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Notte da incubo per Higuain a San Siro contro la sua ex squadra

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La partita andata in scena ieri sera a San Siro non era un Milan – Juventus qualsiasi. Premesso che gli scontri tra le due squadre più vincenti del calcio nostrano non sono mai banali, questo aveva un sapore speciale dopo lo scenario di mercato verificatosi questa estate che aveva visto il ritorno di Bonucci sotto la Mole con l’approdo di Caldara e del “pipita” Higuain sulla sponda rossonera del Naviglio. L’attaccante argentino dopo aver recuperato dal problema alla schiena accusato la settimana prima ad Udine era regolarmente al centro dell’attacco rossonero. Su di lui si poggiavano quasi tutte le speranze dei tifosi milanisti di poter far male alla capolista che in questo inizio di campionato si era dimostrata molto al di sopra delle concorrenti. Doveva essere la notte di Gonzalo ed in un certo senso lo è stata, ma in negativo. Al 41esimo minuto ha l’occasione che aspettava da inizio partita, infatti il Milan beneficia di un calcio di rigore assegnato dall’arbitro Mazzoleni con l’aiuto del Var per un tocco di mano di Benatia in area. Per Higuain l’occasione è ghiottissima non solo per ristabilire la parità nella partita ma anche per dimostrare alla sua ex squadra che la scelta di sacrificarlo dopo l’arrivo di Cristiano Ronaldo era sbagliata. Purtroppo però la realtà a volte sa essere molto crudele e, come se fossimo in una delle migliori sceneggiature di Alfred Hitchcock, il penalty calciato dall’argentino (sesto errore su diciotto rigori calciati in serie A) viene respinto da Sczesny con l’aiuto del palo e il risultato rimane sull’uno a zero per la squadra di Massimiliano Allegri.

Da questo momento in poi nella mente di Gonzalo il pensiero non può che andare alla sua estate travagliata nella quale aveva preso parte (seppur con un minutaggio ridotto) al flop della nazionale albiceleste in Russia ed era stato scaricato dalla Juventus due anni dopo essere arrivato a Torino dal Napoli per la cifra monstre di 94 milioni e accolto come una superstar dai tifosi bianconeri. Nonostante tutto Higuain nei suoi primi mesi al Milan si è dimostrato un professionista serio e il suo rendimento non ha risentito delle vicende accadute in estate. Il suo ruolino di marcia prima della partita di ieri sera recitava 12 presenze e 7 goal tra campionato ed Europa League, insomma Gonzalo aveva confermato la sua fama da uno dei migliori bomber della serie A certificando di non aver perso il suo straordinario fiuto del goal. Quello che si è verificato al minuto 83 della partita di ieri sera è un po’ la fotografia dell’impotenza del Milan contro questa Juve che ancora una volta sembra non avere rivali all’interno dei confini nazionali. La reazione di Higuain all’ammonizione ricevuta per il fallo su Benatia è un mix di rabbia e frustrazione sia per il rigore sbagliato sia per il fatto che il Milan non era quasi mai riuscito ad impensierire seriamente i bianconeri durante l’arco della partita. Nella stagione 2015 – 2016, quella del record di goal in serie A per il bomber argentino, si era verificato un episodio analogo nella sconfitta dei partenopei a Udine che aveva visto sfumare definitivamente le residue speranze tricolore della squadra allora allenata da Maurizio Sarri. Anche lì il Pipita aveva esagerato con le proteste pagando il nervosismo per essere in svantaggio, ricevendo un’espulsione con annesse tre giornate di squalifica. L’impressione è che tanto allora come ieri sera l’argentino abbia pagato la sua eccessiva emotività all’interno del rettangolo verde, come ha poi lui stesso spiegato scusandosi nel post partita. Segnale di quanto Gonzalo ci tenga a riportare il Milan nelle posizioni di vertice e soprattutto a rigiocare quella Champions League che è sempre stata l’habitat naturale della squadra rossonera.

Ora rischia fino alle quattro giornate di squalifica e questo potrebbe essere un problema serio per il Milan che sarà costretto sicuramente a rinunciare al suo bomber nella prossima partita dopo la sosta, che sa tanto di spareggio Champions, contro la Lazio allo Stadio Olimpico. Siamo sicuri però che l’argentino d’ora in poi cercherà di controllare al meglio le sue emozioni in campo perchè per ritornare grande questo Milan ha un disperato bisogno che il  suo bomber torni a fare quello che ha sempre fatto da quando è in Italia, ossia segnare valanghe di goal.

Serie A, Milan-Juventus 0-2: i bianconeri trionfano a S.Siro

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La Juve stende anche il Milan a S. Siro e mantiene sei punti di vantaggio sul Napoli confermandosi leader indiscussa del campionato con undici vittorie su 12 partite. Bianconeri subito in vantaggio con  Mandzukic dopo appena otto minuti. Solo Juve per oltre mezz’ora, dopodiché il Milan avrebbe l’occasione di pareggiare ma Higuai fallisce un calcio di rigore. Nella ripresa, i rossoneri cercano come possono di tener testa ai campioni d’Italia, ma la superiorità tecnica è fin troppo evidente e certificata dal raddoppio firmato da Cristiano Ronaldo. Nel finale, espulso Higuain per proteste eccessive in direzione dell’arbitro.

La partita:

4-3-1-2 per Allegri che rispolvera Benatia al centro della difesa con Chiellini,  mentre Cancelo ed Alex Sandro sono i terzini. A centrocampo, Pjanic, Bentancur e Matuidi. In attacco, Dybala dietro le punte Ronaldo e Mandzukic.

4-4-2 per il Milan di Gattuso: Donnarumma in porta, difesa con Zapata e Romagnoli al centro, Abate e Rodriguez sugli esterni. A centrocampo, Kessie’ e Bakayoko assistiti ai lati da Laxalt e Calhanoglu. In avanti, Higuain e Castillejo.

Primo tempo:

Al 5′, tiraccio di Ronaldo che finisce in curva. Al 7′, Alex Sandro è libero di crossare per la testa di Mandzukic che sovrasta Rodriguez e infila Donnarumma. Azione fotocopia tre minuti più tardi, ma stavolta l’attaccante croato colpisce debolmente. Al 12′,  Pjanic vede Ronaldo in area, tiro del portoghese rimpallato da un difensore rossonero, si avventa ancora Mandzukic che cicca la conclusione. Al 26′, cross di Cancelo, colpo di testa di Matuidi, facile presa di Donnarumma. Dominio bianconero con il Milan che resta a guardare. I rossoneri si affacciano per la prima volta dalle parti di Szczesny al 33′, con un tiro di Suso bloccato dal portiere polacco. Un minuto dopo, fallo di Benatia su Bakayoko e cartellino giallo per il difensore marocchino. Al 40′, quest’ultimo colpisce la palla con un braccia in area. L’arbitro dapprima lascia proseguire, poi dopo aver consultato il VAR, assegna il calcio di rigore ai rossoneri. Dal dischetto, Higuain si fa ipnotizzare da Szczesny. Finisce in pratica qui il primo tempo.

Secondo tempo:

Al 48′, Calhanoglu prova a spaventare Szczesny dalla distanza ma non trova la porta. Al 54′, Benatia pesca Alex Sandro che appoggia per Ronaldo, destro del portoghese che Donnarumma blocca in tuffo.  Al 56′, punizione di Dybala che colpisce il palo. Al 60′, ammonito Bakayoko per un fallo su Dybala. Al 61′, primo cambio nel Milan: esce Calhanoglu, dentro Cutrone. Al 68′, Ronaldo parte in contropiede calciando però tra le braccia di Donnarumma. Al 76′, Higuain libera Cutrone al tiro, che calcia troppo alto. Al 78′, esce Dybala ed entra Douglas Costa. All’81’, la Juve raddoppia: Laxalt respinge sui piedi di Cancelo, che avanza e conclude verso Donnarumma, il quale respinge sui piedi di Ronaldo che da due passi non può sbagliare. Tre minuti dopo,  il Milan rimane in dieci per l’espulsione di Higuain  per proteste all’indirizzo dell’arbitro. Entra Borin al posto di Abate, ma ormai il match non ha più storia. Troppa Juve per questo Milan

Il tabellino:

MILAN (4-3-3): Donnarumma, Abate (84’st Borini), Zapata, Romagnoli, Rodriguez , Suso, Kessie’,  Bakayoko, Laxalt, Calhanoglu, Castillejo  (61’st Cutrone), Higuain. A disp: A. Donnarumma, Reina, Abate, Simici, Bertolacci, Brescianini, Mauri, Montolivo, Mauri, Borini, Cutrone, Halilovic. All. Gennaro Gattuso 

JUVENTUS (4-3-1-2): Szczesny, Cancelo, Chiellini, Benatia, Alex Sandro, Bentancur, Pjanic, Matuidi, Dybala  (77’st Douglas Costa), Ronaldo, Mandzukic. A disp: Perin, Pinsoglio, De Sciglio, Barzagli, Bonucci, Douglas Costa, Kean , Rugani, Bentancur, Bernardeschi . All. Massimiliano Allegri 

Marcatori: 8’pt, Mandzukic  (J), 81’st,  Ronaldo (J)

Arbitro: MazzoleniPaolo ( Bergamo)

Angoli: 2-5

Recuperi: 2’pt,  3’st 

Ammoniti: Benatia  (J), Bakayoko  (M)

Espulsi: Higuain (M)

Serie B, Cittadella e Brescia trionfano su Venezia e Verona

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La dodicesima giornata di campionato di Serie B ha visto il Cittadella e il Brescia vincere rispettivamente contro il Venezia e il Verona. Vittoria importante per entrambe le squadre. Il Cittadella sale a quota 19 punti e si piazza al quarto posto della classifica, mentre il Brescia ora a 18 è in zona playoff.

Amara sconfitta invece per il Venezia di Zenga che con 12 punti si ferma al tredicesimo posto in classifica. L’Hellas Verona dopo quest’insuccesso mantiene gli stessi punti e resta in zona playoff, ma si allontana dai primi posti e quindi dall’ambita zona Serie A. 

Zenga, allenatore del Venezia.

CITTADELLA-VENEZIA 

Lo stadio Tombolato è stato teatro della sfida tra Cittadella e Venezia che si è conclusa 3-2 per i padroni di casa. Il Cittadella si schiera in campo con un 4-3-1-2, mentre gli ospiti usano il 4-3-3. Il Venezia si rivela subito più offensivo degli avversari e in campo c’è molto agonismo. Al 10′ Vrioni viene atterrato da Paleari in area, e Piccinini decide di assegnare il rigore. Tira Bentivoglio. Cittadella 0, Venezia 1. Al 15′ Finotto segna il gol del pareggio: su assist di settembrini, l’attaccante centra la porta. Tre minuti più tardi Drudi e Paleari hanno un problema di comunicazione che si risolve in un autogol del difensore. Cittadella 1, Venezia 2. Drudi cerca di rimediare all’errore con un tiro dalla distanza, ma la palla finisce sul fondo. Il Cittadella vuole il pareggio, ma il primo tempo finisce con il Venezia in vantaggio. 

Inizia il secondo tempo e il Cittadella con una punizione tirata da Branca sfiora la porta. Al minuto 69 bella parata di Vicario che nega a Schenetti il gol del pareggio. Tre minuti dopo però Finotto riapre la partita firmando il gol del 2-2. Il Cittadella ci crede e vuole la vittoria, infatti all’83esimo Finotto segna e porta la sua squadra in vantaggio. I granata fermano così la risalita della squadra guidata da Zenga. La partita si chiude con il risultato di 3-2 per i padroni di casa.

BRESCIA-HELLAS VERONA

Buona partenza per il Brescia che sembra essere più offensivo rispetto al Verona. Il primo quarto d’ora della partita mostra un Verona che cerca di costruire mentre evidenzia la capacità dei padroni di casa di crearsi spazi importanti tra gli avversari. Quasi a fine primo tempo, al 38′, il Brescia passa in vantaggio, con un tiro in area di Donnarumma che Silvestri non riesce a parare. L’Hellas sembra non reagire e dopo una punizione calciata da fuori area da Tonali, il Brescia raggiunge il gol del 2-0 al minuto 43. La formazione di Corini sfiora il 3-0 nel recupero del primo tempo, sempre con Tonali, ma la palla esce di un soffio. 

Donnarumma, attaccante del Brescia.

Si apre il secondo tempo e il Verona sembra essersi risvegliato, infatti al 49′ Di Carmine prova un tiro di testa che però termina sopra la porta. Due minuti dopo però Caracciolo accorcia le distanze e segna il gol del 2-1 con un colpo di testa su corner di Colombatto. Il Brescia non si lascia intimorire dagli avversari e al 56esimo Donnarumma firma il gol del 3-1. Al 57′ Pazzini con un tiro dal limite sfiora la traversa. Pochi minuti dopo è Crescenzi che spreca l’occasione del gol. Al 69′ sono ancora i padroni di casa che tengono in pugno gli avversari: Torregrossa griffa il gol del 4-1 tirando di potenza da fuori area. Al 74′ sempre Pazzini cerca la conclusione, ma la palla termina fuori. Il Verona continua a provarci, e riesce a trovare il gol all’80esimo con Pazzini che su assist di Empereur, calcia trovando la porta. 

La partita si chiude con la vittoria del Brescia sul Verona per 4-2. 

SERIE B: IL TABELLINO

CITTADELLA (4-3-1-2): Paleari, Ghiringhelli, Frare, Drudi, Benedetti, Settembrini, Iori, Branca, Schenetti, Strizzolo, Finotto. ALL: R. Venturato. 

VENEZIA (4-3-3): Vicario, Bruscagin, Domizzi, Modolo, Coppolaro, Segre, Bentivoglio, Suciu, Di Mariano, Vrioni, Falzerano. ALL.: W. Zenga. 

MARCATORI: Bentivoglio (10′- R), Finotto (15′- 72′- 83′), Drudi (18′- AU).

AMMONITI: Benedetti, Iori, Branca, Schenetti, Strizzolo, Di Mariano, Bentivoglio, Coppolaro. 

BRESCIA (4-3-1-2): Alfonso, Sabelli, Cistana, Romagnoli, Mateju, Bisoli, Tonali, Ndoj, Spalek, Donnarumma, Torregrossa. ALL.: E. Corini.

HELLAS VERONA (4-2-3-1): Silvestri, Alan Empereur, Marrone, Caracciolo, Crescenzi, Henderson, Colombatto, Ragusa, Pazzini, Laribi, Di Carmine. ALL.: F. Grosso. 

MARCATORI: Donnarumma (38′-56′), Tonali (43′), Caracciolo (51′), Torregrossa (69′), Pazzini (80′). 

AMMONITI: Sabelli, Mateju, Ndoj, Torregrossa, Colombatto. 

Sassuolo-Lazio 1-1, tutto in 15 minuti

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Solo 15 minuti per il botta e risposta a Reggio Emilia tra Sassuolo e Lazio

Finisce in parità con un gol per parte nei primi minuti del primo tempo, la sfida al Mapei Stadium tra Sassuolo e Lazio. Squadre che arrivano allo scontro dopo le importanti vittorie della scorsa giornata rispettivamente contro il Chievo e la Spal. Con una vittoria gli emiliani aggancerebbero la Lazio al quarto posto, mentre i biancocelesti si porterebbero ad un solo punto dal terzo posto occupato dall’Inter pesantemente sconfitta a Bergamo.

Primo tempo

Dopo la bella prestazione fornita in Europa League, turn-over per la squadra di Simone Inzaghi che subisce nei primi minuti l’attacco del Sassuolo. Al 7′ la prima occasione per la Lazio in attacco è anche quella che la porterà in vantaggio. E’ Parolo a chiudere un’azione che parte da un cross di Immobile da sinistra. Luis Alberto sul secondo palo incrocia di destro un tiro che viene respinto da Ferrari sulla linea di porta. Facile il tap-in dell’attaccante della Lazio. Giusto il tempo di un paio di giocate ed il Sassuolo trova il pareggio. Al 15′ traversone da destra, Ferrari anticipa di testa Lulic e insacca alle spalle di Consigli. Clamoroso il palo al 29′ colto da Ciro Immobile con un potente destro sugli sviluppi di un contropiede.

Secondo tempo

Rientro in campo con le stesse formazioni. Una ripresa di gioco in cui le squadre sembrano più preoccupate a mantenere il risultato che a riversarsi in avanti alla ricerca del gol vittoria. Attende in difesa la Lazio che sfrutta il contropiede.   Ne scaturisce un secondo tempo scialbo e con poche azioni da segnalare, giocato prevalentemente a centrocampo con qualche ripartenza.  Prima sostituzione del match all’11, Inzaghi manda a riposo Luis Alberto e inserisce Correa a supporto di Immobile che al 20′ parte in contropiede servendo il nuovo entrato in area. Gran tiro che impegna Consigli su fischio dell’arbitro che rileva la posizione di fuorigioco del laziale. Nei tre minuti di recupero un’occasione per parte sulle quale si chiude l’incontro.  Un risultato finale sostanzialmente giusto, che rispecchia le forze in campo. Il Sassuolo si porta a pari punti con la Roma al sesto posto , mentre la Lazio si conferma al quarto  a soli tre punti dalla zona champion.

Tabellino

SASSUOLO (3-5-2): Consigli; Marlon, Magnani, Ferrari; Lirola, Duncan, Locatelli, Sensi (23’st Djuricic), Adjapong (34’st Rogerio); Berardi, Boateng (37’st Babacar). A disp.: Pegolo, Dell’Orco, Lemos, Peluso, Magnanelli, Brignola, Matri, Trotta, Di Francesco. All.: De Zerbi. 

LAZIO (3-5-2): Strakosha; Luiz Felipe, Acerbi, Radu; Patric, Parolo, Leiva (33’st Berisha), Milinkovic, Lulic (28’st Lukaku); Immobile, Luis Alberto (11’st Correa). A disp.: Proto, Wallace, Bastos, Marusic, Durmisi, Cataldi, Badelj, Murgia, Rossi. All.: Inzaghi.

ARBITRO: Calvarese.

MARCATORI: 7’pt Parolo (L), 15’pt Ferrari (S).

Palermo-Pescara: i rosanero conquistano il primato a discapito del Delfino.

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Nel posticipo della dodicesima giornata di Serie B il Palermo,con una grande prestazione, batte il Pescara e e conquista il primato del campionato. Apre le danze Puscas, raddoppia Murawski, chiude Moreo. Pescara non pervenuto.

Tabellino

Palermo (4-4-2): Brignoli; Bellusci, Struna, Rajkovic, Aleesami; Falletti (72′ Murawski), Jajalo, Haas (91′ Chochev), Trajkovski; Nestorovski, Puscas (81′ Moreo). All. Stellone

Pescara (4-3-3): Fiorillo; Ciofani (77′ Crecco), Gravillòn, Campagnaro, Balzano; Machín, Brugman, Memushaj; Marras (65′ Del Sole), Antonucci (59′ Monachello), Mancuso. All. Pillon

Marcatori: 37′ Puscas, 86′ Murawski, 88′ Moreo

Ammoniti: Mancuso (PE), Puscas (PA), Machin (PE), Struna (PA)

La partita

Primo tempo: prime fasi di gara a ritmo basso, la prima occasione è firmata Palermo e arriva all’8′ con Puscas che, imbeccato direttamente da Brignoli, elude il portiere Fiorillo e calcia in porta, intervento sulla linea pazzesco di Campagnaro che nega la gioia del gol all’attaccante rumeno. Il pubblico di casa alza i decibel per spingere i propri giocatori. Al 15′ ci prova Trajkovski, il macedone dal limite dell’area di rigore, scarica un bel destro, il pallone scheggia il palo e termina sul fondo. Il Pescara si risveglia al 20′ con Machin, la cui rasoiata viene neutralizzata brillantemente da Brignoli. I padroni di casa rispondono due minuti dopo con un calcio di punizione battuto da Falletti, che però non inquadra lo specchio della porta. C’è solo una squadra in campo, il Pescara non riesce ad imporre il proprio gioco, complice l’ottima disposizione in campo dei giocatori  rosanero. La superiorità dei siciliani viene legittimata al 35′ con la rete del vantaggio di Puscas, bravissimo a freddare Fiorillo dopo aver ricevuto palla da Haas. Nemmeno due minuti dopo e i rosanero sfiorano il gol del raddoppio con Bellusci, la cui zuccata però termina a lato. Sul finire di primo tempo arriva anche il primo giallo del match, a farne le spese è il numero 7 pescarese Mancuso. Si va al riposo senza nessun minuto da recuperare. Prima frazione di gioco dominata dai padroni di casa, ospiti mai davvero in partita e pericolosi solo con Machin.

Secondo tempo: la seconda frazione di gioco si apre senza cambi. Il Pescara si affaccia in avanti con Memushaj, che dalla trequarti sgancia il destro, Brignoli risponde presene. Al 55′ Jajalo cerca il gol della domenica dalla distanza, ma  non inquadra la porta per poco. Due minuti dopo Puscas è il primo giocatore del Palermo a finire sul taccuino dei cattivi. Pillon prova a scuotere i suoi inserendo Monachello al posto di Antonucci intorno al 59′. Il Pescara attacca decisamente con più aggressività in questo secondo tempo, il Palermo subisce un po’ la spinta degli ospiti. Al 65′ arriva il secondo cambio tra le file degli ospiti, fuori Marras, dentro Del Sole, l’eroe di Pescara-Lecce andata in scena lunedì sera. Il Palermo si rende pericoloso al 67′ con Trajkovski, destro potente del trequartista macedone, bella risposta di Fiorillo che rifugia in corner. Il Pescara colleziona due occasioni da gol nel giro di due minuti: prima al 68′ Del sole strozza troppo il tiro e il pallone finisce sul fondo senza impensierire il portiere rosanero, poi ci prova Brugman senza però trovare la porta. Al 71′ arriva il primo cambio nelle file del Palermo, Murawski prende il posto di Falletti. Pillon si gioca l’ultima sostituzione inserendo Crecco al posto di Ciofani. Risponde Stellone con il secondo cambio nei padroni di casa, è Puscas a lasciare il terreno di gioco per far spazio a Moreo. I cambi adoperati dal Palermo si rivelano decisivi, sono proprio i neo entrata siglare gli ultimi due gol della gara. Murawski timbra il cartellino all’86’ con un bel tiro dalla distanza, poi ci pensa Moreo a chiudere definitivamente la pratica con un gol fotocopia rispetto a quella del collega Murawski. Negli ultimi minuti di gara c’è ancora spazio per le ammonizioni di Machin e Monachello, oltre all’ingresso in campo di Chochev al posto di Haas. Dopo due minuti di recupero cala il sipario sulla partita. Il Palermo trova i tre punti e il primato in classifica, male il Pescara, non all’altezza della situazione e forse sceso in campo con l’intenzione di portare a casa il punticino per mantenere il primo posto in classifica. 


Serie A, Empoli-Udinese 2-1: ai toscani lo scontro salvezza

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La prima di Iachini può costare cara a Velàzquez; Zajc e Caputo condannano l’Udinese. Inutile il gol di Pussetto. Rigore sbagliato per De Paul.

Buona la prima al Castellani per il nuovo Empoli di Iachini. In realtà, nella sfida casalinga all’Udinese, il neo-allenatore non rivoluzione l’impostatura tattica e di uomini che tanti bei sprazzi aveva mostrato anche sotto l’esuberante gestione Andreazzoli. 

L’apporto del tecnico ex-Sassuolo è però evidente per quanto riguarda la solidità mentale e difensiva dei suoi, proprio come chiedeva in settimana il presidente Corsi. E tuttavia nel corso del primo tempo i toscani concedono più di qualcosa agli ospiti, soprattutto in contropiede, e soprattutto a Kevin Lasagna, che, al 25′, ben imbeccato da De Paul, spara sulla traversa un’ottima occasione. Malgrado un primo tempo a tinte prevalentemente bianconere al minuto 41 è proprio l’Empoli a portarsi in vantaggio: dopo uno splendido fraseggio in area Caputo appoggia l’assist vincente per Zajc, che incrocia ottimamente battendo Musso. Secondo gol stagionale per il cristallino talento sloveno.

Ad inizio ripresa, sulle ali dell’entusiasmo, i toscani padroneggiano il possesso. Al minuto 51, sugli sviluppi di un corner, Caputo impatta di testa su un’abile torre di Krunic: 2-0 per i padroni di casa.

L’Udinese non getta la spugna, e al 78′ Lasagna scippa letteralmente il pallone a Maietta, che stende l’attaccante azzurro in un’uscita dall’area di rigore. Dal dischetto si presenta De Paul, che malgrado l’ottimo avvio di stagione, spara incredibilmente alto. 

Sembra la parola fine, ma i friulani sono tenaci e abili a restare ancora appesi al match, e a riaprirlo all’81’ grazie a Pussetto, cinico a chiudere di testa un bel cross del neo-entrato di Machìs, autore di una travolgente galoppata sulla corsia di sinistra.

Il gol regala un finale palpitante, ma l’Empoli riesce a difendere un preziosissimo vantaggio, e centra così la propria seconda vittoria stagionale.

Nubi invece a Udine sulla gestione Velàzquez. Il giovane allenatore, alla luce di questa nuova sconfitta, vede la sua panchina seriamente traballare.

Tabellino

EMPOLI (4-3-2-1): Provedel, Di Lorenzo, Silvestre, Maietta, Antonelli, Bennacer, Acquah, Traorè (91′, Vaseli), Zajc (60′, La Gumina), Krunic (82′, Brighi), Caputo. Allenatore: Iachini.

UDINESE (3-4-3): Musso, Wague, Troost-Ekong, Samir (64′, Machìs), ter Avest (83′, D’Alessandro), Mandragora, Fofana, Larsen, Pussetto, De Paul, Lasagna. Allenatore: Velàzquez.

Ammoniti: Di Lorenzo (Empoli), Krunic (Empoli), Mandragora (Udinese), Fofana (Udinese).

Marcatori: Zajc (41′, Empoli), Caputo (51′, Empoli), Pussetto (81′, Udinese).

Chievo Verona-Bologna: un pari che non fa felice nessuno.

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Nella sfida salvezza tra Chievo e Bologna nessuna delle due compagine riesce a prevalere sull’altra. Ospiti in vantaggio con Santander; le reti di Meggiorini e Obi portano i clivensi in vantaggio. Nella ripresa ci pensa Orsolini a ristabilire l’equilibrio. Nel dopo parttita arrivano le dimissioni di Ventura.

Tabellino: 

Chievo (3-5-2): Sorrentino; Bani, Rossettini, Barba; Depaoli, Obi (87′ Pellissier), Radovanovic, Hetemaj (68′ Leris), Kiyine; Meggiorini (64′ Birsa); Stepinski. All. Ventura A disposizione: Semper, Seculin, Lèris, Cesar, Giaccherini, Juwara, Burruchaga, Birsa, Grubac, Pellissier, Vignato

Bologna (3-5-2): Skorupski; Calabresi (46′ Orsolini), Danilo (71′ Gonzalez), Helander; Mbaye, Dzemaili (46′ Poli), Pulgar, Svanberg, Krejci; Palacio, Santander. All. Inzaghi      A disposizione: Da Costa, Santurro, Gonzàlez, De Maio, Paz, Orsolini, Nagy, Poli, Donsah, Destro, Okwonkwo, Falcinelli. 

Ammoniti: Bani (C), Meggiorini (C), Calabresi (B), Helander (B), Krejci (B)

Marcatori: 4′ Santander (B), 20′ rig. Meggiorini (C), 44′ Obi (C), 56′ Orsolini (B)

La Partita

Primo tempo:  dopo tre minuti di gara Santander sigla il gol del vantaggio con un colpo di testa su assist di Danilo. Gol che viene momentaneamente annullato dall’arbitro Daniele Orsato per una presunta posizione irregolare dell’attaccante uruguaiano. La rete viene convalidata dopo un’attenta analisi. Inizio subito in salita per il Chievo. All’8′ Meggiorini finisce sul libretto dei cattivi per eccessive proteste nei confronti del direttore di gara. Lo stesso giocatore suona la carica e va vicino alla rete del pareggio, ma il pallone si perde alto sulla porta difesa da Skorupski. La risposta degli ospiti arriva all’11’ con uno scambio rapido tra Palacio e Santander, il destro secco dell’argentino viene rimpallato da Sorrentino, sulla ribattuta arriva Dzemaili che calcia alto. Al 16′ Bani è il secondo giocatore a ricevere il giallo per un rude intervento a metà campo. Due minuti dopo grande azione di Kiyine, che supera Mbaye e Dzemaili ed entra in area di rigore, il suo cross viene intercettato con il braccio da Calabresi, Orsato non ha dubbi e concede il penalty ai padroni di casa. Dal dischetto Meggiorini è glaciale, niente da fare per Skorupski. Il Chievo prende coraggio e mette in difficoltà i bolognesi, autori fino a quel momenti di una buona prestazione. Prima ci prova Kiyine al 25′ con un tiro sporco allontanato in calcio d’angolo dal portiere ospite, poi al 27′ errore di Skorupski, che perde il pallone in uscita: Stepinski sbaglia il tocco corto per Meggiorini, sopraggiunge Radovanovic il cui destro però si perde a lato. Il Bologna risponde al 30′ con un colpo di testa su calcio d’angolo di Helander che si perde sul fondo. Due minuti dopo ci prova Obi, le stecca del giocatore ex Inter viene sporcata in angolo da Mbaye.  Al 37′ arriva anche la prima ammonizione nelle file del Bologna, stavolta il protagonista è Helander, colpevole di un colpo illecito ai danni di Meggiorini a metà campo. Il finale di primo tempo vede entrambe le squadre abbassare i ritmi, ma nonostante tutto è il Chievo ad andare in vantaggio sul finire della prima frazione con Obi, abile a depositare in porta un assist involontario di Meggiorini. Di fatto il primo tempo si chiude con questa rete. 

Secondo tempo: la ripresa si apre con un doppio cambio nel Bologna: dentro Orsolini  e Poli per Calabresi e Dzemaili. Subito due cambi per Inzaghi, che vuole pareggiare immediatamente i conti. Tuttavia è il Chievo che va vicino al colpo del K.O al 50′: lancio lungo di Hetemaj e sponda di testa di Kiyine che per poco non innesca Stepinski.  Al 51′ Krejčí è il secondo giocatore del Bologna ad essere ammonito. Un minuto dopo Svanberg va vicino al gol del 2-2, ma il suo tiro finisce a lato. La rete del 2-2 è solo rimandata, ci pensa Orsolini con un perentorio colpo di testa su assist di Krejčí a ristabilire l’equilibrio. Stepinski al 62′ anticipa Helander di testa, ma la sua conclusione è debole e si perde tra le braccia di Skorupski. Ventura decide di inserire Birsa al posto di Meggiorini, autore di una discreta prova. Al 68′ arriva anche la seconda sostituzione da parte del Chievo, dentro Leris e fuori Hetemaj. Il Bologna resta in pressione e al 69′ va vicino al gol del contro sorpasso: punizione spettacolare di Orsolini, ma è altrettanto stupefacente la parata di Sorrentino, che devia il pallone in angolo. Inzafìgi è costretto a giocarsi l’ultimo cambio a causa dell’infortunio di Danilo, al suo posto entra Gonzalez. All’80’ dopo una serie di batti e ribatti in area del Chievo Santander scarica il sinistro e Sorrentino devia ancora una volta in angolo. All’84’ ci prova Depaoli con un gran tiro, risponde presente Skorupski che devia il pallone oltre il montante. All’86’ Obi e costretto ad abbandonare il campo per infortunio e viene sostituito dallo storico bomber clivense Pellisier. Il finale di gara non regala più emozioni e dopo tre minuti di recupero si conclude la partita. Il Chievo con questo pareggio cancella la penalizzazione, ma il terremoto in casa clivense arriva ugualmente con le dimissioni di Ventura. Il Bologna non riesce a staccarsi dalla zona calda della classifica, rimandando a un punto dalla zona retrocessione. 


Atalanta – Inter 4-1, l’Inter crolla sotto la vendetta di Gasperini

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Prestazione impalpabile della squadra di Spalletti che perde a Bergamo subendo due gol da palle inattive e confermando la difficoltà di vincere in questo campo, espulso Brozovic nel finale

Nel lunch match della XII giornata di Serie A l’Atalanta ospita l’Inter all’Atleti Azzurri d’Italia, la squadra di Gasperini arriva da tre vittorie consecutive e vuole continuare la tradizione positiva contro i nerazzurri di Milano reduci anch’essi da una serie positiva che li ha portati stabilmente al secondo posto in classifica.

Iniziano meglio i padroni di casa che mettono subito alle corde gli avversari attaccando con continuità e al 9′ si portano già in vantaggio sfruttando una ripartenza di Gosens che trova la deviazione vincente di Hateboer; la squadra di Spalletti accusa il colpo ma non riesce a prendere in mano il pallino del gioco e lascia l’iniziativa all’Atalanta che continua ad riversarsi in attacco sfiorando il raddoppio prima con Gomez poi con Ilicic che si va murare la conclusione da Handanovic da posizione ravvicinata.

La prima vera occasione degli ospiti arriva al minuto 35 con il colpo di testa di Perisic su cross di D’Ambrosio che però termina di poco alto, prima dell’intervallo è ancora l’Atalanta a rendersi pericolosa prima con la conclusione di Ilicic neutralizzata ancora una volta da Handanovic poi con la doppia occasione di Toloi che però non riesce a trovare la via del gol.

Si va negli spogliatoi sul risultato di 1-0, nella ripresa gli ospiti trovano subito il pari grazie al rigore conquistato per fallo di mano di Mancini in area e realizzato da Icardi; dopo il pareggio però la squadra di Spalletti fatica a costruire gioco e ad arginare le avanzate offensive come nel primo tempo e al 63′ subisce il gol del sorpasso ad opera di Mancini che insacca di testa su punizione di Ilicic dalla sinistra.

Spalletti corre ai ripari e inserisce Miranda al posto di Vrsaljko ma continua a subire le iniziative avversarie senza riuscire a reagire e nel finale incassa il gol di testa di Djimsiti sempre su calcio da fermo di Ilicic mentre l’espulsione di Brozovic per frustrazione al 92′ da il via libera al sigillo finale di Gomez all’ultimo minuto di recupero che porta il risultato finale sul 4-1.

Prestazione impalpabile dell’Inter che a Bergamo è sembrata una squadra lontanissima dalle prestazioni più che positive mostrate in campionato e Champions nelle ultime gare mentre l’Atalanta vince confermandosi la bestia nera per la compagine nerazzurra di Milano.

TABELLINO

ATALANTA – INTER 4-1

ATALANTA(3-4-1-2): Berisha 6; Toloi 6,5 (56′ Castagne 6) , Djimsiti 7, Mancini 7,5; Hateboer 7,5, Freuler 7,5, De Roon 7, Gosens 7,5; Ilicic 8; Zapata 6,5 (71′ Pasalic 6), Gomez 8

A disposizione: Rossi, Gollini, Bettella, Ali Adnan, Kulusevski, Valzania, Pessina, Palomino, Barrow, Rigoni

Allenatore: Gian Piero Gasperini 7,5

INTER (4-3-3): Handanovic 6,5; D’Ambrosio 6, Miranda 5 (71′ Vrsaljko 5), Skriniar 5, Asamoah 4,5; Gagliardini 5, Brozovic 4, Vecino 4,5 (46′ Borja Valero 5,5); Politano 5 (66′ Keita Baldé 5) , Icardi 5,5, Perisic 4,5

A disposizione: Padelli, Ranocchia, Joao Mario, Martinez, Dalbert, Nainggolan, Candreva, De Vrij

Allenatore: Luciano Spalletti 5,5

Marcatori: 9′ Hateboer, 47′ Icardi (rig.), 63′ Mancini, 89′ Djimsiti, 94′ Gomez

Arbitro: Maresca 6

Ammoniti: 26′ Vecino; 36′ Brozovic; 42′ Skriniar; 69′ Hateboer; 76′ Gagliardini; 78′ De Roon; 80′ Gomez

Espulsi: 90′ Brozovic

Serie A, Torino-Parma si chiude con il risultato di 1-2.

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Il campionato di Serie A nella dodicesima giornata, ha visto il Torino ospitare allo Stadio Olimpico Grande, il Parma. Per i padroni di casa la sfida non si è conclusa nel migliore dei modi, dato che dopo questa sconfitta si fermano a quota 17. I granata non riescono ancora a piazzarsi nella zona Europa League e ora sono a meno uno dalla Fiorentina che ha guadagnato un punticino pareggiando col Frosinone. 

Il Parma con questa vittoria raggiunge i 17 punti. La formazione di D’Aversa espugna l’Olimpico Grande evidenziando le proprie capacità offensive e qualche problema nella difesa degli avversari. Il Torino cade nuovamente dopo la scorsa gara, in cui invece, aveva dimostrato tutte le sue capacità vincendo contro la Sampdoria. Il Parma dal canto suo festeggia questi tre punti importanti dato che arrivava da due sconfitte e un pareggio. 

Gervinho esulta dopo il gol.

LE SQUADRE:

TORINO (3-5-2): Mazzari schiera i suoi con il solito 3-5-2. Sirigu in porta, Djidji, Nkoulou ed Izzo in difesa. A centrocampo, De Silvestri, Baselli, Rincón, Soriano e Aina. Falque e Belotti le due punte. 

PARMA (4-3-3): D’Aversa invece sceglie il fidato 4-3-3 usato anche contro il Frosinone e l’Atalanta. Tra i pali Sepe, in difesa Gagliolo, Bastoni, Alves e Iacoponi. Barillà, Scozzarella e Grassi a centrocampo. In attacco Gervinho, Inglese e Biabiany. 

PRIMO TEMPO: 

In apertura di gara entrambe le squadre si dimostrano subito offensive, vogliono la vittoria. Al 6′ minuto Gervinho prova il tiro ma palla alta sopra la traversa. Tre minuti più tardi il Parma va in vantaggio con un tiro di Gervinho che approfittando di un pasticcio del Torino in difesa, segna il suo quarto gol in campionato. Al 12′ Belotti raccoglie un assist di Soriano, ma non riesce a trovare la porta perché disturbato da un rimbalzo complicato e dal portiere Sepe. Al minuto 22 il difensore granata rimane a terra e l’arbitro dopo aver consultato la Var decide per la rimessa laterale.

25esimo, l’attaccante Gervinho trova molti spazi aperti per passare e così dà palla a Gagliolo che la passa ad Inglese. Izzo non riesce a fermare l’attaccante e il Parma trova il raddoppio. Terzo gol stagionale dell’attaccante crociato. Gli ospiti sfiorano di nuovo il gol al 32′, questa volta con Biabiany che dopo un’azione costruita da Gervinho e Barillà, trova Sirigu. Al 37′ mischia nell’area del Parma, Baselli tira di potenza di destro e Sepe non può nulla. Torino a 1. Terza rete di Baselli in quattro gare. La partita sembra riaprirsi a pochi minuti dall’intervallo. Massa concede due minuti di recupero, ma il primo tempo si chiude col Parma in vantaggio.

Pesante sconfitta in casa per il Torino.

SECONDO TEMPO:

Si apre il secondo tempo e il Parma dimostra subito al Toro di non aver intenzione di mollare la presa. Mazzarri effettua il primo cambio: fuori Djidji per Zaza. Al 53′ di nuovo il Parma con Gervinho sfiora il gol. L’attaccante su assist di Inglese tira ma colpisce la traversa. Secondo cambio per il Torino, Berenguer al posto di Soriano. Il Toro non vuole cedere all’avversario, infatti al 63′ Zaza prova a mettere in difficoltà Sepe, ma il portiere non si fa trovare impreparato. 

Il Parma non ha grandi problemi, ed è sempre pronto a far ripartire Gervinho che questa volta prova un tiro da fuori area ma il pallone finisce sul fondo. Belotti ha poche occasioni su cui creare palle gol, ma offre un assist a Berenguer che tira di testa verso la porta avversaria, dove c’è Sepe ad accogliere il pallone. L’intensità del Torino cala nel finale e Gagliolo ne approfitta sfiorando il secondo gol della sua carriera. Super Sirigu che rimedia agli errori in difesa parando il tiro di sinistro del difensore. L’arbitro concede quattro minuti di recupero. La partita si chiude con il risultato di 1-2.

IL TABELLINO:

TORINO (3-4-1-2): Sirigu 7,5; Izzo 4,5, Nkoulou 6, Djidji 5 (3′ st Zaza 5); De Silvestri 5,5, Baselli 6 (37′ st Parigini sv), Rincon 6,5, Aina 5,5; Soriano 5,5 (13′ st Berenguer 4,5); Iago Falque 5, Belotti 5,5. A disp.: Ichazo, Rosati, Bremer, Moretti, Ansaldi, Lukic, Damascan, Edera. All.: Mazzarri 5.
PARMA (4-3-3): Sepe 7; Iacoponi 6, Bruno Alves 6, Bastoni 7, Gagliolo 7; Scozzarella 6,5 (32′ st Deiola 6), Grassi 6, Barillà 6,5; Gervinho 8, Inglese 7,5 (23′ st Ceravolo 6), Biabiany 6,5 (24′ st Gazzola 6). A disp.: Frattali, Bagheria, Gobbi, Siligardi, Ciciretti, Rigoni, Di Gaudio, Da Cruz, Sprocati. All.: D’Aversa 6,5.

MARCATORI: Gervinho (9′), Inglese (25′), Baselli (37′)

AMMONITI: De Silvestri, Rincon, Barillà, Gagliolo, Sepe.

ARBITRO: Davide Massa (Imperia)

Serie B, Salernitana-Spezia 1-0: Bocalon fa ripartire i granata

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La Salernitana riscatta immediatamente la sconfitta di Venezia superando con il minino sforzo lo Spezia all’Arechi dopo una gara molto sofferta.

Di buono, infatti, c’e’ solo il risultato per i granata che, dopo aver trovato il vantaggio dopo un quarto d’ora grazie al solito Bocalon e in superiorita’ numerica per l’espulsione di Bartolomei alla fine del primo tempo, nella ripresa riunciano a giocare subendo l’assalto dello Spezia che avrebbe meritato il pari per quanto creato. Sono comunque tre punti pesanti per gli uomini di Colantuono,  che cosi risalgono al terzo posto in classifica.

La partita:

Emergenza a centrocampo per Colantuono che deve riunciare agli infortunati.Odjer, Akpa-Akpro e Di Gennaro. Il tecnico granata pero’ ripropone il solito 3-5-2 con.Micai in porta, in difesa Mantovani, Migliorini e Gigliotti. A centrocampo, Di Tacchio è  il vertice basso assistito da Castiglia e Mazzarani con Casasola e Vitale sulle fasce. In attacco, Bocalon e Jallow.

4-3-3 per lo.Spezia di Marino: Lamanna in porta, Terzi e Capradossi al centro della difesa, con De Col e Augello sulle corsie. A centrocampo, Bartolomei, Riccine Crimi. In attacco, tridente composto da Okereke, Pierini e Galabinov.

Primo tempo:

Dopo un minuto, incursione di Jallow che crossa al centro dove Lamanna in uscita smanaccia. Al 10′, Okereke si presenta in area di rigore granata, ma anziche’ concludere si fa anticipare sul piu bello da Gigliotti. Cinque minuti dopo, la Salernitana passa in vantaggio: Mazzarani, liberato da Bocalon, va al tiro trovando la respinta di Lamanna. Sulla sfera si avventa come un falco l’attaccante granata che deposita in porta. Al 17′, lo Spezia prova a reagire subito con Bartolomei, il cui tiro viene respinto da Micai. Con il passare dei minuti, la Salernitana gestisce il match mentre gli ospiti faticano a rendersi pericolosi. Al 39′, un calcio di punizione di Pierini viene respinto da Micai, sugli sviluppi dell’azione il portiere granata esce a vuoto ma Okereke non ne approfitta. Al 43′, Mazzarani libera la conclusione, palla pero’ in curva. Un minuto dopo, Bartolomei commette fallo su Mazzarani e viene ammonito. Il centrocampista spezzino si lascia scappare una parola di troppo verso l’arbitro che lo espelle. Finisce cosi il primo tempo. 

Secondo tempo:

Al 53′, primo cambio nella Salernitana: dentro Djuric per Jallow. L’attaccante bosniaco, appena entrato, sfiora subito il gol con un colpo di testa che sfiora il palo. Al 56′, anche Marino sostituisce Pierini con Bidaoui. Attacca a testa bassa lo Spezia costringendo i granata a non uscire dalla propria meta’ campo. Al 61′ cross di Casasola, Castiglia colpisce debolmente. Al 24′, destro da fuori di Terzi, Micai si supera. Al 71′, secondo.cambio nei liguri: fuori De Col, dentro Vignali. Un minuto dopo, traversa di Galabinov su calcio piazzato. Trema la Salernitana. Colantuono corre ai ripari inserendo forze fresce a centrocampo come Palumbo al posto di Castiglia. Marino, invece, mette dentro Maggiore per Crimi. Forcing spezzino nei minuiti finali. I granata ,pero’,  resistono e incamerano tre punti d’ oro.

Il Tabellino:

SALERNITANA (3-5-2): Micai, Vitale, Mantovani, Gigliotti, Di Tacchio, Casasola, Castiglia (74′ st Palumbo), Bocalon, Migliorni, Jallow (53′ st),Mazzarani( 83’st Anderson). A disp: Vannucchi, Pucino, Anderson, Vuletich, Djuric, Bellomo, Palumbo, Orlando, Anderson, Lazzari. All. Stefano Colantuono

SPEZIA(4-3-3): Lamanna, Augello, Pierini (56′ st Bidaoui) , Ricci, Galabinov, Capradossi, Crimi (76’st Maggiore) , Bartolomei, Terzi, Okereke, De Col (73’st Vignali) . A disp: Manfredini, Barone, Crivello, Giani, Mora, Gudjohnsen, De Francesco, Bastoni, Vignali, Maggiore, Bidaoui, Bachini. All. Pasquale Marino

Marcatore: 15′ pt, Bocalon (S)

Arbitro: Dionisi Federico ( Aquila) ,  A/A: Pagliardini/Sechi

Angoli: 4-9

Note: 8.743 spettatori

Recuperi: 2′ pt, 4′ st

Ammoniti: Bocalon (S)

Espulsi: Bartlomei (SP)