra da subito vivace e frizzante. Al 2’ Borja Valero serve Ilicic, che libera il sinistro a giro, ma il tentativo finisce altissimo sopra la traversa. Al 5’ tunnel ai danni di Sanchez da parte di Vangioni, il viola allarga il braccio, sbilanciando il difensore rossonero. Punizione per il Milan vicino alla bandierina calciata direttamente in porta col destro da Sosa, ma il portiere rumeno c’è.
Al 7’ svista del primo assistente che segnala erroneamente il fuorigioco di Kalinic. Senza l’errata segnalazione l’attaccante croato si sarebbe trovato a tu per tu con Gianluigi Donnarumma.
C’è una grande aggressività da parte di entrambe le squadre, i ritmi della partita sono molto intensi.
Al 9’ Salcedo carica il destro, ma tira debolmente e Donnarumma non ha problemi nell’effettuare la parata. La Fiorentina acquisisce sicurezza: al 10’ Ilicic prova il destro, ma non è il suo piede e si vede. Abate all’11’ sciupa una splendida apertura di Sosa, sbagliando completamente il cross una volta entrato in area.
Al 12’ Donnarumma mette in angolo una gran botta dello spagnolo Borja Valero. La partita si infiamma, il Milan può fare affidamento al suo capitano, Ignazio Abate, che gode di tantissima libertà sulla fascia.
Al 15’ una punizione di Sosa sblocca la partita: Kucka ruba il tempo ad Astori e con un colpo di testa che non lascia scampo a Tatarusanu mette a segno il suo terzo gol in questo campionato, il secondo a San Siro. Al primo tiro in porta i rossoneri beffano la Fiorentina, il cui gioco appare un po’ troppo prevedibile, sempre alla ricerca di Kalinic, stretto tra i difensori del Milan.
Le squadre ora si allungano. La Fiorentina trova subito il pareggio al 21’: cross dalla destra di Federico Chiesa, il migliore tra i viola, deviato in porta alla perfezione dal croato Kalinic che beffa Gomez, leggermente addormentato, e batte un incolpevole Donnarumma.
La partita nell’arco di pochi minuti torna subito in parità. La voglia di Europa è tanta.
Al 31’ una grande conclusione dello spagnolo Deulofeu regala la vittoria al Milan. L’ex Everton prende palla sulla tre quarti, si porta al limite e con un destro a giro trova la rete. Il pallone si insacca alle spalle del portiere, dopo aver leggermente toccato il palo. Per lui è il primo gol in serie A, dopo aver collezionato in 4 partite giocate 3 pali e 1 assist.
Il Milan si mostra sempre pericoloso in ripartenza. La difesa a 4 della Fiorentina sembra non funzionare a causa dei troppi giocatori fuori posizione. Il nuovo vantaggio rossonero taglia le gambe ai viola, che abbassano il proprio baricentro.
Al 42’ punizione per la Fiorentina. Ilicic serve Gonzalo Rodriguez, che si trova in posizione regolare. Il pallone finisce alto non di molto sopra la traversa. Poco dopo, la gran conclusione di destro dai 20 metri del croato Pasilic si stampa sul palo.
Al 44’ c’è il primo giallo del match: a farne le spese è Carlos Salcedo, non tra i diffidati, che con cattiveria ferma Suso, mentre un minuto dopo viene ammonito anche Vangioni che stende Ilicic.
Nella ripresa è da segnalare una conclusione di Cristoforo dai 20 metri, bloccata senza problemi da Donnarumma. Al 51’ viene ammonito Gomez che al limite dell’area ferma irregolarmente Kalinic, lanciato da Ilicic. La trattenuta è netta e ci sono gli estremi per il rosso. Molto probabilmente l’arbitro Valeri ha considerato Kalinic in ritardo sul pallone con Donnarumma che poteva intervenire. Ammonito anche Vecino per proteste. La punizione di sinistro di Ilicic è centrale e il pallone viene respinto dalla barriera. Sanchez apre per Chiesa, che salta abilmente Abate, serve Ilicic , la cui conclusione col mancino viene parata dal numero uno rossonero.
Al 55’ Sanchez, pescato in area da Ilicic si trova a tu per tu con Donnarumma e si divora un gol praticamente fatto, sparando la palla in curva.
Nella ripresa la Fiorentina fa una buona partita, mentre il Milan non riesce a riprendere in mano le redini del match e si fa schiacciare dai viola. Al 66’ da registrare un’altra ottima giocata di Chiesa, inseguito e steso da Bacca. I viola vorrebbero il giallo.
Il Milan fatica ad uscire dalla propria metà campo e Bacca non riesce a farsi trovare dai compagni, che comunque lo cercano poco. Per lui solo un gol nell’ultimo mese e mezzo.
Al 71’ c’è un doppio cambio nelle file della Fiorentina: dentro Tello e Badelj per Chiesa e Cristoforo. Due minuti dopo anche il Milan opera un doppio cambio: Zapata e Bertolacci prendono il posto dei marcatori rossoneri Kucka e Deulofeu.
Al 74’ viene ammonito Suso per simulazione. Il cartellino è sacrosanto: lo spagnolo cerca e non trova le gambe di Rodriguez.
La Fiorentina sta attualmente schiacciando il Milan, anche se Donnarumma non corre particolari pericoli. All’81’ fa il suo ingresso Saponara, rilevando Ilicic. È proprio lui a servire Kalinic, che tenta un tiro dalla distanza, parato dal portiere milanista.
All’83’ Bacca, lanciato in campo aperto, spreca tutto, sbagliando completamente la volata su Gonzalo Rodriguez. San Siro lo rimprovera con dei sonori fischi. È il coronamento di una partita anonima.
All’86’ Suso serve Ignazio Abate che penetra in area, ci prova, ma il suo tiro viene respinto da Tatarusanu.
I 5 minuti di recupero concessi da Valeri vedono una punizione da posizione favorevole battuta dallo spagnolo Tello, che però calibra male il cross. Badelj prova a riportare la partita in parità proprio all’ultimo minuto, ma il suo tiro risulta debole e centrale.
In questo momento sono 236 i gol segnati dal Milan alla Fiorentina, suo bersaglio preferito.
La ripresa è meno brillante rispetto al primo tempo. Il Milan ha solamente gestito il vantaggio e ha pensato a coprirsi dagli attacchi di una buona Fiorentina a cui è mancato un terminale offensivo incisivo. Il Milan grazie a questo successo mantiene invariato il distacco da Atalanta, Inter e Lazio. Sale così a quota 44 punti, a -3 dalla Lazio e a -4 dall’Atalanta. La Fiorentina, ferma a 40 punti, può ormai dire addio alle speranze di Europa League.
Il terzo anticipo della XXV giornata di Serie A ha visto confrontarsi al Carlo Castellani Empoli e Lazio.
La squadra toscana, allenata da Giovanni Martusciello, si presenta con una difesa ricompattata con i rientri di Bellusci, Costa e Pasqual,mentre Laurini torna sulla fascia destra. Il laziale Simone Inzaghi recupera Milinkovic e al posto di de Vrij (affaticamento muscolare per lui) c’è Wallace. Gli empolani si presentano con El Kaddouri dietro a Pucciarelli e Maccarone, mentre il tridente biancoceleste è formato da Anderson, Lulic e Immobile.
Cronaca della partita Empoli-Lazio
Nel primo tempo la partita è decisamente poco appassionante, mentre nella ripresa diviene più frizzante grazie a dei cambi azzeccati e a qualche errore di troppo delle difese.
Al 2’ viene ammonito Costa per un fallo su Milikovic. La Lazio protesta perché Anderson si stava dirigendo tutto solo verso la porta azzurra.
Nonostante la partenza propositiva della Lazio, è la squadra toscana al 7’ad avere la prima chance della partita con una semirovesciata di Pucciarelli, servito da Pasqual dalla sinistra, che va a finire fuori dallo spettro della porta.
Al 9’ prova a rispondere Ciro Immobile con un destro di punta, troppo debole e centrale, facilmente parato da Skorupski. Al 17’ sempre il napoletano controlla un cross lungo di Basta e scarica sul primo palo un tiro fortissimo nuovamente respinto dal portiere polacco.
Nessuna delle due squadre riesce ad avere il netto predominio del gioco: la Lazio fatica a superare l’ordine tattico dell’Empoli e ad andare oltre alle troppe imprecisioni al tiro. Conduce ben 24 azioni d’attacco senza mai riuscire a trovare il gol del vantaggio. La sua manovra è continua, ma senza sbocchi risolutivi.
Al 36’ Skorupski si oppone nuovamente a Ciro Immobile, che prova a segnare con un destro rasoterra dal limite. Al 43’ altra occasione per la Lazio con un destro secco di Parolo dai 25 metri, sempre parato dal portiere che respinge lateralmente. Allo scadere del primo tempo altra opportunità per la Lazio con un cross basso dal fondo, intercettato da Skorupski e allontanato da Laurini prima che Felipe Anderson possa approfittarne.
Cronaca del secondo tempo Empoli-Lazio
Il secondo tempo si apre con un Empoli maggiormente offensivo. Al 49’ El Kaddouri colpisce male di destro da ottima posizione e favorisce l’intervento di Strakosha. Al 56’ occasione per la Lazio con Milinkovic che, su cross di Parolo, prova a sbloccare la partita con un colpo di testa. Skorupski non trattiene, ma il calabrese Bellusci anticipa Lulic.
Al 57’ la sostituzione che cambia le sorti della partita: entra Keita al posto di uno stanco Milinkovic. La mossa è sicuramente pensata da Inzaghi per dare una svolta e una sterzata in attacco.
Al 67’ gol bellissimo del bosniaco Krunic, classe 1993, che con un bolide imparabile dai 25 metri beffa il portiere Strakosha. Il secondo gol del centrocampista in serie A consente ai toscani di portarsi avanti dopo aver rischiato tantissimo.
Passano solamente pochi secondi e c’è l’immediata reazione della Lazio: Anderson scodella in area e Immobile segna il suo tredicesimo gol in campionato, dopo una deviazione di Krunic. È il primo gol dell’attaccante all’Empoli in serie A, ma soprattutto 66 secondi è il tempo più basso mai trascorso tra le reti di due squadre diverse in questo campionato.
Doppia sostituzione per l’Empoli: escono Maccarone e Croce (problemi muscolari per lui) ed entrano Thiam e Mauri. Al 78’ ultimo cambio per la squadra di Martusciello con Veseli al posto di Laurini, mentre Inzaghi si gioca la carta Djordjevic al posto di Radu.
All’80’ Lazio in vantaggio grazie ad una lunga azione manovrata: Felipe Anderson, lanciato da Immobile sulla destra, la mette in mezzo, Costa rinvia corto e devia con il corpo il successivo tiro di Keita, beffando Skorupski. 2-1 per i biancocelesti che grazie al senegalese, appena entrato, conquistano la sesta vittoria esterna.
All’84’ viene ammonito Dioussè per un intervento duro su Biglia, mentre all’ 87’ Rizzoli grazia Costa che atterra Djordjevic al limite. L’intervento è da giallo.
I 4 minuti concessi di recupero vedono Keita provare da fuori area e Skorupski parare in due tempi .
Grande capacità di reazione della squadra biancoceleste che espugna così il Castellani. La Lazio e il suo allenatore devono però riflettere sullo scarso cinismo avuto nel corso del match e ripensare anche alla fortuità dei gol segnati: quello di Immobile dopo un rimpallo, mentre il gol vittoria di Keita frutto di una deviazione che ha letteralmente spiazzato il portiere azzurro. La squadra di Inzaghi resta però così sulla scia dell’Europa e sale a quota 47 punti, a -1 dall’Atalanta.
Ieri sera, giovedì 16 febbraio, alle 21.05 all´Estadio de la Ceràmica, ex Madrigal, si è disputata la gara di andata dei sedicesimi di finale di UEFA Europa League 2017 Villareal- Roma, visibile in chiaro su TV8 e in diretta tv su SkySport1.
La partita Villareal-Roma
Serata assolutamente da incorniciare per la Roma e per Edin Dzeko, che grazie alla tripletta personale detiene lo scettro di capocannoniere della manifestazione europea con 8 gol in 6 partite giocate. La Roma vince e convince all’ esame in terra spagnola, calando il poker e travolgendo e schiacciando il Villareal davanti ai quasi 2000 tifosi romanisti arrivati a sostenere la propria squadra nella città valenciana.
La Roma si presenta con El Shaarawy in campo dal primo minuto, che ritrova un posto da titolare dopo essere partito dalla panchina domenica a Crotone. Salah, dato per titolare fino a poche ore dall`inizio del match, finisce in panchina. Il portiere brasiliano Alisson viene preferito da Spalletti a Szczesny nelle partite di Coppa.
Il Villareal
Il Villareal, attualmente sesto in Liga, è considerato un avversario assolutamente temibile: il Sottomarino Giallo è giunto per ben tre volte a disputare la semifinale del torneo, nel 2004, nel 2011 e nel 2016. Punta tutto sulla fisicità di Bakambu, reduce dalla Coppa d`Africa, e sull´estro e sulla fantasia di Nicola Sansone. Il tecnico Fran Escribà, ex allenatore del Getafe arrivato al Villareal alla vigilia di questo campionato al posto di Marcelino, nella conferenza stampa pomeridiana ha sostenuto come la Roma abbia notevoli possibilità di alzare il trofeo.
La Roma
La Roma entra in campo con l´idea di fare la partita e lo fa subito capire. Fa gioco grazie al possesso palla, anche se inizialmente subisce il pressing alto del Villareal, che gioca veloce e sfrutta il campo in ampiezza.
Strootman al secondo minuto costringe Asenjo alla respinta e dopo 10 minuti è sempre l`olandese ad andare al tiro, ma questo finisce sopra la traversa. Dopo i primi venti minuti c´è solo la Roma in campo, asfalta il Submarino Amarillo con un netto predominio, mantiene sempre l´iniziativa, si mostra offensiva ed è pericolosa con Dzeko ed El Shaarawy. Al 30`c´è la prima vera palla gol della Roma con Dzeko servito da El Shaarawy, ma il bosniaco non riesce a dare la forza necessaria per mettere la palla sul primo palo.
Al 32`gol spettacolare di Emerson Palmieri: parabola imprendibile per Asenjo, che non si aspetta la conclusione. Il mancino Emerson colpisce di interno collo destro all`incrocio dei pali. La Roma trova così il primo gol fuori casa della fruttuosissima serata. La partita da qui è sempre più nelle mani dei giallorossi che sfiorano più volte il raddoppio.
Al 36´fallo di Strootman, leggermente graziato dall`arbitro. Punizione per il Villareal sprecata da Trigueron che centra la barriera. Contropiede della Roma vede un fallo non fischiato ai danni di Strootman. Al 44`netto fallo di mano di Costa non sanzionato dall`arbitro olandese. Al 45`Nainggolan lancia El Shaarawy, che subisce fallo. Primo cartellino giallo del match per Mario Gaspar.
Durante il minuto di recupero concesso è ancora Emerson-show:il ventiduenne brasiliano si fa tutto il campo, tira, riconquista la palla e ci prova ancora.
Il primo tempo termina 1-0 per la Roma con un possesso palla del 57% a favore della squadra allenata da Spalletti.
Il secondo tempo di Villareal-Roma
La ripresa vede nei primi dieci minuti un Villareal aggressivo, la Roma soffre e fatica a ripartire. Al 52`un colpo di testa sbagliato di Manolas favorisce Bakambu che prova il tiro, fuori equilibrio e scoordinato, ma il suo destro sorvola la traversa. Al 55`parata di Alisson su colpo di testa ravvicinato sul primo palo di Mario Gaspar.
Sono dieci minuti di fuoco per la Roma, il Villareal si scopre e tenta di recuperare il gol di scarto. Ma la fiammata del Villareal dura poco e la Roma si riprende ben presto e concede pochi spazi agli avversari che non riescono a costruire delle azioni offensive convincenti. Rinizia la magica serata giallorossa. Al 62´cambio per la formazione di Luciano Spalletti: esce El Shaarawy ed entra Salah. Il chiaro obiettivo del tecnico toscano è quello di sfruttare le formidabili accelerazioni dell´egiziano.
Al 65`secondo gol della Roma con Edin Dzeko su assist del neo entrato Salah. Dzeko finta, sterza e col sinistro trova il sesto gol europeo in sei partite.
Con l´ingresso di Salah la Roma ritrova il ritmo perduto nei primi minuti della ripresa. Salah stesso cerca la porta con un tiro a giro. Si passa ad un 3-5-2 che galvanizza il trio Strootman-De Rossi-Nainggolan. Al 70` Rüdiger, dolorante alla gamba sinistra, chiede il cambio. Al suo posto entra Juan Jesus.
La Roma riprende le redini della partita e si risolleva. Sul 2-0 è tranquilla e mostra cattiveria e voglia di chiudere definitivamente il match.
Al 79`altro gol di Edin Dzeko su contropiede della Roma. È proprio il nuovo entrato Juan Jesus a lanciare Dzeko che trova la porta con un destro al volo abbastanza centrale. Asenjo poteva fare meglio.
All´ 86`altro gol di Dzeko, che corona la sua serata con una tripletta che fa sognare i tifosi giallorossi e mette in cassaforte l´accesso agli ottavi. È l`ottavo gol in sei partite per lui. Sempre Juan Jesus verticalizza per Dzeko, che serve Nainggolan che la restituisce al bosniaco: il bomber romanista fa centro con un diagonale sinistro.
La Roma ha brillato con una partita studiata nei minimi dettagli, coraggiosa e fatta di cattiveria in un campo ostico. Spalletti ha impostato la partita colpendo il Villareal nel suo punto debole: la fascia destra.
L’infortunio di Florenzi
Dopo la notizia giunta in mattinata del nuovo infortunio di Florenzi (probabile rottura del legamento crociato del ginocchio sinistro, già lesionato e operato in ottobre, stagione finita per lui) una partita di questo calibro era proprio quello che ci voleva per risollevare l` umore di squadra, tecnico e tifosi.
La gara di ritorno, che si svolgerà all`Olimpico il 23 febbraio prossimo alle ore 19, si preannuncia già una grande festa. E i tifosi iniziano a sognare la finale alla Friends Arena di Solna.
TABELLINO VILLAREAL ROMA 0-4
RETI: 31´ Emerson (R), 64´, 78´, 86´Dzeko (R)
VILLAREAL (4-4-2): Asenjo; Mario Gaspar, Musacchio, Victor Ruiz, Jaume Costa; Dos Santos, Trigueros, Bruno, Castillejo (67´Cheryshev); Sansone (82´Borrè), Bakambu (66´ Adrian Lopez).
A disposizione: Fernandes, Àlvaro, Rukavina, Hernandez.
Allenatore: Escribà.
ROMA (3-4-3): Alisson; Manolas, Fazio, Rudiger (71´Juan Jesus); Bruno Peres, De Rossi, Strootman, Emerson; Nainggolan (90´Paredes), El Shaarawy (62´Salah); Dzeko.
A disposizione: Szczesny, Mario Rui, Totti, Perotti.
A San Siro va in scena Inter-Empoli, nerazzurri devono fare a meno di Icardi e Perisic squalificati e Pioli disegna un 4-3-3 con Joao Mario a sostegno di Eder e Palacio, mentre Martusciello punta su un 4-3-1-2 con il nuovo acquisto El Kaddouri dietro a Maccarone e Pucciarelli.
L’Inter inizia subito all’attacco, al 10′ Palacio colpisce di testa indirizzando il pallone all’incrocio ma Skorupski vola e devia in corner. Al 14′ la squadra di Pioli trova il gol con Eder che insacca dalla linea di porta con un colpo di petto su assist di Palacio.
Dopo il vantaggio i nerazzurri spingono meno e lasciano più spazio in mezzo al campo all’Empoli che si rende pericoloso con un tiro di El Kaddouri che Handanovic è bravo a deviare in corner.
L’Inter attacca molto a destra, con i cross di Candreva, e anche al centro con le incursioni di Kondogbia, Joao Mario e Gagliardini che al 32′ ha la palla del raddoppio: è un rigore in corsa, ma il suo destro centrale viene parato facilmente da Skorpuski. Verso la fine del primo tempo proteste dell’Inter che reclama un rigore su una spinta ai danni di Eder al momento del tiro, e i tifosi rispondono con la panolada di protesta (a ricordo anche dell’arbitraggio di Rizzoli nella sfida allo Stadium).
Il primo tempo si chiude sull’1-0 per i padroni di casa.
Nella ripresa fuori D’Ambrosio per un trauma addominale e dentro Ansaldi, il ritmo cambia e l’Empoli inizia meglio il secondo tempo: al 53′ Handanovic inventa una parata super sul solitario Krunic, libero di arrivare nell’area piccola.
L’inter dopo questa occasione si sveglia e un minuto dopo trova il raddoppio con Candreva bravo a colpire al volo sulla “trivela” di Eder e a battere Skorupski per il 2-0. Ma la partita è ancora piena di emozioni, al 59′ Maccarone ha l’occasione di accorciare le distanze ma la guardia di Handanovic è sicura.
La partita continua senza grandi occasioni fino quasi alla mezz’ora quando Pioli manda nella mischia l’attesissimo Gabigol, al posto dell’encomiabile Palacio, e anche il giovane Pinamonti (all’esordio in Serie A).
Dopo 3′ di recupero Celi fischia la fine del match, l’Inter ritrova i 3 punti dopo il polemico ko allo Stadium, col quarto posto insieme all’Atalanta e in attesa di Lazio-Milan.
I toscani nonostante la classifica restano a +8 dal Palermo e dalla zona retrocessione.
TABELLINO INTER-EMPOLI 2-0
Inter (3-4-1-2): Handanovic; Murillo, Medel, Miranda; Candreva, Gagliardini, Kondogbia, D’Ambrosio (46′ Ansaldi); Joao Mario; Eder (85′ Pinamonti), Palacio (73′ Gabigol).
A disp.: Carrizo, Andreolli, Nagatomo, Santon, Sainsbury, Biabiany.
Nella XXV giornata di Serie B sono molte le sorprese: il Verona cade al Partenio-Lombardi contro l’Avellino e perde la testa della classifica, il Frosinone batte il Carpi e va primo a +2 sulla squadra di Fabio Pecchia e il Cesena conquista un punto fondamentale per la corsa salvezza.
ASCOLI – TRAPANI 2-2
Allo stadio Del Duca si affrontano Ascoli e Trapani, i siciliani devono fare punti se vogliono ancora sperare nella salvezza.
Inizia forte l’Ascoli che al 13′ trova subito il gol con Favilli che controlla e calcia battendo Pigliacelli, assist del baby-fenomeno Orsolini.
Al 22′ l’attaccante ascolano trova addirittura la doppietta su un contropiede fulminante, batte il portiere siciliano per la seconda volta con un tiro di sinistro.
A un quarto d’ora dall’intervallo l’Ascoli avrebbe l’opportunità di chiudere la partita ma il tiro mancino di Orsolini finisce di poco fuori.
Nel secondo tempo il Trapani si sveglia e guadagna un calcio di rigore che Citro non sbaglia, 2 a 1 e partita riaperta.
Al 78′ l’Ascoli avrebbe la possibilità di richiudere il match ma Gatto si fa parare il rigore del possibile 3 a 1, bravo Pigliacelli.
L’arbitro concede 4 minuti di recupero e proprio al 93′ il Trapani agguanta il pareggio con un tiro potente di Manconi che batte Lanni.
Un punto d’oro per la squadra di Calori che crede ancora nella salvezza, l’Ascoli spreca la possibilità di avvicinarsi alla zona play-off.
AVELLINO – VERONA 2-0
La squadra di Novellino prova a battere la capolista e a lasciarsi alle spalle la zona calda della classifica mentre il Verona vuole allungare ulteriormente sul Frosinone.
Primo tempo con poche emozioni, solo Verde prova a rendersi pericoloso con due conclusioni non distante dalla porta.
Nel secondo tempo la squadra di casa prende coraggio e vanno in vantaggio al 49′ grazie al rigore realizzato da Pagherà.
L’Avellino continua ad attaccare e trova il raddoppio con Verde, il migliore dei suoi che batte Nicholas con un sinistro da fuori area.
Pecchia prova a dare una scossa inserendo Cappelluccio per Caracciolo ma non riesce a ottenere il pareggio, dopo 5′ di recupero la partita finisce sul risultato di 2 a 0.
Da segnalare purtroppo l’aggressione da parte degli ultras avellinesi nei confronti di Toni e del presidente del Verona Setti a inizio partita.
Con questa sconfitta i gialloblù scendono al secondo posto a -2 dal Frosinone, mentre l’Avellino si porta in quattordicesima posizione a 29 punti.
BENEVENTO – LATINA 2-1
Tutte e due le squadre hanno bisogno di punti, il Benevento per non uscire dalla zona playoff e il Latina per allontanarsi dalle zone basse della classifica.
Partita molto agonistica e ricca di emozioni: al 20′ il Latina è in vantaggio grazie a una punizione di Corvia dal limite che sorprende Cragno sul suo palo.
Ma i giallorossi hanno subito la possibilità di pareggiare prima con Ceravolo che però si fa anticipare da Dellafiore, poi con un tiro mancino di Ciciretti parato da Pinsoglio in allungo.
Il Benevento contina a spingere e colpisce un palo sempre con Ciciretti.
Al 42′ la squadra di Baroni trova finalmente il pareggio grazie a Pezzi, che approfitta di una respinta della difesa del Latina e lascia partire un missile mancino che non lascia scampo a Pinsoglio.
Nel finale di primo tempo da segnalare l’espulsione di Di Matteo per doppia ammonizione.
Il Latina inizia il secondo tempo in 10 uomini, e al 61′ subisce il raddoppio del Benevento: azione personale di Ciciretti che prima mette in mezzo una palla insidiosa, poi si avventa sulla respinta di Pinsoglio e trova il 2-1 dalla linea di fondo.
Il Latina prova a reagire con un tiro da fuori di Bandinelli che termina non di molto a lato.
All’80’ il Benevento ha la possibilità di chiudere la partita con una doppia chance per Lopez ma Pinsoglio gli nega la gioia del gol.
Vivarini prova a scuotere la squadra e inserisce Mariga per De Vitis ma il risultato non cambia, dopo 5′ di recupero la partita finisce sul risultato di 2-1.
I padroni di casa con questa vittoria rimangono imbattuti in casa e continuano la corsa alla promozione, terza sconfitta consecutiva invece per il Latina (non vince fuori casa dal 12 novembre) ferma in quart’ultima posizione a quota 26 punti.
BRESCIA – PISA 1-1
Sfida salvezza al Rigamonti di Brescia, le due squadre hanno un punto di differenza e navigano nelle zone basse della classifica, entrambe voglio vincere per centrare la permanenza in Serie B.
Inizia la partita e al 17′ il Pisa ha l’occasione di portarsi in vantaggio con la girata di Manaj ma Arcari risponde presente.
Al 20′ l’arbitro Illuzzi fischia un rigore per i toscani a seguito di un contatto in area tra Bonazzoli e Gatto, Mannini spiazza Arcari dagli 11 metri e firma il vantaggio del Pisa.
Passano appena 10′ e il Brescia pareggia con Caracciolo che è bravo a stoppare di petto un lancio di Crociata e a concludere in rete con una girata di destro al volo.
Si va all’intervallo sul risultato di 1-1, nella ripresa le poche occasioni sono del Brescia che ci prova con Mannini e Caracciolo ma Arcari non si fa superare.
Finisce 1-1 al Rigamonti tra Brescia e Pisa, un risultato che non accontenta pienamente nessuna delle due squadre.
I toscani conquistano il quarto risultato utile consecutivo ma continuano a non vincere in trasferta, il Brescia interrompe la serie negativa di tre sconfitte consecutive e salgono a 28 punti, a +1 sul Pisa e Vicenza.
CESENA – BARI 1-1
Entrambe le squadre vogliono i tre punti, il Cesena per uscire dalla zona playout e il Bari per rimanere attaccato ai playoff.
Nel primo tempo poche azioni pericolose, da segnalare il vantaggio del Bari al 17′ grazie a un colpo di testa di Floro Flores pescato in area da Brienza.
Nella ripresa i padroni di casa trovano quasi subito il gol del pareggio, al 56′ Ciano disegna una punizione da fuori area imprendibile per Micai.
Meglio il Bari nel secondo tempo, ma nonostante continui a spingere non riesce a trovare il gol del 2-1.
Finisce così la partita, un punto utile per entrambe le squadre.
FROSINONE – CARPI 1-0
Al Matusa entrambe le squadre vogliono in 3 punti per continuare la corsa playoff.
Il Frosinone inizia bene la partita e trova il gol del vantaggio con un colpo di testa di Terranova che riesce a sbucare dal nulla all’interno dell’area di rigore biancorossa e batte Belec per l’1-0, assist di Soddimo.
Nel corso della gara il Frosinone ha sempre in mano il pallino del gioco e controlla il risultato, il Carpi nonostante i cambi non riesce quasi mai a rendersi pericoloso, anzi in alcune occasioni rischia addirittura di subire il raddoppio.
Da segnalare l’espulsione di Mbakogu al 92′ per doppia ammonizione.
Con questa vittoria il Frosinone scavalca il Verona sconfitto ad Avellino e sale in testa alla classifica a quota 47 punti, mentre la squadra di Castori subisce la quarta sconfitta in cinque partite (non vince in campionato da quasi un mese) ed esce dalla zona playout.
Nell’anticipo del sabato sera della XXIV giornata di Serie A si sfidano la Fiorentina di Sousa, che vuole riprendere la corsa Europea dopo la pesante sconfitta all’Olimpico contro la Roma, e l’Udinese di Del Neri, reduce da due risultati utili consecutivi oltre che dalla vittoria a San Siro contro il Milan. E così la Fiorentina cala il tris.
Sorprese di formazioni per i viola che schierano dal 1′ Babacar al posto di Kalinic ancora non al 100%, e sulla fascia destra Milic viene preferito ad Olivera.
La Fiorentina parte in attacco e al 1′ Babacar impegna subito Karnezis con un tiro dal limite dell’area deviato in corner.
Al 6′ Chiesa fa fuori Widmer con un guizzo e crossa in area di rigore ma Karnezis è ancora una volta attento e interviene.
L’Udinese prova a uscire e al 7′ Widmer crossa in area ma Astori è bravo a respingere di testa; successivamente lo stesso Widmer riconquista palla su un lancio sbagliato per Vecino e riparte ma viene fermato.
Al 13′ è ancora l’Udinese a rendersi pericolosa con un tiro al volo dal limite di Fofana sugli sviluppi di un cross di Widmer, ma Tatarusanu si fa trovare pronto e para.
La squadra di Del Neri insiste: al 15′ Zapata conquista un corner con una giocata di fisico, e al 17′ Thereau colpisce di testa ma non trova lo specchio della porta.
Al 20′ c’è un episodio dubbio: Widmer entra nell’area viola e cade al momento del tiro perchè sbilanciato da Milic, ma per l’arbitro non c’è nulla.
Verso la metà del primo tempo la Fiorentina si riaffaccia in avanti, prima con un tiro di Badelj dalla distanza parato da Karnezis, poi con un colpo di testa di Babacar che però termina sul fondo.
Al 28′ Bernardeschi viene ammonito ed era diffidato quindi salterà la partita contro il Milan.
Al 30′ c’è un cross di Halfredsson che si trasforma in un tiro sopra la traversa.
Verso la fine del primo tempo ci sono molti errori di impostazione da parte delle due squadra, ma la Fiorentina riesce a trovare la via del gol al 41′: il tiro di Bernardeschi si stampa sulla traversa e Borja Valero sulla ribattuta si fa trovare pronto e infila la palla in rete da posizione ravvicinata. 1 a 0 per i viola.
Nei 2′ di recupero concessi dall’arbitro Bernardeschi si rende pericoloso con una punizione dal limite dell’area che Karnezis riesce a respingere.
Nella ripresa l’Udinese prova subito a pareggiare: al 48′ grande cross di De Paul e colpo di testa ravvicinato di Zapata ma Tatarusanu riesce a respingere.
Del Neri inserisce Badu e Perica al posto di Jankto e De Paul, e al 53′ si rende pericolosa con un tiro dal limite di Thereau dopo una bella ripartenza, Tatarusanu para.
Ma è la Fiorentina a trovare ancora il gol al 62′ con un tiro di Babacar deviato da Samir che spiazza Karnezis: 2 a 0 per i viola.
Al 67′ entra Kalinic che si rende subito pericoloso con un tiro ribattuto dall’altro nuovo entrato Matos.
Spazio anche per Saponara che sostituisce Vecino.
All’80’ la Fiorentina guadagna un calcio di rigore su una deviazione di mano di Fofana, Bernardeschi si presenta dal dischetto e non sbaglia: 3 a 0 e partita chiusa. Decimo gol in campionato per il centrocampista viola.
L’arbitro fischia la fine della partita dopo 3′ di recupero: Fiorentina batte Udinese 3 a 0 e sale a 40 punti, a -2 da Atalanta e Inter.
Seconda sconfitta in 4 partite per l’Udinese che resta ferma a quota 29.