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Di nuovo ha vinto la violenza. Come in quel superclásico del 2015, anche questa sera in Libertadores la violenza ha preso il sopravvento.
Lancio di oggetti e di spray orticante (in un primo momento si pensava a fumogeni) contro il pullman del Boca all’arrivo al Monumental. Vari giocatori del Boca sono rimasti colpiti tra cui il capitano Perez che ha rimediato una prognosi di 6 giorni. Nel frattempo fuori dal Monumental i tifosi del River hanno fatto di tutto e di più: scontri con la polizia, macchine rubate, saccheggiamenti…insomma una vera e propria scena di guerra a cui ha assistito non solo la Conmebol ma anche Infantino.
Nel mezzo di tutta questa situazione il Boca ha richiesto la sospensione e il rinvio della partita nonostante ci fossero le pressioni di Conmebol e Fifa a finchè la gara fosse comunque disputata. Dopo, la Conmebol ha inviato i medici nello spogliatoio per controllare i giocatori, Angelici ha incontrato D’Onofrio e il presidente di Conmebol, Alejandro Domínguez, per determinare il destino dell’incontro. Di comune accordo e dopo un attesa durata oltre due ore si è arrivati alla decisione che la gara non verrà disputata questo sabato ma bensì domani alle ore 17 locali (21 ora italiana). Che dire…Ennesima sconfitta per il calcio sudamericano che non è stato in grado di gestire una partita così importante come quella che doveva andare in scena oggi. L’unico sollievo è che grazie alla finale unica del prossimo anno, forse, si riuscirà ad estirpare questo grande problema della violenza al di fuori degli stadi. Per il momento ne usciamo sconfitti.
Nella tredicesima giornata di Serie B il Venezia di Walter Zenga batte il Brescia di Eugenio Corini per 2-1, balza all’undicesimo posto a pari merito con Cremonese e Ascoli e portandosi a +4 dalla zona playout. Bresciani che rimangono fermi al settimo posto. Il Cittadella di Venturato non va oltre lo 0-0 contro il Livorno, un pareggio che non fa felice nessuno.
Venezia-Brescia
Il colpo grosso della giornata è firmata Venezia, vittorioso per 2-1 contro il più quotato Brescia. Zenga schiera i suoi con un offensivo 4-2-3-1, Corini ripropone il classico 4-3-1-2. I ritmi sono molti alti, al 4′ minuto Donnarumma sigla il gol del vantaggio, ma la rete viene annullata per una posizione irregolare dello stesso attaccante. I padroni di casa rispondono subito con Di Mariano che non trova di poco la via del gol. Rete che è solo rimandata, infatti è lo stesso attaccante a siglare il vantaggio al 14′, grande palla di Vrioni per Di Mariano, che dribla il portiere ospite e deposita in rete. Al 22′ arriva la seconda svolta del match con l’espulsione di Falzerano nelle file del Venezia. Il Brescia si riversa in avanti, ma i lagunari resistono e trovano il gol del raddoppio al 38′: punizione di Bentivoglio, sponda di Pinato per Di Mariano che sigla di testa il gol del 2-0. Con questa doppietta sono cinque le reti della punta veneziana in questo campionato. Il primo tempo vede il Brescia andare vicino al gol con Dall’Oglio, con la palla che termina a lato di poco.
Il secondo tempo è un dominio degli ospiti. Tra il 50′ e il 54′ i bresciani collezionano ben quattro palle gol che non vengono sfruttate a dovere. Al 72′ ci prova Spalek, il cui tiro viene ribattuto dalla difesa di casa. Il Venezia si difende con ordine, ma non rinuncia alla tattica del contropiede, che si verifica al 78′ con Di Mariano, che impegna Alfonso con un bolide dai 25 metri. Nei minuti di recupero il Brescia trova il gol della speranza con un colpo di testa di Donnarumma su assist di Morosini. Il parziale per non cambierà più e la partita si conclude dopo cinque minuti di recupero con il parziale di 2-1 per i padroni di casa.
Livorno-Cittadella
Allo stadio Armando Picchi va in scena una partita molto equilibrata. Padroni di casa che si schierano con il 3-5-2, ospiti che si presentano con il 4-3-1-2. La prima occasione della partita arriva al 6′ ed è di marca livornese: Valiani prova il tiro dal limite dell’area e centra un clamoroso incrocio dei pali. I padroni di casa sono nuovamente pericolosi con Agazzi al 17′ e Murilo al 21′. La prima occasione ospite arriva con Finotto al 23′, il colpo di testa per termina alto sulla traversa, ma la grande occasione per il vantaggio del Cittadella arriva al 26′ su calcio di punizione. La palla viene deviata dalla barriera e per poco non beffa Zima. Sul successivo calcio d’angolo Finotto colpisce nuovamente di testa e non trova la porta di poco. Diamanti prova a suonare la carica ai suoi al 28′ con una rasoiata bloccata a terra da Paleari. Al 35′ ci prova ancora il Livorno, stacco imperioso di Dainelli con il pallone che schiaccia per terra e termina a lato. Il finale della prima frazione si conclude senza ulteriori emozioni.
Il secondo tempo vede protagonista i padroni di casa al 47′ con Raicevic, il suo diagonale sfiora il palo. Al 49′ Paleari stende in uscita Murilo e l’arbitro assegna calcio di punizione dal limite. Dai replay però è chiaro che l’intervento si consumi in area e non fuori come segnalato dal direttore di gara. Episodio che farà sicuramente discutere. Diamanti prova il tiro, ma il pallone finisce sul fondo a causa di una deviazione. Al 58′ ci prova nuovamente Finotto, ma anche stavolta l’attaccante del Cittadella non riesce a scaricare la palla in rete. Il Livorno torna a rendersi pericoloso al 65′, tiro-cross del neo entrato Giannetti che costringe Paleari a smanacciare. Il Livorno prende coraggio e costringe gli ospiti a difendersi. Al 78′ arriva la super occasione per Giannetti. Azione travolgente dell’attaccante scuola Juve, che salta secco Frare e scarica con il destro sul primo palo, strepitosa risposta di Paleari che nega il vantaggio ai padroni di casa. All’83’ Finotto sbraccia su Gasbarro, per l’arbitro non ci sono dubbi e lo espelle. Cittadella che finirà quindi la partita con un uomo in meno. Il Livorno si getta in avanti alla ricerca di tre punti preziosissimi per la lotta salvezza, ma si tratta di un forcing confuso che di fatto non impensierisce la squadra ospite. Dopo cinque minuti di recupero si conclude a reti bianche la sfida. Il Cittadella fallisce così l’opportunità di portarsi al terzo posto in solitaria, il Livorno resta sempre ultimo.
Tabellini
VENEZIA-BRESCIA 2-1
14′ , 37′ Di Mariano (V), 92′ Donnarumma (B)
Venezia (4-2-3-1): Vicario; Zampano, Domizzi, Modolo, Bruscagin; Bentivoglio, Pinato (79′ Segre); Falzerano, Citro (57′ Suciu), Di Mariano; Vrioni (63′ Litteri). All. Zenga
Qualifiche intense ed emozionanti per l’ultimo Gran Premio dello stagione, quello di Yas Marina ad Abu Dhabi.
Grandi sorprese già a partire dalla Q1: ruba la scena ai migliori Fernando Alonso che nonostante la monoposto non competitiva riesce a qualificarsi per la seconda fase, al contrario del compagno di squadra Vandoorne che si blocca alle porte della Q2. Non si qualificano anche le due Toro Rosso con particolare amarezza per la situazione di Pierre Gasly che allo scattare delle bandiere a scacchi stava nettamente migliorando la sua prestazione precedente, portandosi a un tempo sicuramente sufficiente per entrare in Q2, ma a causa di un problema sulla sua monoposto ha dovuto rallentare di colpo.
La seconda parte delle qualifiche ha portato un po’ di preoccupazione anche nei top team a causa del velocissimo miglioramento della pista e per questo motivo anche delle prestazioni di chi ha tentato un secondo passaggio sulla linea a scacchi. Quasi tutti i top erano scesi in pista con le supersoft ma hanno poi dovuto ripetere il giro con le più prestazionali hypersoft. Alla conclusione del giro tutti i piloti, tranne Max Verstappen, hanno avuto la possibilità di abortire il tempo – rallentando sul finale – per non essere costretti a scattare al via con le gomme rosa, famose per la velocissima usura durante i Gp. Il più sfortunato sarà quindi proprio l’olandese Verstappen, che scatterà con una strategia diversa da quella dei suoi compagni.
La Q3 non ha invece lasciato spazio per dubbi: Lewis Hamilton è andato a prendersi la sua undicesima pole stagionale con un crono di 1’34″794, posizionandosi davanti al compagno di squadra Valtteri Bottas e alle due Ferrari.
Sebastian Vettel scatterà terzo, per lui un tempo di 1’35″125 e una grandissima prestazione nel primo e secondo settore ma una netta differenza con Mercedes nell’ultima parte della pista. Quarta posizione per Kimi Raikkonen, all’ultima qualifica con Ferrari, seguito da Daniel Ricciardo, a sua volta pronto per i saluti con Red Bull, e un po’ meno prestazionale Max Verstappen.
Alle spalle dei top si è posizionato uno dei migliori Romain Grosjean della stagione, seguito da Charles Leclerc che nel Q2 ha addirittura fatto segnare i suoi tifosi con dei “miglior settori assoluti” nelle prime due parti della pista.
“La giornata di domani sarà lunga e noi siamo fiduciosi” ha detto Sebastian Vettel ai microfoni di Sky, dando voce a un pensiero comune tra i piloti, che vorrebbero chiudere l’anno nel migliore dei modi. Nel frattempo arriva un grande risultato dalla Formula 2: George Russell, futuro pilota Williams, ha conquistato il titolo mondiale nella Gara 1 di sabato pomeriggio.
Dopo la sessione di prove libere, che venerdì pomeriggio ha visto Valtteri Bottas prendersi il primo posto con un crono di 1’37’236, i protagonisti del Gran Premio di Abu Dhabi scendono di nuovo in pista nella mattinata italiana di sabato per le FP3, ultimo momento di prove prima delle attese qualifiche. Sarà un sabato carico di emozioni per tutti, in attesa dell’ultimo Gran Premio dell’anno, visti i tanti saluti attesi per il fine settimana.
La terza sessione di prove libere è, come sempre, la più attesa del weekend perchè quella più indicativa per capire le prestazioni delle monoposto prima delle qualifiche.
A prendersi il crono migliore, mettendosi ancora una volta a dettare il passo, è stato il campione del mondo in carica Lewis Hamilton, seguito dai due ferraristi con Raikkonen al secondo posto e Vettel al terzo.
Non così bene l’altro uomo Mercedes, Valtteri Bottas, che chiude al quinto posto mettendosi in mezzo tra i due piloti Red Bull. Per Max Verstappen un buon quarto tempo mentre continua l’incredibile sfortuna del compagno Daniel Ricciardo. La macchina del numero 3, in questo fine settimana al suo ultimo – e centesimo – Gran Premio in Red Bull, si è fermata quasi al termine della sessione. Il team ha fatto sapere che c’è stato un calo di pressione dell’acqua, ma che non è stato questo il problema, conseguenza, ma nei box stanno aspettando di capire quale sia la causa del problema.
Brutto scambio tra Grosjean e Gasly: i due hanno avuto una incomprensione sul passaggio e hanno finito per avere un contatto a pochi munuti dalla fine delle FP3.
Sessione non perfetta anche per il futuro pilota Ferrari Charles Leclerc: tredicesimo e finito a muro nella curva dell’hotel per aver perso il posteriore.
Qualifiche attese per le ore 14, fondamentali per i piloti e i team per poter ottenere il miglior risultato possibile prima dello stop invernale, e alle ore 15.40 italiane andrà in onda l’ultima Gara 1 della stagione di Formula 2, prima dell’attesa Gara 2 di domenica.
CLASSIFICA TERZA SESSIONE DI PROVE LIBERE GP ABU DHABI 2018:
2a2 alla Bombonera, oggi al Monumental si fà la storia. Riuscirà il River a far valere il fattore campo o Tevez e compagni alzeranno la coppa?
Giornata decisiva nella Coppa Libertadores. Il Superclasico affronta il ritorno dopo il 2a2 dell’andata. Al Monumental, diretta ore 21 su DAZN, andrà in scena una partita attesissima e ricca di patos che neanche un derby nostrano conosce. Quella tra Boca e River è una rivalità che è difficile da spiegare e non basterebbero nemmeno le pagine di un libro per poterla riassumere.
River sulla carta favorito come nella gara di andata, il segno 1 al momento si assesta a 2.20 con il segno Goal, che a mio avviso potrebbe essere un risultato da non sottovalutare, a quota 2.21
PRONOSTICO: Segno Goal a 2.21 / Risultato esatto 1-1 a 5.9
GUIDA TV
ORE 15.00 UDINESE v ROMA
SKY SPORT SERIE A 202
ORE 18.00 JUVENTUS v SPAL
SKY SPORT SERIE A 202
ORE 20.30 INTER v FROSINONE
ESCLUSIVA DAZN
ORE 15.00 UDINESE v ROMA
Roma nettamente superiore e nonostante, i cambi di allenatore possano portare sorprese, non penso che l’Udinese possa limitare di danni.
PRONOSTICO: 2 a 1.82
ORE 18.00 JUVENTUS v SPAL
Ronaldo e Co quest’oggi potrebbero portare a casa un bel risultato rotondo anche perchè la Spal è decisamente di una categoria inferiore. Il risultato che ho in mente potrebbe essere un rotondo 3-1 anche perchè credo che la squadra di Semplici, abile a giocate il contropiede, nella fase finale della gara quando la Juve avrà già acquisito il risultato potrà mettere a segno almeno il goal della bandiera.
PRONOSTICO: 1+Goal a 3.70
ORE 20.30 INTER v FROSINONE
L’Inter che non perde in casa da 6 gare affronta un Frosinone reduce da 4 risultati utili consecutivi. Stesso discorso della Juventus anche qui con la sola differenza che l’Inter tende a prendere spesso goal per le troppe amnesie tattiche in mezzo al campo, che squadre simili al Frosinone riescono a sfruttare molto bene a proprio vantaggio.
PRONOSTICO: 1+Goal a 3.1
Serie B che oggi scende in campo con quattro partite che potrete vedere in esclusiva tutte sul DAZN. Vi ricordo che potrete sfruttare il primo mese di visione gratuito e grazie ad Eurobet, iscrivendovi e depositando 10€ otterrete un ulteriore mese gratuito! –Registrati Ora–
Probabile formazione Carpi (4-4-2): Colombi; Pachonik, Sabbione, Poli, Wilmots; Jelenic, Concas, Di Noia, Pasciuti; Arrighini, Piscitella.
PRONOSTICO: Padova che tra le mura di casa al momento non ha mai perso (4 pareggi 1 vittoria). Carpi in esterna di contro ha vinto una sola volta. Segno 1 a 2.11
ORE 15.00 VENEZIA v BRESCIA
Probabile formazione Venezia (4-3-3): Vicario; Zampano, Modolo, Domizzi, Garofalo; Suciu, Bentivoglio, Segre; Falzerano, Litteri, Di Mariano.
PRONOSTICO: Padroni di casa che hanno un ottimo 80% di 1X nelle partite casalinghe. Percentuale che viene aiutata dal 100% di 1X subiti dal Brescia che infatti lontano da casa non ha mai vinto. Segno 1X a 1.32
ORE 18.00 BENEVENTO v PERUGIA
Probabile formazione Benevento (4-3-3): Puggioni; Gyamfi, Volta, Billong, Di Chiara; Ricci, Viola, Bandinelli; Bonaiuto, Coda, Insigne.
PRONOSTICO: Squadre simili con il Benevento a fasi alterne. Perugia che nel cammino esterno arriva con una vittoria sul Livorno ma che oggi difficilmente riuscirà a replicare. Segno 1X a 1.24
Chiudo il programma di oggi e la nostra multipla inserendo le partite più importanti del panorama Europeo restando comunque sui massimi campionati che sono già difficili di per se, figuriamoci quelli minori o quelli di paesi come Romania, Polonia e via discorrendo.
ORE 15.30 AUGSBURG v FRANCOFORTE
Separate da 360km e con Norimeberga da una parte e Stoccarda e Karsruhe dall’altra la partita di quest’oggi attrae tutti gli occhi della Bundesliga. Ospiti che nelle ultime nove gare hanno vinto sempre eccezion fatta per la sfida con il Norinberga terminata 1-1. Augsburg invece che tra le mura amiche ha il 60% delle gare giocate terminate in pareggio mentre il restante 40% va spartito in parti uguali tra sconfitte vittorie.
PRONOSTICO: Segno X2 a 1.52
ORE 20.45 ATL. MADRID v BARCELONA
In Spagna spazio ad un altra gara infuocata. Quest’a sera è il turnoo di Atl Madrid v Barcelona gara valida per la testa della classifica. Opsiti in gran forma. Al Wanda metropolitano quest’anno, l’Atletico ha conseguito fin qui ben il 100% di 1X con una media goal di 1.83. Barca che invece segna l’80% di X2 lontano dal Nou Camp con 1.60 di media goal a partita.
PRONOSTICO: Goal a 1.67
ORE 16.00 WATFORD v LIVEPOOL
La squadra di Klopp quest’oggi non dovrebbe avere problemi di alcune sorti. Il Pareggio è altamente probabile visto anche il fattore casalingo.
PRONOSTICO: Segno 2 a 1.56
ORE 16.00 WEST HAM v MAN CITY
Hammers che hanno un compito difficilissimo quest’oggi. Con sole due vittorie in ben 5 uscite è il momento della scossa. Il City di Guardiola ha collezionato ben 3 vittorie e zero sconfitte lontano da casa.
PRONOSTICO: 2+Goal a 2.75
ORE 18.30 TOTTENHAM v CHELSEA
Squadre praticamente uguali con leggera prevalenza per la squadra di casa che dalla suo oltre alle statistiche.
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Sfuma al 66′ la vittoria scaligera. Verona raggiunto dal pareggio dei rosanero che rimangono in vetta alla classifica
Ancora un turno senza vittoria per la squadra scaligera che sembra trovarsi in una fase involutiva. Non vince più. Mister Grosso ha collezionato soltanto un punto nelle precedenti 7 tornate. Manca anche il supporto dei tifosi, sono pochissimi sotto la pioggia in segno di protesta contro la Società. Altro discorso per il Palermo che arriva al Bentegodi forte delle ultime tre vittorie consecutive e del primato in classifica. Stellone, dal suo arrivo, non ha mai lasciato il campo sconfitto.
Una partita tutto sommato noiosa, rosanero più brillanti e spavaldi ad inizio mach, sembrano tenere bene il campo fino al 31′ del primo tempo quando Di Carmine servito da Matos infila Brignoli. L’inaspettato vantaggio risveglia il Verona e lascia stordito il Palermo che si lascia imbrigliare a centrocampo e perde la sua iniziale brillantezza.
Reagisce il Palermo
La ripresa vede le squadre tornare in campo con le stesse formazioni, primo cambio per il Palermo al 61′. Fuori Rispoli dentro Salvi. 5 minuti più tardi sugli sviluppi di un corner è Rajcovich di testa a scacciare i fantasmi della sconfitta. Imperioso stacco di testa e palla in rete alle spalle di Silvestri. Il Palermo tira un sospiro di sollievo. Al 73’ punizione dal vertice destro battuta da Crescenzi palla al centro area che viene allontanata dalla difesa.
Sul cambio fronte fraseggio sulla trequarti con terreno appesantito dalla pioggia che non accenna a smettere. Si registrano tentativi in attacco che non impensieriscono i portieri, il ritmo rimane blando. Continua a spingere il Palermo alla ricerca di un secondo gol che lo porterebbe a consolidare il primato in classifica. Non si danno per vinti i gialloblu che continuano a difendersi e provare qualche sortita in avanti. L’impressione dagli spalti è che entrambe le squadre si accontentino ora del pareggio. Un punto per il Verona per muovere la classifica ed uno per il Palermo in una difficile trasferta.
All’ 87′ fallo su Caracciolo lanciato in avanti, per l’arbitro non ci sono gli estremi della punizione anche se il difensore veronese ha accentuato il movimento della gamba verso l’alto.
Allo scadere il Palermo non incide più e il Verona raccoglie il suo secondo punto in otto partite. Un pareggio che non lo fa uscire da un lungo periodo di crisi con la panchina di Grosso che rimane traballante. Nulla di rilievo da ripotare nei 3 minuti di recupero, se non un interruzione di gioco per fallo su Falletti al limite dell’area che richiede l’intervento in campo dello staff medico. Finisce in parità al Bentegodi con una rete ciascuno. Il Palermo rimane in testa alla classifica in attesa della partita del Pescara di domenica contro l’Ascoli.
Sarà un fine settimana di grandissime emozioni. Un clima diverso che si percepisce nell’aria di Yas Marina, ad Abu Dhabi, già a partire dalla prima sessione di prove libere del fine settimana. Girano nei paddock le magliette Ferrari dedicate a Kimi Raikkonen, che dopo una lunga e brillante carriera a Maranello, lascerà la Rossa italiana per un contratto biennale in Alfa Romeo-Sauber. “We love Kimi” recitano le t-shirt dedicate al finlandese, in un gesto per niente banale da parte di tutto il team.
La commozione arriva però anche in casa McLaren: dopo diciassette anni nel mondo della Formula è tempo di saluti per Fernando Alonso. Sull’ala anteriore della monoposto dell’asturiano c’è un messaggio per tutti quelli che l’hanno sostenuto: “Hasta luego”, in nome di un saluto che potrebbe anche non essere un addio definitivo. Per Fernando, oltre al caso dedicato al suo ultimo Gran Premio, è arrivata anche la sorpresa del collega Carlos Sainz: per il ragazzo di casa Renault, che l’anno prossimo prenderà il posto di Alonso in McLaren, l’asturiano è sempre stato un mito assoluto. Sainz per rendere tributo allo spagnolo correrà infatti con un bellissimo casco con il numero 14.
Tempo di saluti anche per Daniel Ricciardo che si prepara a suo centesimo Gp con Red Bull, l’ultimo della carriera: il sorridente australiano lascerà la scuderia austriaca per scendere in pista a partire dal 2019 con la Renault e per il ragazzo più simpatico dei paddock, nonostante l’anno difficile, non c’è rammarico ma solo grande voglia di festeggiare e rendere omaggio a quella per molto tempo è stata la sua famiglia, in Toro Rosso prima e in Red Bull poi.
In questo clima particolare e molto positivo si inserisce anche Lewis Hamilton che per festaggiare la vittoria del suo quinto mondiale cambia numero sulla monoposto e dal celebre 44 passa al numero dei vincitori: 1.
Questo è l’ambiente generale con cui i piloti si sono preparati a scendere in pista per le FP1, sessione che ha visto sfrecciare un indemoniato Max Verstappen, forse alla ricerca di una vittoria finale dopo essersela vista rubare nel chiacchierato Gran Premio di Interlagos. A seguire l’ottima prestazione dell’olandese è stato il compagno di squadra Daniel Ricciardo, dimostrando ancora una volta che la Red Bull di fine anno non solo è competitiva ma fa anche paura agli avversari. A chiudere la top 5 sono stati i due piloti Mercedes Valtteri Bottas, terzo, e Lewis Hamilton, quarto, seguiti poi da un inaspettato Esteban Ocon, quinto. Il francese sta cercando di mostrare il talento per poter tornare in Formula 1 nel 2020, visto che avere un posto nel 2019 per lui sarà impossibile.
Un po’ staccate le due Ferrari, con Kimi Raikkonen al sesto posto e Sebastian Vettel al settimo. Non c’è però aria di preoccupazione nei box rossi perchè la prima sessione di prove è stata in gran parte dedicata allo studio dell’aerodinamica per il 2019 e al passo gara, fondamentale per domenica.
Presenti in pista, tra gli altri, anche alcuni dei futuri piloti della prossima stagione: Antonio Giovinazzi al posto di Charles Leclerc, chiude sedicesimo davanti al compagno di squadra, e Robert Kubica che sale sulla Williams portando a casa solo un’ultima posizione.
Unico intoppo della mattinata, presto risolto con una breve bandiera gialla, è stato l’incidente di Marcus Ericsson: il pilota si è girato su un cordolo (particolarmente alti e fastidiosi ad Abu Dhabi) e ha toccato muro con la sua Alfa Romeo-Sauber.
Sessione pomeridiana programmata per le ore 14 italiane, in attesa di capire con più certezza quali siano le reali prestazioni delle monoposto che domenica scenderanno in pista per l’ultima volta.
ORARI DIRETTE E DIFFERITE GRAN PREMIO DI ABU DHABI 2018:
venerdì 23 novembre 2018:
ORE 7.15– prove libere GP3 – diretta Sky Sport
ORE 8.30 – prove libere Formula 2 – diretta Sky Sport
ORE 10.00 – prima sessione prove libere Formula 1 (FP1) – diretta Sky Sport
ORE 12.10 – qualifiche GP3 – diretta Sky Sport
ORE 14.00 – seconda sessione di prove libere Formula 1 (FP2) – diretta Sky Sport
ORE 16.00 – qualifiche Formula 2 – diretta Sky Sport
Sabato 24 novembre 2018:
ORE 9.30 – gara 1 GP3 – diretta Sky Sport
ORE 11 – terza sessione di prove libere Formula 1 (FP3) – diretta Sky Sport
ORE 14 – qualifiche Formula 1 – diretta Sky Sport e diretta TV8
ORE 15.40 – gara 1 Formula 2 – diretta Sky Sport
Domenica 25 novembre 2018:
ORE 9.10 – gara 2 GP3 – diretta Sky Sport
ORE 10.35 – gara 2 Formula 2 – diretta Sky Sport
ORE 14.10 – Gran Premio Formula 1 – diretta Sky Sport e diretta TV8
Siamo arrivati all’ultimo appuntamento, nella splendida cornice di Abu Dhabi, della stagione di Formula 1 del 2018. Come sempre il sipario si apre sui piloti chiamati a rispondere alle domande dei giornalisti durante la conferenza stampa. Chiamati per un commento finale sono stati otto protagonisti della stagione, divisi in due sessioni distinte. I primi sono Fernando Alonso, che domenica parteciperà al suo ultimo Gran Premio di Formula 1, Lewis Hamilton, vincitore del mondiale, e i due giovanissimi Lando Norri e George Russel. I ragazzi chiami al fianco dei due mostri sacri della pista sono attualmente impegnati nel campionato di Formula 2 ma saranno piloti ufficiali in McLaren e Williams nella stagione 2019.
Il primo giro di domande della giornata è dedicato a quello che sarà il protagonista assoluto del fine settimana: Fernando Alonso. Per lui tante emozioni in questa conclusione di carriera che, però, sottolinea non essere per forza un addio assoluto. Su di lui si esprime positivamente Lando Norris, che ha corso con lui durante la 24 ore di Daytona e nel prossimo anno prenderà il suo posto in McLaren e l’altro giovanissimo, George Russel: “Fernando mancherà a questo sport, lui per me è sempre stato un riferimento”.
Ad esprimersi sulla carriera dell’eterno rivale è stato infine Lewis Hamilton: “I problemi che abbiamo avuto come compagni di squadra non erano tanto personali, quanto dettati dalla gestione del team e dalla situazione in cui ci trovavamo. In pista abbia spesso cercato di “danneggiarci” a vicenda, ma nel privato abbiamo sempre avuto uno splendido rapporto. La stima reciproca, poi, con gli anni è solo aumentata. È stato un privilegio poter correre con Fernando.”.
L’argomento si è poi spostato sul grande ritorno di Robert Kubica in Formula 1, dopo una assenza di ben otto anni e un infortunio gravissimo che lo aveva fermato quasi definitivamente. Hamilton si è detto felicissimo di poter tornare a correre con il polacco, suo collega dai tempi di kart: “Sono convinto che sia uno dei piloti migliori che abbia mai incontrato nella mia carriera. Dopo questi anni di difficoltà sono contentissimo che abbia l’opportunità di tornare a competere a questi livelli, e la sua presenza sarà sicuramente positiva per lo sport”. Il britannico cinque volte campione del mondo si è poi lasciato andare a una battuta sul fatto che, seppur di pochissimo, Kubica è più vecchio di lui e che quindi non sarà il secondo pilota più vecchio dei paddock (il primo è Raikkonen) ma il terzo.
Atmosfera non così leggera quella che invece si è percepita nella seconda conferenza stampa, con i due piloti Ferrari che hanno dovuto dividere il tavolo con gli agguerriti protagonisti del Gran Premio di Brasile: Esteban Ocon e Max Verstappen. Dopo gli spintoni dell’olandese ai danni del francese a Verstappen sono stati assegnati due giorni di servizio sociale per conto della FIA, ma la tensione non sembra ancora passata.
Ocon si è mostrato più rispettoso rispetto al post gara di Interlagos, quando aveva quasi riso devanti all’ira del pilota Red Bull: “Io e Verstappen ci conosciamo e ci scontriamo in pista da molto tempo, da quando correvamo nei kart. Il rapporto non è cambiato. L’importante è che le gare siano spettacolari per i fans. Sento addosso molte responsabilità e pressioni dall’accaduto, dobbiamo andare avanti e penso che se lui potesse tornare indietro non farebbe la stessa manovra, ma ormai è successo.”
Mentre dalle parole di Verstappen si percepisce ancora tanto rammarico per quello che è successo a pochi giri dalla possibile vittoria del Gp del Brasile. Ma a chiudere il discorso con una delle sue tipiche e amatissime sentenze ci ha pensato Kimi Raikkonen, arrivato ad Abu Dhabi per celebrare il suo ultimo Gran Premio in Ferrari: “Lasciateli stare, non c’è nulla da dire, sono ragazzi”.
ORARI DIRETTE E DIFFERITE GRAN PREMIO DI ABU DHABI 2018:
venerdì 23 novembre 2018:
ORE 7.15– prove libere GP3 – diretta Sky Sport
ORE 8.30 – prove libere Formula 2 – diretta Sky Sport
ORE 10.00 – prima sessione prove libere Formula 1 (FP1) – diretta Sky Sport
ORE 12.10 – qualifiche GP3 – diretta Sky Sport
ORE 14.00 – seconda sessione di prove libere Formula 1 (FP2) – diretta Sky Sport
ORE 16.00 – qualifiche Formula 2 – diretta Sky Sport
Sabato 24 novembre 2018:
ORE 9.30 – gara 1 GP3 – diretta Sky Sport
ORE 11 – terza sessione di prove libere Formula 1 (FP3) – diretta Sky Sport
ORE 14 – qualifiche Formula 1 – diretta Sky Sport e diretta TV8
ORE 15.40 – gara 1 Formula 2 – diretta Sky Sport
Domenica 25 novembre 2018:
ORE 9.10 – gara 2 GP3 – diretta Sky Sport
ORE 10.35 – gara 2 Formula 2 – diretta Sky Sport
ORE 14.10 – Gran Premio Formula 1 – diretta Sky Sport e diretta TV8
Gare equilibrate quest’oggi nei campionati Top Europei in vista di un Sabato e Domenica che si prospettano molto roventi.
Finita la sosta per la Nations League ecco di nuovo in campo i massimi campionati Europei. Poche le partite degne di nota quest’oggi anche perchè il meglio è tutto concentrato tra domani e domenica.
In Germania va in scena la sfida tra Bayer Leverkusen e Stoccarda. Entrambe le squadre non stanno navigando in buone acque. Gli ospiti sono sorprendentemente ultimi ma quest’oggi potrebbero tentare il colpaccio.
Mario Gomes, che sembra aver ritrovato smalto dopo la bella vittoria sempre in trasferta a Norimberga, quest’oggi vuole trovare il goal che gli manca dalla sfida con l’Hannover del 6 Ottobre. Sulla carta mettendo a confronto le due squadre non abbiamo dubbi…il Bayer è più forte e gli scontri diretti a favore avvalorerebbero il segno 1. C’è da dire però che Gowin, che ci ha sempre dato ottimi suggerimenti, ci mostra nel suo grafico come lo Stoccarda giochi meglio lontano da casa così come il Bayern predilige più giocare in trasferta.
Il Segno X mi sembra forse troppo azzardato ma un bel Segno Goal a 1.58 credo che sia perfetto.
Un sorprendente Alaves si dirige alla volta di quella che sembrerebbe una trasferta da non prendere sotto gamba con il Leganes. Padroni di casa che occupano le zone basse della classifica della Liga mentre l’Alaves a sorpesa è ben quarto.
Il Leganes nella classifica di “casa” è ottavo dimostrando di saper giocare un bel calcio tra le mura amiche e le quote avvalorano tale tesi. Alaves che lontano dal Mendizzorotza perde un pò di smalto passando dalla quarta posizione nella classifica totale alla sesta in quella degli “ospiti”.
Puntare comunque sull’Alaves ha il suo “valore” e non sarebbe una cosa sciocca. Il Segno 2 lo prendiamo quindi a 3.80 e vi dirò, viste le percentuali sopra l’80% ci aggiungo anche il segno “dispari” a 1.95.
Chiudo con la sfida di Ligue 1 tra Lione e St Etienne con i padroni di casa imbattuti da ben 6 gare.
St Etienne che lontano da casa non ha lo stesso passo (sesti in classifica generale e ben tredicesimi in quella esterna) con solo il 16% di vittorie. Lione che invece tra le mura di casa ha vinto quali sil 60% dei propri match mettendo a segno una media di 1.71 goal a partita.
Come si evince dalla grafica qui sopra però a livello di uomini il St. Etienne sembra arrivare a quest’oggi un pò più “riposato” e con una buona prevalenza di duelli che potrebbero essere vinti nella parte nevralgica del campo.
Il Segno 2 resta tuttavia azzardato nonostante ci si stia giocando la quarta posizione e anche se il campionato è lungo sarebbero punti che contano. Non mi sento di sbilanciami sull’esito finale ma sicuramente il Lione andrà a segno almeno una volta e chi lo sà che non lo faccia anche per ben due volte. MultiGoal Casa 2-3 Goal a 1.94.
LA TRIPLA
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Tra i volti nuovi delle convocazioni della nazionale italiana degli ultimi periodi figurava un nome che forse, ai più, è passato inosservato. Il nome di Manuel Lazzari. Il terzino/esterno destro della SPAL è stata una delle rivelazioni fino ad ora della stagione di Serie A. Per raccontare la storia di questo ragazzo dobbiamo partire da Trissino, piccolo comune del vicentino in cui Manuel è cresciuto. I suoi esordi nelle serie maggiori risalgono alla stagione 2010-2011 nella quale Lazzari fa il suo debutto con il Montecchio Maggiore a 17 anni. Dopo una stagione ancora in D con il Delta Porto Tolle Rovigo, per il ragazzo ormai diciannovenne si aprono le porte del professionismo, arriva infatti la chiamata della Giacomense che quell’anno si apprestava a disputare il campionato di Lega Pro Seconda Divisione.
Nella prima stagione in Lega Pro Seconda Divisione Manuel colleziona 24 presenze dimostrando che il mondo del professionismo è largamente alla sua portata. Poi in quell’estate succede qualcosa che segnerà in maniera indelebile il destino del calciatore. Nel luglio 2013 la famiglia Colombarini, proprietaria del club rileva la SPAL, trasferendo struttura societaria, tecnici e giocatori della Giacomense nella storica società ferrarese. Lazzari riparte quindi ancora una volta dalla Seconda Divisione ma con una squadra diversa rispetto a quella dell’anno precedente. Quello che succede nelle stagioni successive però è qualcosa che nemmeno i migliori sceneggiatori di film a lieto fine potrebbero produrre. La SPAL infatti ottiene tre promozioni e in appena quattro anni si ritrova dalla ex “Serie C2” alla Serie A, categoria che a Ferrara mancava dal 1968. Un’ascesa a dir poco incredibile che ha portato la squadra estense alla ribalta delle cronache sportive nazionali. In questi anni Manuel ha vissuto da protagonista (135 presenze e 2 goal) tutto quello che un ragazzo della sua età che gioca a calcio sognerebbe.
Il debutto nella massima serie arriva in uno degli stadi più prestigiosi d’Italia, ovvero lo Stadio Olimpico, trasferta in cui la Spal riesce a cogliere uno storico punto contro la Lazio di Simone Inzaghi. La prima stagione in Serie A si rivela dura tanto per la Spal come per Lazzari, che però dimostra di avere una qualità che è imprescindibile possedere per giocare in Serie A: non arrendersi mai. Si perchè se pensiamo a questo giocatore non può non venirci subito in mente la sua grinta, la sua voglia di lottare su tutti i palloni e la grande generosità nella corsa. Per Manuel Lazzari i 90 minuti di gioco si trasformano in una vera e propria “lotta per la sopravvivenza”. Ed è grazie a questa mentalità che la SPAL al suo primo anno dopo una lunga assenza è riuscita a mantenere la categoria. In questa stagione la squadra ferrarese è partita in maniera molto positiva e per certi versi inaspettata, ed è qui che molti si sono iniziati ad accorgere dell’esterno destro del 3-5-2 coniato da Semplici per la sua squadra. Se ne accorge anche Roberto Mancini, che lo convoca in nazionale ad inizio settembre facendolo debuttare nella Nations League contro il Portogallo. Un’emozione grandissima per Manuel che è riuscito a coronare il suo sogno dopo essere partito dal calcio dilettantistico, lui stesso in seguito dichiarerà: ” Già al momento della convocazione, mentre ero in ritiro a Torino, mi sono venuti i brividi. Lo stesso all’arrivo a Coverciano quando ho conosciuto i compagni e poi quando ho cantato l’inno di Mameli”. Ora, se dovesse continuare così per Lazzari potrebbero anche aprirsi le porte di un grande club, con Roma e Napoli molto interessate. Il presidente della Spal Walter Mattioli per ora frena dichiarando “il calciatore non si muove fino a giugno, poi si vedrà”. Intanto la sua valutazione continua a crescere attestandosi oggi sui 25 milioni di euro.
Siamo sicuri però che Lazzari stia pensando solo a fare bene in questa stagione a Ferrara, continuando a lottare in ogni partita per portare in alto la squadra ferrarese. Del resto se ora si trova proprio in Serie A Manuel lo deve proprio alla società che fin dal primo momento ha creduto in lui considerandolo un punto fermo della squadra a prescindere dalla categoria dove si militava. Questa è la storia di Manuel Lazzari, una storia che attraverso le gesta di questo semplice ragazzo veneto ci insegna che con passione, dedizione e lavoro i sogni possono trasformarsi in splendide realtà.